Capitolo 80

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Quando mi sveglio il sole deve ancora sorgere. Mi alzo lentamente e mi faccio una doccia veloce per poi indossare un cambio pulito e uscire di casa. Credo che andrò a controllare la famosa biblioteca di cui mi ha parlato Tsunade. Magari lì troverò qualcosa di interessante sul mio clan.

Cammino a passo spedito per le strade di Konoha, soffermandomi a guardare gli edifici costruiti di recente. Sembra che il villaggio sia destinato a espandersi ancora. La popolazione è in continuo aumento.

Mi fermo un momento davanti a Ichiraku e ripenso a tutte le volte in cui sono venuta a mangiare qui da quando sono tornata. Devo ammetterr che il menù a base di ramen e quello a base di ravioli non scherzano. Sono davvero ottimi. A pensarci mi viene già un leggero languorino. Sarà meglio che al mio ritorno prenda un po' di frutta da stuzzicare durante la mattinata.

Dopo aver percorso tutta la via principale entro nella stanzetta circolare alla base della torre dell'Hokage e mi soffermo ad osservare gli scaffali ricurvi sotto il peso di innumerevoli libri e rotoli dall'aria antica. Sembra che ogni singolo pezzo sia stato spolverato di recente.

Mi avvicino a una particolare libreria di legno chiaro sopra la quale è posto un quadro rappresentante l'elemento naturale del mio clan, vale a dire la tigre bianca. Controllo con una rapida occhiata tutti i testi. Molti sembrano essere libri di medicina, altri invece sono decorati da scritte misteriose che ricordano quelle del rotolo che avevo rubato a Orochimaru. Probabilmente la collezione che ha lui proviene da qui.

Mi alzo sulle punte dei piedi e afferro un piccolo raccoglitore chiuso con uno spago giallino. Sembra contenere delle lettere scritte a mano su pergamena. Passo le dita sulla copertina e poi slaccio il filo.

«Oh, è lei, signorina Akira.» mi richiama una voce femminile alle mie spalle.

Mi volto sorpresa e ritrovo Shizune assieme al maialino di Tsunade. Le sorrido e poi la raggiungo.

«Credi che Tsunade mi ucciderà se prendo in prestito queste lettere?»

Shizune scuote la testa.

«Non credo. La signorina Tsunade le ha detto che può prendere tutto ciò di cui ha bisogno.»

«Allora credo che passerò un po' di tempo a controllare queste vecchie scartoffie.»

«Certamente. Mi scusi se l'ho interrotta.»

«Affatto.» replico uscendo assieme a lei.

Iniziamo a salire le scale in silenzio, poi ci fermiamo in corrispondenza della piccola terrazza panoramica.

«Signorina Akira, è vero quello che si dice in giro sul suo conto?»

«E cosa si direbbe in giro sul mio conto?»

«Che lei si sta per sposare con il maestro Kakashi.»

Mi schiarisco la voce e la fisso di sottecchi.

«Può essere.» mormoro con un tono scherzoso.

«Allora è per questo che ha detto alla signorina Tsunade di tenersi libera quel giorno!»

«Già.»

«Quindi lei vorrebbe...»

«Sì. Beh, in realtà pensavo di distribuire gli inviti solo alle persone più care. Ma ora che tutto il villaggio ne è a conoscenza... È inutile fare i finti tonti.» mormoro.

«Capisco. Se posso chiedere, che posto avete scelto per la cerimonia?»

«Il tempio della luna a nord. È l'unico edificio sacro commissionato dalla mia famiglia che è rimasto in piedi.»

Ricordi ‣ Kakashi HatakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora