12: Sorprese.

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<<Posso aprire gli occhi ora? >>
<<No. Aspetta un po', ci siamo quasi.>>
<<Ma che stai combinando? >>
<<È una sorpresa. >>
Valeria non stava più nella pelle, era troppo curiosa di vedere cosa avesse preparato Valentino. Ad un certo punto, lui fermò la macchina:
<<Siamo arrivati. Tieni ancora gli occhi chiusi, ti aiuto io a camminare.>>
<<Va bene capo.>>
Camminarono un po', c'era un umido pazzesco e si sentiva il rumore dell'acqua:
<<Ma siamo al porto? >> Valentino non le rispose, poi le disse di allungare la gamba e Valeria obbedí, trovandosi poi su una superficie un po' instabile; in quel momento poté finalmente aprire gli occhi e il panorama lasciò Valeria a bocca aperta: erano su una barca e la vista era spettacolare, tutta Napoli illuminata, la luna che si specchiava sul mare. Valentino, notando lo stupore di Valeria, disse:
<<Bella ah? Devi vedere com'è ancora più bella se ti allontani un po'...>>
<<Ma questa barca? >>
<<È della mia famiglia, mio padre la ama come se fosse una figlia...infatti guai a chi gliela tocca! >> risero un po' tutti e due; Valeria aveva freddo però, così Valentino si avvicinò e l'abbracció da dietro:
<<Va meglio? Aspetta vieni, prendo una coperta giù. >>
<<tranquillo Vale, sto bene. >> rispose sorridendo, poi Valentino riprese:
<<Che ne pensi di festeggiare il tuo compleanno qui sopra? >>
<<C-cosa? Vale ma tuo padre... >>
<<Ci penso io a lui. Dai é forse l'unico compleanno che trascorrerai qui con noi e voglio che sia speciale. >>
<<I-io non so che dire... Nessuno mi aveva mai fatto questa sorpresa. >> Valeria era molto stupita e anche un po' imbarazzata, non sapeva cosa fare... Poi disse, guardandolo negli occhi:
<<Grazie Vale... Davvero... >> i due si sorrisero e si abbracciarono forte, Valeria aveva molto freddo, e osservavano il panorama. Valentino tornó a guardare lei e le diede un bacio alla guancia, poi:
<<Penso a tutto io, dimmi solo cosa vuoi mangiare e cose varie, ma lascia fare a me... Poi, con tutto il lavoro che hai da fare, non penso che avrai molto tempo per pensare alla tua festa...>> Valeria tremava e annuì:
<<Andiamo, stai tremando...>> prima di scendere dalla barca, Valeria di voltò e verso Valentino:
<<Valentì... Grazie, di tutto e per tutto questo che stai facendo...però ora andiamo che sto congelando. >>  risero entrambi e andarono di corsa alla macchina. Con l'aria calda accesa, tornarono a casa e chiusero l'auto nel garage. Mentre salivano le scale, incrociarono un uomo, o meglio il padre di Valentino, il Sig. Vitiello, a cui Valeria disse sorridendo:
<<Buona sera. >>
<<Buona sera a lei...>> poi Valentino dietro disse, rosso in viso:
<<Ciao papà... >>
<<Se vuoi mangiare, tua madre ha fatto la pizza... Se anche la tua amica vuole salire. >>
<<Grazie papà, ci vediamo dopo. >>
<<Buona serata, signore. >> rispose Valeria e il Sig. Vitiello la salutò con un cenno di testa e un sorriso. Valeria, notando il viso di Valentino, disse:
<<Valentí, ma tutto a posto?>>
<<Sì sì, è solo che mio padre non mi aveva mai visto in compagnia di una ragazza... >>
<<Ah ecco... Va be' ma ora rilassati, non è successo nulla. >> disse Valeria, accarezzando la spalla di Valentino, lui le sorrise e poi le chiese:
<<Vuoi venire a mangiare su? La pizza di mamma è ottima. >>
<<Ma no Vale, non vorrei disturbare...>>
<<Ma quale disturbo... Vieni!>> e la prese per il braccio e andarono in ascensore... Il palazzo era di sei piani ed era faticoso farli tutti a piedi. Nell'ascensore, Valeria si stava iniziando ad agitare:
<<Ma io mi vergogno! >>
<<Ma che vergogna che stai benissimo. >> arrivati al sesto piano, si trovarono direttamente dentro casa di Valentino:
<<Mamma! >>
<<Valentì vieni sono in cucina! >>
<<Sono con un'amica! >>
<<E venite, su!>> Valeria era più rossa di un peperone:
<<Madò!>> esclamò mettendosi le mani davanti agli occhi e Valentino iniziò a ridere. Arrivati in cucina:
<<Mamma, lei è Valeria, la ragazza che ha affittato la casa al primo piano.>>
<<Piacere, io sono Giovanna, la mamma di Valentino. >> disse la donna, porgendole la mano e con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia:
<<Buona sera Signora, piacere di conoscerla. >>
<<Sedetevi, prima che si raffreddi tutto! >>. Si sedettero loro due, la madre di Valentino aveva già finito di cenare, erano quasi le dieci! Mentre mangiavano, la signora chiese:
<<Quindi lei è un'infermiera, giusto?>>
<<Sì signora, mi sono laureata pochi mesi fa. >>
<<Diamoci del tu e chiamami Giovanna, sembra di essere nell'esercito con tutta questa formalità! >> disse ridendo, poi riprese:
<<Come vi siete trovati? >>
<<In ospedale, Carlo si è fatto male má... >> rispose Valentino:
<<Ah sì giusto, quindi tu lo stai curando Valeria? >> e lei annuì, aveva la bocca piena, poi aggiunse:
<<Io e un mio amico, che non sapevo fosse a Napoli. >>
<<Davvero non sapevi che Diego lavorasse in clinica? >>
<<Sì, sapevo che stesse lavorando in una clinica, ma non sapevo quella. >>
<<Che coincidenza! >> disse Giovanna, dopo aggiunse:
<<Be' ragazzi io vado a dormire, domani si lavora. É stato un vero piacere, Valeria! Spero di rivederti presto! >>
<<È stato un piacere anche per me e grazie per l'ospitalità! Complimenti per la pizza, è davvero ottima! >> si sorrisero e la signora andò al piano superiore. Rimasero solo Valentino e Valeria, che era ancora bordeaux in faccia:
<<Che figura di merda... >> disse Valeria mentre Valentino rideva:
<<Non ridere!! Dai! >> disse a voce bassa, fingendo di arrabbiarsi con lui, poi iniziò a ridere anche lei:
<<Shh! Dai, poverina, dorme! >>
<<Va bene, va bene. La smetto... Ma tu dovresti vedere la tua faccia! Sei, non rossa, di più! >> e risero ancora, cercando di fare il meno rumore possibile. Nel frattempo rientrò anche il padre e, dopo che Valeria si tolse il piatto davanti, nonostante Valentino non volesse, ringraziò il padrone di casa per l'ospitalità e lo salutò; Valentino l'accompagnò alla porta:
<<Grazie Valentí. E ringrazia ancora i tuoi genitori... Buona notte. >>
<<Buona notte, pummaròl.>> e le diede un bacio sulla guancia che Valeria ricambiò. Lei prese l'ascensore e andò dritta dritta nel suo letto, era davvero stanchissima e ancora molto imbarazzata; Valentino e i suoi invece scambiarono due chiacchiere, riapparse la madre e disse:
<<Anmazza che bella eh!>> e Valentino le sorrise:
<<È la tua ragazza?>>
<<No, má... >>
<<Però ti piacerebbe... Ce l'hai stampato in faccia. >> rispose il padre:
<<Buona notte! >> rispose Valentino e andò a dormire, ridendo sotto i baffi. Valentino era incredulo a quel che fosse successo quella sera: lui, che non essendosi mai impegnato seriamente con nessuna, aveva presentato ai suoi per la prima volta, una ragazza; pensando a questo, nel letto mise le mani davanti agli occhi e pensava:
<<Che cazzo ho combinato... >>

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