Mi fermo con i sandali a qualche centimetro dal bordo del torrente. Mi inginocchio e immergo le mani, che poi mi appresto a passare sul viso. L'acqua fredda mi gocciola giù dal mento e mi baglia il colletto della maglietta.
Sbadiglio. Ieri sera ho fatto molta difficoltà a dormire. Il dolore provocato dal segno maledetto era a dir poco insopportabile, così ho dovuto stringere i denti e attendere con pazienza che finisse. E come se non bastasse, proprio quando pensavo che mi sarei potuta addormentare è iniziato a piovere. Il rumore dei tuoni che scaricavano a terra mi ha tenuta sveglia fino a mattina presto.
Mi guardo intorno e poi alzo l'occhio libero verso il cielo. Dei grossi corvi neri sorvolano la foresta. Mi domando se ci sia lo zampino di Itachi sotto la loro improvvisa comparsa. Sto per arrampicarmi su un albero e lanciarmi verso di essi quando dei passi sul terreno arido catturano la mia attenzione.
Mi giro nella direzione da cui sono giunti e poso la mano su un kunai. Senza lo sharingan è piuttosto difficile riconoscere i ninja nelle vicinanze. Devo essere prudente.
«Oh, è lei, signorina Akira. L'ho cercata dappertutto! La signora Tsunade vuole vederla!» mi richiama una voce femminile.
Lascio la presa sul manico del pugnale e sospiro. Tra i cespugli intravedo una sagoma familiare. Dev'essere Shizune, l'assistente dell'Hokage.
Mi avvicino con estrema cautela e quando sono abbastanza vicina da riconoscerla infilo le mano nelle tasche.
«Per quale motivo Tsunade vorrebbe vedermi?» chiedo colpita.
«Dice che è importante.» insiste congiungendo le mani.
Sospiro e la raggiungo.
«Allora andiamo.» affermo sparendo con uno scatto.
Mi ritrovo all'ingresso del palazzo dell'Hokage. Non sembra che ci siano molte persone in giro a quest'ora. Mi chiedo il perché di una tale fretta. Beh, comunque sia, sarà meglio non tergiversare. Tsunade perde la pazienza molto facilmente.
Shizune compare al mio fianco.
«Signorina, la prego, da questa parte.» mi incita facendomi un cenno con la mano in direzione delle scale.
Io annuisco. I suoi piccoli occhi neri mi scrutano con severità.
«Akira Koi!» sento tuonare dalla stanza personale dell'Hokage.
Batto gli occhi esterrefatta e mi appresto a terminare l'ultima rampa.
«Che succede, Tsunade?» le domando preoccupata spalancando la porta.
Tsunade è seduta a cavalcioni sulla solita poltrona e ha i pugni puntati sulla scrivania. Un ghigno di frustrazione le dipinge il volto. Ma si può sapere cos'ha a quest'ora?
«Lee è scomparso.» dice sconsolata.
«Rock Lee? E dov'è andato?»
«Non lo sappiamo. Anche se penso che abbia voluto seguire gli altri ragazzi nella spedizione per recuperare Sasuke.» sussurra portandosi le mani alla bocca.
«Capisco...» mormoro comprensiva. «Quindi vorrebbe che andassi a recuperarlo?»
«Volevo che fossi tu a decidere. È una situazione critica. Non potrebbe sforzarsi così tanto dopo l'operazione. E poi, qualcosa mi dice che ha preso la mia bottiglia di sake invece delle sue medicine. Potrebbero insorgere dei problemi seri.»
Annuisco.
«Hai provato a contattare Gai?» le chiedo poi con un'espressione più seria.
«Non sono riuscita a trovarlo.»
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Ricordi ‣ Kakashi Hatake
FanfictionAkira è una giovane kunoichi dalle abilità incredibili il cui passato risulta totalmente sconosciuto. Dopo aver abbandonato il villaggio della Foglia per trasferirsi in quello del suono, Orochimaru le chiede di tornare al suo luogo di nascita per as...