Capitolo 39

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Mentre Sasuke si scaglia contro Itachi io colgo l'occasione per posizionarmi davanti a Naruto, il quale prova in tutti i modi a dissuadermi.

«Avanti, signorina Akira, mi lasci aiutare Sasuke!»

«Non se ne parla. Purtroppo con le poche tecniche che conosci non hai alcuna possibilità di battere Itachi. Sei solo un genin! Andare contro di lui sarebbe un suicidio, capisci?»

«Ma uffa!» ribatte incrociando le braccia.

Io scuoto la testa e osservo il povero Sasuke mentre il fratello evita ogni suo attacco senza alcun problema. Se avessi ancora lo sharingan potrei finirlo in poche mosse, ma data la situazione non posso fare molto altro. Il mio chakra si sta ancora rigenerando. Non dispongo di energia a sufficienza per creare un nuovo scudo. Sarà meglio aspettare l'occasione giusta e prenderlo alle spalle con una semplice mossa di arti marziali.

«Sei patetico! È tutto come allora!» esclama indignato Itachi spingendo Sasuke contro la parete.

Abbasso lo sguardo. Non posso guardare una simile scena. Stringo i pugni e mi scaglio contro di lui, avvolgendogli un braccio intorno al collo.

«Sta' fermo, Itachi. Lascia stare Sasuke.» gli intimo con durezza.

Itachi allenta la presa su Sasuke, il quale scivola a terra completamente privo di forza.

Allontano le braccia da lui e lo lascio andare con il fiatone. Il mio livello di chakra è troppo basso per continuare a trattenerlo.

«Che sta succedendo qui?» esclama una voce familiare alle nostre spalle.

«Mmh, vedo che voi ninja traditori non volete proprio lasciare in pace i miei studenti. Prima Naruto e adesso anche Akira – ah, comunque, mi fa piacere rivederti, mia dolce fanciulla. Spero che il tuo principe azzurro si riprenda al più presto.» aggiunge.

«Dove è stato finora, eremita dei Rospi?» chiede Naruto.

«Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così in pubblico, Naruto? Per te sono il maestro Jiraiya.»

«Ancora la solita storia, eh? Certo che sei proprio ripetitivo, amico mio.» ridacchio rivedendo il nostro passato.

«Piantala anche tu, Akira. Sei grande a sufficienza per capire quando è arrivato il momento di tacere. Sono qui per tirare fuori dai guai anche te.» commenta paziente.

All'improvviso tutte le pareti intorno a noi si rivestono di una sostanza rosa bitorzoluta e appiccicaticcia. So bene quale tecnica ha usato.

«Ora ci troviamo nell'intestino di un mio caro compagno.» afferma soddisfatto.

«Qualsiasi cosa lo tocchi direttamente verrà riconosciuta come cibo e digerita al più presto.» spiego io asciguandomi la fronte.

Kisame inizia a battersi in uno scontro corpo a corpo con Jiraiya, mentre Itachi è tornato ad assediare Sasuke. Io chiudo gli occhi e concentro tutte le mie forze sulle mie mani, poi mi spingo contro il ninja traditore e lo trafiggo con il taglio del fulmine.

Lui cade in ginocchio all'istante. Lo spingo via e mi abbasso a fianco a Sasuke. Lo stringo a me in un abbraccio per proteggerlo.

Maledizione, sono arrivata tardi. È riuscito a metterlo fuori gioco con il suo sharingan ipnotico. Come temevo.

«È inutile, Akira.» esclama Itachi con il fiatone. «Kisame, andiamocene via.»

Quando apro gli occhi mi ritrovo in una stanza bianca e asettica. Mi alzo a sedere sul materasso e fisso immobile la parete davanti a me per qualche minuto. Mi sono lasciata scappare Itachi proprio quando avevo l'occasione di pareggiare i conti. Maledizione. Sono stata una vera stupida.

Scendo dal letto e prendo dall'armadio i miei vestiti malconci. Sospiro. Dovrò per forza passare per casa a prenderne di nuovi. Mi infilo il tutto il più rapidamente possibile e poi esco dalla finestra facendo attenzione a non compiere acrobazie troppo rischiose. Nello stato in cui sono devo cercare di farmi meno male possibile.

Scappo attraverso il cortile dell'accademia per ninja e prendo la via che mi condurrà al mio quartiere. Mentre cammino non posso fare a meno di sentirmi stanca e spossata. Non ricordo più nulla dopo la voce di Itachi che esortava Kisame ad andarsene.

Mi poso una mano sulla fronte e poi affretto il passo. Non posso perdere tempo. Voglio andare a controllare come sta Kakashi.

«Akira, ma che diamine ci fai qui!?» esclama Asuma venendomi incontro assieme a Kurenai.

«Già, pensavo che Gai ti avesse detto di rimanere all'ospedale per minimo altri due giorni!» aggiunge lei.

«E così è stato Gai a portarmi qui.» affermo colpita.

«Non preoccupatevi. Passo per casa a prendere un cambio pulito e poi pensavo di fare visita a Kakashi.» continuo per rassicurarli.

Asuma mi fissa pensieroso.

«Allora hai incontrato anche tu Itachi.»

«Sì, e non è stata una bella esperienza. Ha fatto del male a Sasuke. I miei allenamenti non sono stati abbastanza. Non era ancora pronto.» replico tra i denti.

«Già, anche lui dovrebbe essere all'ospedale. Stavamo giusto andando a vedere come stava.» conferma Kurenai.

«Capisco. Ci vediamo in giro, allora.» li saluto riprendendo da dove mi ero interrotta.

Giungo a casa una decina di minuti dopo, ma quando infilo le chiavi nella serratura avverto una presenza all'interno della stanza. Riconosco questo particolare chakra. È Kabuto Yakushi.

Spingo il portoncino in avanti e spio la situazione all'interno. Kabuto si volta verso di me nella penombra.

«Sono entrato dalla finestra sul retro, spero non ti dispiaccia.» si scusa infilandosi una mano tra i capelli.

Riduco gli occhi a piaghe sottili e richiudo la porta dietro di me.

«Che ci fai qui? Io non ho più nulla da dire a Orochimaru.» sillabo con odio.

«Certo, non lo metto in dubbio. In realtà sono venuto qui per chiederti un favore da vecchio amico.» spiega andandosi a sedere sul mio divano.

Sospiro paziente e lo raggiungo.

«Il mio maestro è disposto a consegnarti dei rotoli contenenti delle tecniche proibite appartenuti al tuo clan. Tra queste ce ne sono alcune che riguardano la guarigione e la rigenerazione delle cellule perdute. Potrebbero servirti a riprendere il controllo dell'occhio sinistro.»

«E quale sarebbe il secondo fine di tutta questa benevolenza da parte vostra?» chiedo sospettosa.

«In cambio, vorrebbe che lo aiutassi a recuperare l'uso delle braccia. Durante il suo ultimo scontro con il Terzo Hokage ne ha perso il controllo per via di un sigillo molto potente.» risponde guardando il pavimento. «Tu sei l'unica in grado di eseguire quelle tecniche. È necessario appartenere al clan Koi per metterle in pratica.»

Distolgo gli occhi dai suoi e stringo con una mano il laccio del mio coprifronte. I ricatti non mi sono mai piaciuti, ma questa situazione è diversa. Se decido di aiutare il mio maestro potrò riacquistare l'uso dello sharingan e battermi alla pari con Itachi.

«Hai due giorni per decidere.» mi saluta sparendo nel nulla.

Poso la schiena contro il muro e mi lascio scivolare a terra. Forse in quei rotoli troverei anche qualche arte per curare Sasuke e Kakashi. Ma se poi dovrò curare anche Orochimaru...

Mi sfilo il coprifronte e lo lascio cadere a terra. Cosa devo fare? Qual è la cosa giusta in una situazione come questa?

Spazio autrice

Come promesso ecco a voi il capitolo nuovo. Prossimo aggiornamento domani :3

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