18: Amalfi.

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Arrivati ad Amalfi, Valentino propose a Valeria di visitare il Chiostro del Paradiso, un monumento della città risalente al XII secolo, con un bel giardino e adiacente al duomo e, terminato il giro, di andare a fare una passeggiata dentro la città, o sulla costiera. Il Chiostro dava un senso di tranquillità e di serenità immensa, oltre ad avere un'architettura unica, un giardino meraviglioso e dei manufatti davvero interessanti: affreschi, sculture e reperti archeologici. Successivamente entrarono nel Duomo, un altro capolavoro artistico e architettonico, risalente al IX secolo. Dopo un po', il giro terminò, ma Valeria avrebbe voluto fare una passeggiata sulla costiera, tutti gliene avevano parlato ma non era mai andata. Giunti lì, effettivamente, il panorama era indescrivibile: nonostante fosse aprile, c'erano già molte barche, ma lo spettacolo più bello erano i piccoli e pittoreschi villaggi di pescatori, per non parlare dei vigneti e dei limoneti a picco sul mare; era quasi il tramonto, ma è difficile trovare le parole per descrivere la bellezza dello scenario. Valentino era contento di vedere Valeria così spensierata e felice:
<<Direi che ti piace la vista, ah? >>
<<Sì, è bellissima... >>
<<Lì c'è un bar, ti va di prendere qualcosa? >>
<<Certamente!>>. Era un bar con la terrazza vista mare, praticamente da mozzare il fiato; i due presero due aperitivi, stava andando tutto per il meglio, fin quando a Valeria non è tornato in mente il fatto che, il giorno dopo, Diego sarebbe andato via:
<<Cosa c'è Valè? Qualcosa non va? >>
<<Stavo pensando a domani... Diego va via e mi hanno già comunicato il nuovo infermiere che dovrà prendere il suo posto. >>
<<E chi è? >>
<<Si chiama Matteo, non ricordo il cognome adesso... Diego lo conosce, ci ha avuto a che fare in precedenza... Ha detto che è un ragazzo molto bravo, ma ha anche raccontato del fatto che ci provava spudoratamente con una sua collega... >>
<<Meglio per lui che resti al suo posto allora. >>
<<Sei geloso??>> domandò Valeria, ridendo:
<<Forse sì, forse no... >> rispose Valentino, avvicinandosi al viso di Valeria, poi riprese:
<<Ti lascio il beneficio del dubbio. >> facendole l'occhiolino mentre beveva il suo campari; Valeria gli sorrise facendo poi una smorfia, poi disse con un tono di voce pacato, accavalcando le gambe e sporgendosi verso di lui col busto:
<<Quindi, se dovesse darmi fastidio...>> bevve un sorso dalla cedrata e Valentino rispose:
<<Sì? >> alzando le sopracciglia e abbassando gli occhi sulla sua scollatura:
<<Ci penserai tu? >> Valentino fece una leggera risata, poi le disse, notando la sua posa:
<<Sai, Valé...>> si avvicinò ancor di più al suo viso:
<<... Io so che stai cercando di farmi impazzire... Mi stai tentando e non poco... Ma, per quanto tu possa piacermi, per quanto tu possa essere sexy, soprattutto vestita così, dovrai fare di meglio per farmi partire l'embolo. >> terminò dandole un bacio sul collo:
<<Piuttosto, non tirarla troppo la corda, che poi si spezza... E se si dovesse spezzare, poi ti devi stare alle conseguenze. >>
<<Vuoi fare una scommessa? >>
<<Tutto quello che vuoi, cara. Adoro le sfide. >>
<<Che sarai tu il primo a cedere?>>
<<Mh, io dico che sarai tu... Staremo a vedere. >> fecero cin-cin con i due bicchieri, anche se erano quasi vuoti. Terminato il tutto, Valentino porse il braccio a Valeria e, una volta vicini, le sussurrò all'orecchio:
<<E comunque, gli spaccherò il naso se dovesse permettersi di darti fastidio... Quello è compito mio. >>, Valeria rise e gli fece la linguaccia, ma sotto sotto era felice di sentire questa risposta; si diressero alla macchina per tornare e si avviarono. Dopo un'ora e mezza arrivarono a casa e si diedero appuntamento per la sera, dato che gli altri staccavano dal lavoro. Andarono al White bar per una birra e Valeria ne approfittò per salutarli; fu una serata piuttosto divertente, se pur breve, dato che il giorno dopo avrebbe lavorato dalle 8:30 alle 13:30 e il pullman per Foggia sarebbe partito alle 16:45. Verso le undici e mezza, Valentino accompagnò Valeria casa:
<<Be', domani quando finite il turno veniamo tutti a salutare Diego, va bene? Abbiamo preparato una piccola sorpresa per lui. >>
<<Siete davvero fantastici...>> rispose Valeria sorridendo:
<<Tu alle 16:45 hai il pullman allora?>>
<<Eh già... Ci metto più o meno 3 ore per arrivare, dato che è con il pullman. >>
<<Ti accompagno io alla fermata? >>
<<Se vuoi... >>
<<E certo, devo vedere come continui a provocarmi... Fai la brava lì. >>
<<Certo, capo. >>
<<Che cosa farai? >>
<<La sera andrò alla veglia con mia madre e poi vado a Trani con le mie amiche ad una serata... >> e Valentino la fissava con una ceratura strana:
<<... Poi a Pasqua stiamo dalla mia nonna paterna, a Pasquetta andiamo in campagna da un amico e poi andiamo a Barletta ad una festa.. >>
<<Pure? >> Valeria scoppiò a ridere per via della faccia di Valentino:
<<Eh sì... Martedì ho il matrimonio e spero di entrare nel vestito e poi, martedì sera, alle 23:25 parto per Napoli da Foggia. >>
<<E ti vengo a riprendere io... Così posso tornare a darti fastidio. >> entrambi si misero a ridere, poi Valeria diede prima un bacio al collo di Valentino, e poi alla sua guancia:
<<Buona notte allora. >> disse facendogli l'occhiolino:
<<Buona notte piccola. >> rispose Valentino, dandole una serie di baci sul collo, prendendo un lato del suo viso con la mano e, avvicinandosi al suo viso, disse:
<<Non amo perdere, infatti è raro che io perda una sfida... Ma mi darai del filo da torcere... Vai ora, che è tardi. A domani. >>, Valeria scese dall'auto, ridendo sotto i baffi e, salita a casa sua, si buttò sul letto e si addormentò pensando alla giornata trascorsa con lui: Amalfi, il mare, la voce di Valentino e il suo respiro sopra il suo collo; era davvero attratta da lui e, in cuor suo, sapeva che avrebbe sentito la sua mancanza.

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