Capitolo 77

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Mi poso contro la balaustra arrugginita di una delle innumerevoli terrazze panoramiche del villaggio e prendo una boccata d'aria fresca. Sta scendendo il buio e la giornata è giunta ormai al termine. Vorrei fare un'ultima cosa prima di lasciarmi alle spalle la vita di prima.

Mi giro verso la foresta e inizio a correre lungo un sentiero battuto di recente. Anche se in condizioni normali non mi sarebbe concesso lasciare il villaggio senza una delega ufficiale voglio rischiare per incontrare una persona. Salto da un albero all'altro e osservo il cielo scorrere sopra di me. Non dovrò allontanarmi molto. Sento che il suo chakra è ancora qui vicino.

Volteggio in modo elegante tra i rami e mi fermo non appena giungo alla radura che segna il confine del villaggio. Mi lascio cadere a terra e congiungo le mani davanti al cuore.

Attivo il mio sharingan e controllo attentamente tutta la zona circostante.

«Itachi, Kisame. So che siete qui nelle vicinanze.» mormoro a voce bassa.

Vedo la chioma di un albero vicino vibrare per qualche secondo e poi due figure alte e incappucciate cadono a terra come foglie.

«Davvero impeccabile.» commenta Itachi togliendosi il cappuccio. «Le capacità che ti conferisce il tuo nuovo sharingan mi lasciano esterrefatto.»

«Non sono qui per farmi elogiare. Volevo solamente rivolgerti un invito da vecchia amica.»

Itachi socchiude gli occhi e mi fissa intensamente.

«Un invito? Di cosa parli?»

Ammicco.

«Credi di avere impegni per il giorno ventiquattro?»

Alla mia richiesta lo vedo interrogare l'amico Kisame con lo sguardo. L'altro scuote la testa.

«A quanto pare sono libero, per il momento.»

«Perfetto, allora. Sei ufficialmente invitato al mio matrimonio.»

«Matrimonio?» ripete incredulo lo spadaccino del villaggio della Nebbia.

«Quindi ti sposi, eh... Chi l'avrebbe mai detto.» commenta divertito Itachi pettinandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Già. So che la mia richiesta non è esattamente quella che ti aspettavi–»

«Chi è il fortunato?» mi interrompe di colpo.

«Un vecchio amico. Dovresti conoscerlo bene. Kakashi Hatake.»

«Kakashi. Una scelta molto interessante.» commenta portandosi l'indice alle labbra. «Io e Kisame passeremo a salutarti nel pomeriggio. Troviamoci alle porte a nord del villaggio.» promette con un cenno del capo.

«Non sono venuta qui solo per questo. Volevo parlarti di Sasuke. Lui...» lo richiamo prima che possa sparire nel nulla.

L'espressione di Itachi s'incupisce di colpo. I suoi occhi rossi scintillano di rabbia.

«Lo so, me l'hanno già riferito. Ora mio fratello appartiene a Orochimaru.»

«Già. L'odio che sente... Va oltre ogni immaginazione.» aggiungo volgendo lo sguardo a lato.

«Non sentirti in colpa.» afferma all'improvviso. «È stata una sua scelta, no?»

«Sì, è così.» rispondo abbassando la testa.

«Tu hai fatto quello che dovevi. Ora, se non ti dispiace...»

Itachi e Kisame si avvicinano e si girano assieme verso il cuore della foresta.

«Ci vediamo il giorno del matrimonio, allora. Ancora congratulazioni.»

Un sorriso si fa largo tra le mie labbra. Lo sapevo che aveva ancora un lato buono sotto quel suo velo d'arroganza.

Mi inginocchio di fronte al solito monumento funebre in onore di mio fratello e cerco di sorridere. Voglio che anche lui sappia della mia scelta.

«Ciao, Keika. Spero di non disturbarti. Volevo dirti che ho deciso di sposarmi. Dovresti essere sorpreso, non è vero?» sussurro con un'espressione dolce e sognante.

Un filo di vento mi accarezza i capelli.

«E indovina... Lui è un tuo caro amico. Ha i capelli argentati, gli occhi neri, la pelle candida... Sì, sto parlando proprio di Kakashi. Insieme a lui ho intenzione di dare di nuovo vita al nostro clan. Il clan Koi... Non era forse un tuo desiderio?»

Sento una mano posarsi sulla mia spalla. Scatto immediatamente in piedi e ritrovo dietro di me il volto allegro e spensierato dello stesso Kakashi.

«Parlavi di me?» mi domanda con il solito tono scherzoso.

«Volevo che lo sapesse, tutto qui.» commento indignata incrociando le braccia.

Lui si mette a ridere.

«Beh, Keika, ti prometto che io e Akira ci daremo da fare per rimettere in piedi la dinastia Koi. Avrai tanti, tanti nipotini carini! Oh, e avranno quei bellissimi occhi azzurri che...!»

Gli tiro una gomitata secca e chiudo gli occhi per nascondermi dal suo sguardo vigile. Sento di essere diventata rossa come un fico d'india maturo.

«Ehi, stavo solo scherzando con un vecchio amico...» commenta massaggiandosi il braccio dolente.

«Vedi di farlo quando io non ci sono.»

«Mh? Ora ti imbarazzi al pensiero di avere figli insieme a me?» mi provoca con la palpebra socchiusa e le labbra leggermente dischiuse sotto la maschera.

Deglutisco e mi giro di lato. Avanti, non posso lasciarmi mettere all'angolo per così poco. Raccolgo tutto il mio coraggio e lo fronteggio con determinazione.

«Ne voglio almeno quattro.» preciso alzando l'indice. «Quindi dobbiamo darci da fare.»

«Sono d'accordo sull'ultima parte.» dice lui con un sorrisetto beffardo appena accennato. «Ma è davvero necessario farne addirittura quattro?»

«Oh, forse il numero quattro non ti piace? Preferisci il numero cinque? Il numero sei?»

Kakashi si mette a ridere e mi scompiglia i capelli con affetto.

«Mi prenderò cura di lei come del bene più prezioso al mondo, caro amico.» conclude con un breve inchino.

«E anch'io vedrò di prendermi cura di questo mascalzone...»

Una raffica di vento freddo ci investe. Kakashi stringe un braccio intorno alle mie spalle.

«Avanti, torniamo verso il centro del villaggio. Voglio mangiare qualcosa e poi fare un giro alle terme. È un po' che non ci andiamo, non ti pare?»

I miei pensieri vertono inevitabilmente sulla figuraccia dell'ultima volta. Mi poso una mano sul viso.

«Fa' soltanto che non ci sia di nuovo quella segretaria...»

Spazio autrice

Ehilà, oggi ho fatto verifica di filosofia e spero sia andata bene.

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