Batto il piede con insistenza e attendo Kakashi con le braccia incrociate. Siamo a casa sua ormai da un quarto d'ora e non riesco a capire perché ci stia mettendo così tanto. Non era lui il ninja più veloce del fulmine?
Sospiro e inizio a passarmi tra le dita un lembo del mio kimono bianco con aggiunte color violetto. Mi chiedo per quale motivo abbia voluto che indossassi un abito tanto elegante.
«Maledizione.» lo sento imprecare sottovoce.
A quel punto spalanco la porta che ci divide e lo ritrovo a lottare contro una cravatta grigio scuro. Mi metto a ridere di fronte alla scena e poi mi avvicino di soppiatto fino a fermarmi davanti a lui.
«Avanti, lascia che ti dia una mano.» lo esorto prendendo l'indumento dalle sue mani.
Lui sospira e sposta in basso lo sguardo a disagio.
«Non volevo sembrare un simile incapace.» mormora.
«Non lo sembri.» lo rassicuro con un sorriso d'incoraggiamento. «La maggior parte degli uomini ha problemi a legare la cravatta. Io, però, sono un'ottima osservatrice.»
In quel momento attivo lo sharingan e le mie mani iniziano a muoversi con volontà propria. Quelle di Kakashi, invece, sono rimaste sospese a mezz'aria a qualche centimetro dalle mie.
«Mmh...» lo sento mugolare.
Si divincola leggermente e si passa l'indice sotto l'orlo della maschera per poi abbassarla di colpo.
«Così non mi aiuti.» sospiro ritrovandomi completamente prigioniera delle sue braccia.
Lui si mette a ridere.
Le sue mani afferrano le mie e non riesco nemmeno a chiedergli cos'ha in mente perché sento le sue labbra premere contro le mie con dolcezza. Chiudo gli occhi e inclino leggermente la testa a lato, permettendogli di approfondire il contatto. Dopo un momento di esitazione Kakashi dischiude la bocca e passa la punta della lingua lungo il mio labbro inferiore.
Prendo un respiro profondo e mi spingo ancor più verso di lui, rispondendo alla stessa maniera. Lo sento mugolare qualcosa e un fremito di piacere si fa largo nel mio corpo. Non avrei mai pensato che mi sarei lasciata battere tanto facilmente in una sfida per la dominanza con lui. Mando al diavolo il mio orgoglio e intreccio la lingua alla sua, emettendo un piccolo gemito strozzato.
Sento le labbra di Kakashi piegarsi a formare un sorriso di soddisfazione, ma nemmeno il respiro erratico e il tremore delle mie mani riescono a staccarlo da me. Al contrario, il suo assalto si fa più intenso e deciso, la sua morbida carne si muove a tempo con la mia e i nostri corpi sembrano fondersi. Anche se non siamo arrivati all'atto sessuale vero e proprio, il mio cuore è in totale visibilio e martella nel mio torace come un tamburo. È senza dubbio l'esperienza più profonda che io abbia mai provato.
Socchiudo un attimo gli occhi, ritrovandomi persa nel suo sguardo calmo e controllato. Sta cercando in tutti i modi di nascondere quanto anche lui sia incredibilmente nervoso e felice. È proprio come un bambino.
Mi allontano un attimo da lui, scoprendo un filo di saliva che ci connette. Scoppio in una breve risata e poi sono io a prendere l'iniziativa, tuffandomi a catturare ancora quella bocca tanto dolce e peccaminosa.
Continuiamo a lottare con le lingue finché non mi lascia le mani per poi posarle contro le mie spalle e stringermi a sé. Non voglio che finisca. Se potessi rimarrei in questa posizione per sempre. Anch'io allungo le mani alle sue spalle e le lascio scivolare lungo il suo busto elegante.
Kakashi mi allontana poco dopo con il fiatone e la bocca ancora socchiusa.
«Sei un maledettissimo pervertito.» mormoro sottovoce nascondendo il viso tra i capelli.
«Non mi sembravi poi tanto contraria.» commenta lui passandosi un dito fra le labbra con fare provocatorio. «E ora le tue guance hanno quella sfumatura adorabile...»
«Idiota.» rispondo abbassandomi a prendere di nuovo la cravatta. «E ora lasciami lavorare.»
Kakashi si sistema la maschera e poi è il mio turno. Con una delle mie magie impiego solamente qualche secondo a prepararlo.
«Ecco fatto. Possiamo andare adesso?»
«A patto che tutto questo rimanga un segreto.» risponde facendomi cenno di seguirlo.
«Sì, d'accordo, segreto.» lo rassicuro con un pugno in amicizia.
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«Cosa ci facciamo qui?» chiedo stupefatta osservando l'insegna del locale.
Kakashi mi propone uno dei suoi sorrisi migliori, anche se nascosto dalla maschera, e mi esorta ad entrare con un movimento del braccio.
Annuisco e lo precedo. Non credevo che nella mia vita avrei mai avuto occasione di entrare nel migliore ristorante di Konoha. Beh, sbagliavo.
Kakashi mi segue a distanza di qualche passo e poi si ferma al mio fianco. Un cameriere vestito in modo elegante si presenta di fronte a noi con due menù e un sorriso da parte a parte.
«I signori Hatake?» domanda con un cenno.
«Al momento siamo ancora il signor Hatake e la signorina Koi, ma questa sera potrebbe cambiare ogni cosa.» ridacchia Kakashi.
Io gli lancio un'occhiata di fuoco e metto un falso broncio.
«Sognatelo.» gli dico con una linguaccia.
«Lo vedremo.» insiste lui.
«Prego, da questa parte.» dice il cameriere per smorzare la tensione.
Lo seguiamo fino a un tavolino leggermente in disparte. Dovevo immaginare che Kakashi avrebbe chiesto il posto più isolato possibile per evitare di essere osservato da tutti i presenti.
«Ecco a voi. I signori desiderano qualcosa da bere?»
«Una bottiglia di vino rosso da dividere in due.» ordina lui con un leggero movimento del capo.
«Sempre che ti vada bene, Akira.»
«Oh, ma certo, va bene.» mi affretto a confermare.
Lui mi sorride e il cameriere svanisce.
«Perché mi hai portata qui?»
«Per farti una proposta.»
«Non ti sposerò, se è questa la famosa proposta.» mi metto a ridere sottovoce.
Kakashi sospira.
«Non ci speravo. No, era un'altra cosa.»
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Spazio autrice
Scusate l'attesa, ecco il nuovo capitolo!
Votate e commentate *^*
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Ricordi ‣ Kakashi Hatake
FanfictionAkira è una giovane kunoichi dalle abilità incredibili il cui passato risulta totalmente sconosciuto. Dopo aver abbandonato il villaggio della Foglia per trasferirsi in quello del suono, Orochimaru le chiede di tornare al suo luogo di nascita per as...