Mi sedetti sul divano accanto a Vince, seguita subito da Jo, e rimasi in silenzio per qualche istante.
Nessuno sembrava voler dire qualcosa.
Con la coda dell'occhio cercai di vedere i tre in cucina, ma poi m'imposi di voltarmi e concentrarmi sulla televisione.
Solo che la strana conversazione avuta prima dell'arrivo di Rebecca mi aveva lasciato tanta curiosità.
Quando Jo aveva nominato la band Gregor si era chiuso, irrigidito e perfino un po' infastidito. E io non sapevo il perché.
Molte cose del mio ragazzo mi erano sconosciute e in fondo era anche giusto così.
La fiducia si guadagnava con il tempo.
Eppure non riuscivo a smettere di pensare a quel breve botta e risposta.
Mi morsi le labbra, più e più volte, cambiando idea ogni minuto.
E iniziai perfino a fare qualche ipotesi.
Forse Rebecca aveva avuto una storia clandestina con un membro della band e quando Gregor l'aveva scoperto e avevano rischiato di sciogliere il gruppo.
D'altronde c'era molta tensione tra lui e la sua ex. Perfino io ero riuscita a capire che Gregor avrebbe voluto stare in qualsiasi altro posto oltre che lì, con Rebecca.
Ma non potevo continuare a fare supposizioni senza sapere alcun tipo di dettaglio.
Per questo, a un certo punto, mi decisi. Presi coraggio e chiesi, rivolta a Jo: «Che cosa intendevi prima?».
Lo presi alla sprovvista, naturalmente, ed era possibile capirlo dal modo in cui mi guardò.
«Prima quando?».
«Quando hai menzionato la band di Gregor».
Come avevo previsto, Jo raddrizzò la schiena e s'irrigidì peggio di Gregor.
Rimase in silenzio, forse sperando che mi sarei arresa.
Povero illuso, in più di sei mesi ancora non aveva capito nulla di me.
«Che cosa c'entra la band con Rebecca?».
Ma ancora una volta Jo evitò la mia domanda, fingendo che io non fossi lì.
«Andiamo, Jo, lo sai che non ti lascerò in pace fino a quando non me lo dirai».
Ed era vero. Eppure Jo non fu affatto spaventato dalla mia particolare minaccia.
Mi resi conto che Vince ci stava guardando con la coda dell'occhio, mentre continuava a schiacciare pulsanti sul joystick.
Come facesse a fare entrambe le cose per me era un mistero.
«Tu ne sai qualcosa, vero?».
Era ovvio che se ne fosse a conoscenza, altrimenti non ci avrebbe guardato con così tanto sospetto.
E a quel punto, sentitosi tirato in causa, sbarrò gli occhi dalla paura.
Non riuscivo a capire se fosse perché non volevano offendermi o perché invece avevano paura di Gregor.
Anche Vince decise di non dire nulla e, per fare capire la sua posizione, m'ignorò proprio come aveva fatto Jo.
Sbuffai, arrabbiata con entrambi i miei coinquilini.
Da una parte comprendevo la loro reticenza, ma dall'altra ero un po' delusa.
Con le braccia conserte, misi il broncio e mostrai la mia faccia più offesa.
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Provaci ancora Alice
ChickLitSequel di I disastri di Alice Sono passati sei mesi e la vita di Alice sembra procedere nella direzione giusta. Finalmente è tutto tornato alla normalità, è tutto come ha sempre desiderato. Un lavoro pieno di soddisfazioni, amici sempre pronti a cor...