Quando torniamo al villaggio mi sento così stanca che non trovo nemmeno la forza per trascinarmi fino all'accademia e consegnare la relazione della missione a Iruka.
Rimango seduta alla mia scrivania con una mano che stringe il pennello e l'altra posata sotto il mento. I miei occhi sono fissi sull'angolo di cielo buio che si intravede dietro alla finestra. Anche se non so quello che sta succedendo al villaggio del Suono, sono convinta che Orochimaru stia cercando un rimedio per le sue braccia e che Kabuto lo stia aiutando con tutte le sue capacità. Itachi, invece, sarà alla ricerca di nuovi alleati, o più semplicemente starà tenendo d'occhio i nostri spostamenti per attaccare quando meno ce l'aspettiamo.
Faccio rotolare il pennello sul tavolo e mi alzo in piedi. Ho davvero bisogno di una doccia per lavare via tutta la stanchezza.
Mi infilo nel bagno e dopo aver lasciato tutti i vestiti nella cesta mi infilo nel box e apro l'acqua fredda, lasciando che tutti i pensieri negativi scivolino via. Mi sono sforzata troppo per rimettere a posto le staccionate e ora le braccia sembrano bruciare come paglia sul fuoco.
Chiudo l'occhio destro e mi lascio andare alla piacevole sensazione dell'acqua fresca che scorre sulla mia pelle.
Esco poco dopo e mi avvolgo in un asciugamano. I miei occhi cadono sul mio avambraccio sinistro. Mi tornano in mente le parole dei ragazzi di Kakashi. Mi chiedo per quale motivo siano tanto convinti che io nasconda qualcosa sotto le bende.
Scuoto la testa e mi asciugo rapidamente. Stringo i capelli in una crocchia elaborata e infilo una tuta leggera, senza nemmeno premurarmi di indossare l'intimo. Torno in soggiorno e raccolgo la mia relazione. È arrivato il momento di consegnarla.
Mi teletrasporto all'ingresso del cortile dell'accademia, dove trovo Iruka intento a serrare il cancello con una robusta catena di metallo.
«E ci risiamo.» commenta paziente lasciando cadere le braccia. «Di nuovo in ritardo. Pensavo di avere a che fare con una persona puntuale, non con una scansafatiche come Kakashi. La sua compagnia non ti fa affatto bene.»
«Mi dispiace. Non siamo tornati da molto e non sono riuscita a finire prima di così. Ecco, questa è la mia relazione.» rispondo porgendogli il foglio.
«Avanti, da' qui. La porterò alla signora Tsunade domattina, va bene?»
«Grazie, grazie davvero, Iruka. Ti devo la vita.» replico congiungendo le mani.
I suoi occhi, che fino a quel momento erano rimasti fissi sul mio viso, scendono lungo la mia esile figura e poi scattano a terra. Le sue guance si tingono di un timido rosa pesca.
«Non dirmi che non indossi niente sotto quella tuta.» sospira incrociando le braccia.
«Io, ehm, non proprio. Mi sono appena fatta una doccia e ho messo la prima cosa che mi è capitata sotto mano.» mormoro a disagio.
«È davvero così importante? Tanto tornerò subito a casa.» aggiungo dopo un momento di silenzio.
«Scusa, non volevo sembrarti così scorbutico. È che vedere una simile scollatura mi mette un po' in soggezione.» spiega indicandomi la cerniera della felpa, che in effetti mostra una buona parte del mio décolleté.
Mi schiarisco la voce e mi appresto a sistemarla in modo da coprirmi meglio.
«Perdonami. Non me n'ero accorta.»
«Oh, davvero, non è niente. Buona notte, allora, Akira. Ci vediamo domani per la lezione sulle tecniche di difesa alle nove. I ragazzini sono entusiasti di poter parlare di nuovo assieme a uno dei ninja leggendari.»
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Ricordi ‣ Kakashi Hatake
FanfictionAkira è una giovane kunoichi dalle abilità incredibili il cui passato risulta totalmente sconosciuto. Dopo aver abbandonato il villaggio della Foglia per trasferirsi in quello del suono, Orochimaru le chiede di tornare al suo luogo di nascita per as...