48: Progetti e preoccupazioni.

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Valeria era ancora incredula e continuava a fissare il suo anello al dito. Durante la cena pensarono a quando e dove festeggiare il loro matrimonio, a come dare la notizia ai loro parenti, alle partecipazioni ecc... Non stavano più nella pelle e avrebbero voluto farlo al più presto, però programmarono per l'anno successivo in Puglia, Valeria avrebbe voluto in una delle sale ricevimenti più belle della regione, ma tanto c'era tempo per stabilire il luogo, la cosa che contava in quel momento era quella promessa che entrambi si erano fatti: impegnarsi per continuare a costruire il loro futuro insieme.
Pochi giorni dopo, Valentino avrebbe avuto una riunione del clan nel cuore della notte, al porto. Alle 2:00 uscì di casa, prese la moto e sfrecciò al luogo d'incontro. Salvatore era piuttosto nervoso, servivano più soldi e dovevano crescere ancor di più come clan per farsi valere, così gli venne il lampo di genio:
<< Una rapina...>>
<< Cosa?! >> disse Valentino stupito.
<< Sì, ad un blindato. >>
<< Troppo rischioso Salvatò, sicuramente avrà una bella scorta! >>
<< E avrà la scorta, anche noi ci saremo... >>
<< Che intendi dire? >> domandò Carlo.
<< Ne ho individuato uno che arriverà la settimana prossima, venerdì notte qui a Napoli. Sarà scortato da due pattuglie della vigilanza privata... Ora, il piano è questo: due di noi si travestono da vigilanti, tanto le auto sembrano macchine normali perché sono in borghese, altri quattro in un'auto incidentata, magari accappottata così sarà più facile nascondersi, e altri cinque o sei nascosti lì vicino, che arriveranno con due furgoni e lo bloccheremo, sia avanti che dietro. Ho individuato la tratta, lo bloccheremo lì, non avrà via di scampo. >> disse Salvatore indicando il sottopassaggio vicino al porto, poi riprese:
<< Be'? Non parlate più? >>
<< Salvatò, con tutto il rispetto, ma non mi sembra una buona idea...é rischioso, sicuramente avrà più di due pattuglie per la scorta. >> disse Valentino.
<< Valentí è un piano perfetto. Vedrai... E ti dirò... Sei incluso anche tu in questo piano. >>
<< Cosa?! Avevamo un patto. >>
<< È vero... Ma mi servi anche lì... Perciò ci andrai anche tu, altrimenti... >> Salvatore puntò la pistola a Carlo.
<<... Sai cosa succede. >>, Valentino stringeva i pugni dal nervoso, sapeva il rischio che correva.
<< Be' ragazzi, questo è quanto. Buona notte. Valentí, ricordati cosa succede. >> Salvatore andò via e Carlo:
<< Stu strunz! Pizz 'e merd! >>
<< E mo? C' aggia fá? >> domandò Valentino nervoso.
<< Valentì a vnè... >> disse uno dei loro compagni.
<< Se qualcosa dovesse andare storto, se ci beccassero, se Valeria dovesse venire a sapere qualcosa fra noi sarebbe finita! Non può finire! Le ho chiesto di sposarmi! >> disse lui tutto d'un fiato, lasciando ammutoliti tutti.
<< Allora glielo devi dire... >> disse Carlo.
<< Stai scherzando?! >> chiese Valentino nervoso.
<< Valentì è meglio che lo venga a sapere da te per primo. >>
<< Non si fiderá mai più di me, le ho promesso che non sarei rientrato in questo giro... stavamo parlando di matrimonio, figli... Abbiamo fatto l'amore prima! Le crollerebbe il mondo addosso. >>
<< Non lo so Valentì... Non lo so proprio. >> disse Carlo dispiaciuto.
Valentino tornò a casa, si guardava intorno e pensava:
<< Non posso distruggerlo proprio ora! >> avevano faticato tanto per giungere a quell'obbiettivo, ora che se n'erano posto un altro non poteva assolutamente permettere di mandare tutto a monte; poi entrò in camera da letto, dove Valeria dormiva profondamente, la guardava, la osservava: era davvero bella e lui ne era perdutamente innamorato, per questo tutte quelle bugie lo facevano stare male.
