In una caserma di pompieri, durante un turno di lavoro di 24 ore, possono essersi dei cosiddetti "momenti morti".
Ovvero quel momento tra un intervento e l'altro, quando sei appena tornato dopo una crisi e stai in attesa della seguente.
Ogni caserma è diversa ma tutte hanno una peculiarità: l'atmosfera familiare.
Forse sarà per il fatto che si passano molte ore insieme o perché in un lavoro così pericoloso la fiducia è molto importante.
E noi passavamo il nostro tempo libero a giocare a Monopoli, a fare partite con il biliardo, a guardare le repliche di basket e di football e, quando capitava, spettegolare.
Proprio come un gruppo di comari ci piaceva sparlare dei membri degli altri turni della caserma e a volte anche lasciare loro qualche scherzetto.
Come quando avevamo svaligiato tutta la loro dispensa e li avevano lasciato senza cibo.
Ed eravamo in garage, a spettegolare dei nostri colleghi, in uno di quei attimi di strana tranquillità.
Non si poteva mai sapere quando la campana avrebbe suonato.
«Ho sentito che Sanchez sta per sposarsi», se ne uscì Kevin, tra una cavolata e l'altra.
«E non ci ha invitato?», si finse offeso Jerry mentre a me veniva solo da ridere.
E anche Kevin non riuscì a non nascondere un sorriso mentre aggiungeva: «E pare che la sua futura sposa sia proprio una bella tipa, molto più giovane di lei e perfino ricca».
«Non ci credo», mi lasciai sfuggire, un po' titubante. Conoscevo abbastanza bene il mio collega da sapere che aveva la tendenza ad esagerare ogni cosa.
«E non è tutto», mi smentì lui, convinto come non lo era mai stato: «Sembrerebbe che i due si sono conosciuto proprio durante un turno in caserma... Sanchez le ha salvato la vita in un incendio e lei, naturalmente, si è innamorata del suo eroe»-
Lo disse con una finta voce smielata, come se lui per primo credesse a certe storie.
Ma Jerry parve molto affranto mentre gli rispondeva: «Solo agli altri tutte queste fortune... A me invece capita di tirare fuori dal fuoco solo uomini, vecchie e bambini».
«Ehi, non dimenticarti del gatto che hai tirato giù dall'albero questa mattina», gli feci notare io, con tono sarcastico.
«Mai una volta che mi capiti una bella ragazza», sbuffò mentre Kevin alzava lo sguardo e lo puntava alle mie spalle mentre affermava: «A proposito di belle ragazze».
Non resistetti, fu più forte di me, mi voltai alla velocità della luce, aspettandomi chissà cosa. E la realtà fu anche meglio di quello che mi sarei immaginato.
Perché in caserma era appena entrata Holly, con un'espressione imbarazzata e una scatola infiocchettata tra le mani.
Le sorrisi subito, perdendo improvvisamente l'uso della ragione. Kevin fu più veloce di me, mi superò e le andò incontro con il suo solito fare da marpione.
«Io ti conosco, vero?», esordì, allungando la mano per presentarsi di nuovo. Ovviamente si era dimenticato di aver già visto Holly in ospedale, qualche mese prima.
Ci provava con così tante ragazze che alla fine se ne scordava.
«Sì, io sono Holly», si presentò lei, dandogli la mano libera: «E questi sono per voi».
Con le guance rosse porse la scatola a Kevin, senza guardare né lui né me: «Biscotti fatti in casa».
«I nostri preferiti», cinguettò Kevin come un imbecille, facendole perfino l'occhiolino.
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Provaci ancora Alice
ChickLitSequel di I disastri di Alice Sono passati sei mesi e la vita di Alice sembra procedere nella direzione giusta. Finalmente è tutto tornato alla normalità, è tutto come ha sempre desiderato. Un lavoro pieno di soddisfazioni, amici sempre pronti a cor...