20: Si torna alla base.

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Valeria arrivò più o meno per le 19:30 a Foggia, i suoi genitori erano andati a prenderla; appena scese dal pullman, iniziarono gli abbracci e, siccome per il lavoro Valeria non sempre riusciva a mangiare molto, non mancò il "stai sciupata" di sua madre...e non aveva ancora visto sua nonna! Si avviarono da Foggia e arrivarono a casa verso le 20:00. Per festeggiare, andarono a mangiare una pizza dai suoi nonni paterni, Gina e Gianni, e poi avrebbe trascorso la veglia con i suoi nonni materni e sua madre; appena entrò, Valeria vide la tavola già apparecchiata, lei non sapeva, però, che ci sarebbero state anche altre persone, così, dopo aver salutato i suoi nonni, chiese:
<<La nò, ma chi dovremmo essere stasera? >>
<<Voi cinque, noi due, zia Tea e zio Daniele...però le altre zie tue volevano salutarti e le ho invitate a mangiare.>>
<<Ah, che bello! Mi siete mancati tutti... E chi zia viene? >>
<<Ma giusto due due, zia Rita, zia Anna, zia Pina, zia Maria e zia Piera.>>
<<Ah e va bene... Che hai preparato?>>
<<Vieni vieni! >> Valeria la raggiunse in cucina, nel frattempo sua nonna stava dicendo:
<<Ma ho fatto giusto qualcosa così, perché ci dobbiamo mantenere a mangiare se no martedì non ci entriamo nei vestiti! >> appena entrò in cucina, Valeria spalancò gli occhi: 10 teglie di focaccia grandi, mozzarelle, affettati, formaggi, parmigiana di melanzane, (perché nonna Gina sapeva quanto Valeria l' amasse) e l'insalata; alla vista della quantità del cibo, Valeria disse:
<<La nò, ma quanto cibo... >>
<<Eh lo so, nipote mia... Quella è colpa di tuo padre, che all'ultimo mi ha avvisata, se no qualcosina in più la preparavo. >>
<<Vabbè, l'importante è che ci sia la parmigiana.>>.
Valeria avrebbe voluto fare una fotografia a tutto quel ben di Dio per mandarla a Valentino, ma non riuscì: dovette fare la panoramica. Inviata la foto, Valentino la telefonò:
<<Valé...ma deve sfamare l'esercito tua nonna? >>
<<Ma non lo so ahahahaha! Qua tutti mi stanno a dire che sto sciupata! >>
<<E ti credo, non mangi niente! Mi stai facendo venire fame oh! >>
<<E vienitene! Chiama anche Carlo e gli altri! >>
<<Pure a Ciccio? >> un loro amico:
<<Ahahaha sì! >>
<<No, se! Non basta poi! >>
<<Ahahahha! Quanto sei cattivo! >>
<<Tu sei cattiva! Vedi di fare la brava là eh! Se no ti vengo a tirare le orecchie. >>
<<Ah sì? Allora non la faccio. >>
<<Non sfidarmi...ci metto un'ora e mezza a venire con la Bentley! >>
<<Ahahahaha, ti sfido! >>
<<Prenota due camere. Prendo Carlo e Angela e veniamo. >>
<<Certo, vi aspetto. >>
<<Mandami la posizione. >>
<<Ma veramente fai? >>
<<Che c'è ti stai tirando indietro? >> rispose Valentino, provocandola:
<<Pensavo scherzassi.>>
<<Mandami la posizione, poi vediamo se scherzo o no. Ciao piccola.>> Valeria mandò la via della chiesa, dato che alle 22:30 sarebbe iniziata la messa della veglia ed erano già le 20:45, poi gli scrisse:
<<Ricordati che alle 22:30 io vado a messa con mamma e nonna. >>
<<Scherzavo, scema! Ahahahah! Ci sei cascata. Buona cena! >>
Valeria gli mandò un "Vaffanculo!" e andò a mangiare; durante la cena, vedeva che arrivavano ancora altri parenti, che contribuirono alla cena, in modo da non far avanzare nulla. Fra chiacchiere e risate, arrivarono subito le 22:25, così sia lei che sua madre corsero in chiesa. Salutò i suoi nonni e iniziò la liturgia. All'una finí il tutto, infatti le sue amiche la stavano già cercando e, quando la videro fuori dalla chiesa, Angelica, la sua migliore amica, e Paola le saltarono addosso. Valeria andò a casa sua a cambiarsi e nel giro di pochi minuti fu pronta per andare a Trani. Facevano storie su instagram, cantavano a squarciagola e ridevano, Valeria era mancata molto a loro. Arrivarono a Trani per le 2 e andarono al vecchio e il mare, uno dei locali più belli della città; entrarono subito dato che il loro amico Alfredo era il pr. Ballarono, bevvero e si divertirono tantissimo; Valeria si fece una foto con il cocktail in mano e la mandò a Valentino, che rispose con altrettanta fotografia con birra in mano al tropical, poi le scrisse:
<<Fai la brava...>>
<<Se no? >>
<<Fai la brava e basta. >>
<<Che mi dici? >>
<<Ca sì troppa bell. >> Valeria gli mandò un video dove gli dava un bacio volante e poi tornò a ballare. Incontrarono Alfredo:
<<Valé! Finalmente! >>
<<Alfré! Tutto a posto? >>
<<Certo cara! Mancavi tu! La mia gemella! >> erano nati lo stesso giorno; Alfredo la portò in console e il dj disse:
<<Attenzione! Annuncio importante: il nostro Alfredo ci ha portato la modella di Mary's creations! In esclusiva, Valeria Viola! >> tutte amavano quell'azienda, infatti a Trani c'era un negozio dedicato solo a quella casa di moda; tutti gridarono, ma poi Alfredo lo corresse:
<<No fratello, lei non fa la modella. Lei è un'infermiera... L'infermiera più bella d'Italia!>>
<<Alfré smettila! >> disse Valeria ridendo, ma nel frattempo il dj:
<<Mi correggo, ecco a voi, Valeria, l'infermiera più bella e sexy d'Italia!>> Valeria mise le mani in faccia, ma stava ridendo a crepapelle:
<<Bene, Alfré, dopo questa bella figura di merda, torniamo a ballare. Ahahaha. >>
<<Ahahahah lo so che mi vuoi bene!>>. I due tornarono in pista a ballare con le altre e gli altri. Alle 6:00 si avviarono da Trani per rientrare, si fermarono al bar a Cerignola per fare colazione e alle 7:00 Valeria andò a dormire. Suo padre la svegliò alle 12:30, perché un'ora dopo sarebbero dovuti andare da nonna Gina per il pranzo di Pasqua. Valeria era ancora piena per tutta la pizza divorata la sera precedente, ma non riuscì a resistere alla pasta al forno di sua nonna. Telefonò Valentino per gli auguri e chiacchierarono un po':
<<Be'? Com'è andata ieri lì a Trani?>>
<<Bene bene! Ci siamo divertite. Abbiamo ballato, bevuto un drink... Abbiamo fatto after... Mi mancavano... E tu lì? >>
<<Noi siamo andati al tropical, ti ci devo portare, é all'aperto e ha delle birre buonissime. Si balla, si beve... Abbiamo fatto anche noi after.>>
<<Meglio così. E oggi cosa fai? >>
<<Oggi pranzo a casa con i miei parenti, viene zia Carmela, quella di Milano, con suo marito e i suoi figli, poi viene un altro zio e mia nonna Mariella. Tu invece? >>
<<Io pranzo da mia nonna Gina, ci sono tutti i miei parenti qui, infatti ne siamo assai... Ma ho mangiato solo un piatto di pasta al forno, sono piena da ieri! Ahahahha! Salutami i tuoi e tua zia Carmela e fai gli auguri da parte mia... >>
<<Senz'altro! Anche tu fai gli auguri alla tua famiglia. >>
<<Certo. Ah Valentí... Mi manchi. >>
<<Anche tu, tanto.>>
<<Quando torno ti do una sorpresa. >>
<<Mh, cedi e perdi la scommessa? >>
<<Ahahah, aspetta e spera. Poi vedrai. Salutami gli altri. Ah Valentí, ma domani alla fine cosa fate? >>
<<Andiamo con la mia barca a Positano. Tu alla fine vai prima in campagna e poi alla festa? >>
<<Sì, a Barletta. >>
<<Mi raccomando... Fai la brava. Ciao piccola. >>
<<Pure tu. Ciao Valentí. >>.
La sera di Pasqua Valeria non uscì, era ancora stanca per la serata trascorsa e doveva prepararsi psicologicamente alla Pasquetta. La mattina successiva, andarono prima in campagna da Alessandro, si trovava poco fuori ip paese, dove prepararono un po' di carne arrostita e delle bruschette, poi nel primo pomeriggio, si andarono a cambiare e partirono per Barletta. La festa era nel fossato del castello e c'era una marea di gente, musica, alcohol, ma ben gestita. Valeria fece una videochiamata con gli altri:
<<Valè! >> urlarono loro
<<Uagliú! >>rispose Valeria, nel frattempo arrivarono le sue amiche vicino a lei che urlarono:
<<Ciao! Voi siete gli amici napoletani? Valeria ci ha parlato tantissimo di voi! Trattatemela bene mo che torna! >>
<<Sempre! Tranquilla é in buone mani! >>
<<Io sono Angelica, piacere di conoscervi! Be' buon proseguimento!>> poi Valentino si allontanò e rimasero solo lui e Valeria:
<<Come sta andando? >> le chiese
<<Bene bene, a parte che questo sarà il primo compleanno senza loro... Io e Alfredo, il mio finto gemello, lo abbiamo sempre festeggiato insieme...>>
<<Finto gemello? >>
<<Siamo nati nello stesso giorno ahahaha... Siamo amici dalla nascita.>>
<<Ah ecco! Non capivo... Ahahha. Eh Valè, non ci puoi fare nulla... Ora non pensarci e vatti a divertire. Ci sentiamo dopo? >>
<<Va bene, ciao Vale. >>. Valeria tornò dal suo gruppo e continuarono a festeggiare. Tornarono a casa verso le 22:00, Valeria era davvero stremata. Il giorno dopo, andò al matrimonio di suo cugino Luigi; indossò un abito rosso, con la schiena scoperta e le maniche a campana in pizzo. Il menù era lunghissimo e le porzioni erano molto abbondanti, infatti non riuscì a mangiare tutto. Verso le 21:30 andò via, salutò tutta la sua famiglia e suo padre Saverio l'accompagnò a casa per cambiarsi e prendere la valigia, dato che sarebbe ripartita per Napoli alle 23:25 da Foggia. Arrivati a casa, si diede una rinfrescata e si cambiò, poi verso le 22:50 si avviarono per Foggia, nell'attesa che arrivasse il pullman. A quel punto, suo padre e Valeria si salutarono di nuovo e si diedero appuntamento per il suo compleanno, che sarebbe stato domenica 5 maggio, ossia due settimane dopo più o meno. Una volta partita, avvisò Valentino e si addormentò. Si svegliò direttamente a Napoli verso le due meno un quarto e Valentino andò a prenderla. Come prima cosa l'abbracciò e le diede dei baci sulla guancia:
<<Ben tornata, bell'addormentata. Dai andiamo. >>.
Valentino l'accompagnò fin dentro casa sua, aveva preparato una sorpresa per lei:
<<Chiudi gli occhi.>> le disse, poi aprí la porta, le prese la mano e la portò dentro, dopo aver acceso la luce:
<<Oddio! >> esclamò Valeria: aveva riempito casa sua di fiori e gold bunny Lindt; Valeria rimase a bocca aperta, però poi si sentí un po' in colpa:
<<Questo è per te, Vale... Non è forse all'altezza di tutto questo ma... Spero ti piaccia. >> disse Valeria dandogli il gold bunny che aveva comprato per lui; prendendolo fra le mani:
<<Valè, nessuna ragazza mi ha mai regalato qualcosa per Pasqua... Grazie davvero. >> e le stampò un bacio sulla fronte mentre l'abbracciava:
<<Finalmente sei qui... Mi sei mancata. >>
<<Anche tu, non immagini quanto. >> rispose Valeria, alzando la testa per guardarlo, ma nessuno dei due cedette...l'orgoglio é il più stupido dei difetti umani, ma nessuno dei due era disposto a cedere, o almeno non ancora.

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