Il giorno della rapina arrivò in fretta, Valeria era a casa a dormire e Valentino scese a piedi, Carlo lo stava aspettando all'angolo di casa sua dentro al furgone bianco:
<< Be'? >> domandò Carlo.
<< Niente... Non posso dirglielo. Prego solo che vada tutto "bene". >> rispose Valentino.
<<... Come vuoi. >> ribattè l'altro.
Arrivarono al punto d'incontro, indossarono i passamontagna e i giubbotti antiproiettile, presero le munizioni e le armi e attesero il momento dell'attacco.
Videro la prima pattuglia, il portavalori e la seconda pattuglia dietro, l'altro furgone si appostó avanti alle auto, mentre il furgone di Carlo, Valentino e gli altri li bloccó dietro; non aprirono il fuoco, riuscirono ad intimorirli e a consegnare il carico ai malavitosi, ma in quel momento arrivarono altre due pattuglie della polizia; i ragazzi iniziarono a sparare agli agenti, Carlo prese in ostaggio l'autista del portavalori, ma un agente lo colpí al collo, poco sotto l'orecchio:
<< Ritirata! >> urlò Valentino, strascinando Carlo nel furgone.
Doveva andare in ospedale e quello più vicino era la clinica dove lavorava Valeria; secondo Valentino sarebbe andata bene perché tanto, la sua futura moglie, non era a lavoro in quel turno. Nel frattempo, Valeria a casa si alzò dal letto all'improvviso per una fortissima nausea, infatti vomitò tutto quel che aveva mangiato:
<< Ho esagerato a mangiare... Mannaggia a me... Ma che... >> disse Valeria appena vide che Valentino non era accanto a lei nel letto. Valeria andò in panico, lo telefonó più e più volte senza avere risposta, poi finalmente arrivò la chiamata di Valentino:
<< Valè sono in ospedale, ma tranquilla sto bene! >> disse Valentino.
<< Oddio che succede Valentino?! Dove sei? >> chiese lei agitata.
<< Amore stai calma, sono alla tua clinica... Carlo è rientrato dall'Albania ma, non si sa come, Pietro e Salvatore l'hanno saputo e l'hanno sparato! >> disse lui, improvvisando.
<< Oh mio Dio... Come sta?>> chiese lei preoccupata.
<< Non lo so... >> rispose lui con voce triste.
<< Valentì cerco di venire, aspettami là. >>
<< No amore! Stai a piedi e da sola, non ti permettere, é pericoloso. Mo vengo io a casa, aspettami, tanto stanno gli altri qua, sono solo venuto a vedere come stesse. >>
<< Come sapevi che fosse ferito? >> domandò curiosa.
<< Mi hanno chiamato Ciccio e Tonino, avevo la vibrazione e mi sono allontanato per non svegliarti. >> rispose, mentendo, lui.
<< Non ti ho sentito proprio... Va bene, fai subito però che non sono stata bene! >>
<< Che è successo? >> chiese lui preoccupato.
<< Ho vomitato. >>
<< Arrivo subito amore, tranquilla. >>, chiuso il telefono si rivolse agli altri:
<< Ragazzi Valeria non sta bene, devo andare a casa... Fatemi sapere come sta Carlo. >>
<< Sì, vai tranquillo. Ti accompagna Tonino. >> rispose Ciccio.
Appena arrivato a casa, corse in camera da letto da Valeria:
<< Amore... Come ti senti? >>
<< Eh amò... Debole... >> rispose Valeria reggendosi la testa.
<< Poi mi è venuto un infarto quando non ti ho visto a letto. >> continuò lei.
<< Hai ragione, scusami... Non volevo svegliarti. Dai ora ti faccio acqua e limone e vai a dormire. >> disse Valentino.
Il giorno dopo Valentino andò in ospedale da Carlo, si era ripreso ed era vivo per miracolo, ma era molto debole; Valeria era la sua infermiera, infatti si incontrarono tutti lí:
<< Come ai vecchi tempi ah? >> chiese Valeria sdrammatizzando.

L'infermiera. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora