44. Occasioni da non perdere

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Alice.

Ricordavo ancora il mio primo incarico da wedding planner tutta da sola, senza l'aiuto di colei che mi aveva istruito e consigliato fino a quel momento.

Lo ricordavo quel matrimonio non tanto perché fu fantastico - anche se devo ammettere che ne sono ancora fiera - ma la gastrite nervosa e la perdita di capelli che mi causò.

Forse qualcuno potrà pensare che organizzare questi eventi sia facile, e sicuramente lo è paragonato a lavori rischiosi come quello che fa Jo. Ma le responsabilità sono tante anche per noi wedding planner.

E sembra sempre che il tempo non basti mai. Dobbiamo programmare tutto nei minimi dettagli: I tavoli per gli invitati, la musica, i fiori, la location, gli inviti, i colori e molto, molto altro. Tutto, generalmente, in pochi mesi. 

I clienti, poi, sono spesso molto esigenti, trattandosi del giorno più importante della loro vita. Vogliono che tutti sia perfetto, e in questo posso capirli, ma a volte rendono la vita di noi wedding planners davvero un inferno.

Perciò riconobbi subito, non appena la vidi entrare, la disperazione nell'espressione e nei capelli arruffati di Holly. Sembrava si fosse svegliata in ritardo e avesse corso fino in ufficio, con tacchi troppo alti e il vento a sfavore, mentre tentata a stento di tenere tra le braccia pile e pile di cartelline e modelli.

«Credo di averti contagiato un po' troppo», scherzai con un sorriso troppo allegro e rilassato per i gusti di Holly che, mentre precipitava a peso morto sulla sua scrivania, mi fulminò con un sguardo assassino.

Per poi appoggiare il gomito sul tavolo e affondare il viso nella mano: «Morirò... sento che morirò prima di questo weekend».

Una parte di me avrebbe voluto essere molto sarcastica, anche solo per tentare di tirarle su il morale, ma poi mi ricordai che io, in una situazione del genere, avrei preferito parole d'incoraggiamento.

Per questo mi alzai dalla mia postazione, mi avvicinai e le misi una mano sulla spalla, comprensiva: «Vedrai che andrà tutto bene».

«Come potrebbe? La sposa cambia idea ogni cinque minuti, su praticamente qualsiasi cosa... lo sai che è la quarta volta cambiano la composizione dei fiori? Per non parlare del catering. Ha fatto modificare il menù già tre volte... Sono sicura che domenica, dieci minuti prima di presentarsi all'altare, pretenderà di cambiare i suoi abito».

Mi guardò come se avesse voluto dire "uccidimi" e compresi che qualsiasi cosa le avrei detto non sarebbe servita a nulla. Eppure ci provai.

«Ti è capitata una sposa esigente... in realtà lo sono quasi tutte, ma poi ci sono anche le spose rompi palle. E tu devi essere in grado di trattare anche con loro».

«E come faccio?».

«Stai andando bene... ti verrà una gastrite nervosa, ma stai andando bene», lo so, avevo detto che non ci avrei scherzato su, ma fu più forte di me. 

Holly comunque non rise, era troppo agitata per farlo: «Ridi pure di me», si lamentò invece e mi costrinse a tornare seria.

«Non sto ridendo», precisai, abbassandomi in modo tale da poter stare al suo stesso livello: «Dico la verità. Stai facendo un ottimo lavoro, e stai scoprendo gli aspetti negativi del fare la wedding planner. Devi accettare tutto il pacchetto, se vuoi fare sul serio».

Holly annuì, anche se avevo il presentimento che non fossi stata abbastanza incoraggiante, perché affermò: «E' solo che non voglio farti fare brutta figura».

La capivo, ci ero passata anche io, e sapevo che era una fase con la quale tutti dovevamo fare i conti. Non c'era nulla che potessi fare o dire per convincerla che in gamba, non ci avrebbe mai creduto.

Provaci ancora AliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora