28: Segreti.

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Quando il lunedì mattina Valeria si recò a lavoro, venne subito chiamata nello studio del responsabile di reparto, ossia il chirurgo che lei affianca nelle operazioni. Bussò alla porta ed entrò, c'era anche Matteo Levante col braccio ingessato:
<<Buon giorno, signore... Mi cercava?>>
<<Buon giorno, signorina Viola. Sì, prego si accomodi. >>
<<Mi dica. >>
<<Dunque, vorrei che questa cosa venga detta davanti ad entrambi: questo è un luogo di lavoro, non un bar, ma soprattutto, è un ospedale e si lavora SERIAMENTE. Lei, Levante, sa che Viola potrebbe denunciarla per molestie?>>, Matteo era in silenzio, non ha detto una parola, poi il chirurgo riprese:
<<Ma che cos'è lei? Una sorta di maniaco? Devo aspettarmi che queste proposte le faccia anche ai pazienti?! Cos'è, un ragazzino con gli ormoni a tremila che impazzisce alla vista di una donna? Ma poi, ed è questa la cosa che mi fa più ribrezzo, magari può essere attratto quanto vuole da una donna come la signorina, é molto affascinante eccetera, ma l'incontinenza e l'insistenza... Quelle sono cose che io non tollero! E fin quando in questa clinica ci sarò io, queste cose non sono ASSOLUTAMENTE plausibili! Ora, passando a fatti concreti, onde evitare ulteriori incontri fra voi due, lei, Levante, é sospeso dall'incarico per un mese, il tempo di guarire e avrete i turni opposti della signorina Viola. >>
<<... Va bene, dottore. >> disse a bassa voce, poi il medico:
<<Porga immediatamente le sue scuse alla signorina Viola e torni a casa sua. Che questo le serva di lezione per i suoi ormoni. >>
<<Scusami Valeria... Non accadrà più.>>
<<Me lo auguro per te, altrimenti toccherà all'altro braccio. >>
<<Viola! >>
<<Scusi dottore... >>
<<Bene Levante, lei vada. Signorina Viola, lei invece oggi dovrà assistermi in tutte le operazioni della mattina e nel pomeriggio. La notte scorsa c'è stata una sparatoria e vi sono molti feriti, alcuni gravi, altri meno. Ora, prego, mi segua. >>.
Erano tutte operazioni molto delicate, uno di questi era stato sparato vicino al cuore e fu un'impresa riuscire l'operazione, infatti durò molto più delle altre. Terminata la giornata, Valeria rientrò a casa sua stremata ed affamata, non fece la pausa pranzo, perciò mangiò un piatto sostanzioso per cena. Scrisse un messaggio a Valentino:
<<Io sono a casa, ti va di vederci dopo? >>, e successivamente telefonò i suoi genitori, raccontando la giornata appena trascorsa. Stettero al telefono per almeno mezz'ora, ma Valentino non le aveva ancora dato una risposta, così gli telefonò, ma nulla. Più tardi, verso le dieci e mezza, ritentò e finalmente ebbe una risposta:
<<Valentí! Ma che fine hai fatto? >>
<<Scusami, ero con il professore per la tesi, poi sono andato un po' a casa di Carlo e abbiamo fatto una partita alla play, il cellulare era ancora in silenzioso, perciò non ti ho risposto.>>
<<Ho capito... Ora sei a casa o ancora da Carlo?>>
<<No, sto andando a casa mia... >>
<<Valentí, ma tutto a posto? Ti sento strano. >>
<<Certo, sono solo un po' stanco... Fra poco vengo da te, ok? >>
<<Va bene, ti aspetto. Ciao.. >>
<<Ciao ciao. >>.
Valeria, nell'attesa, si sdraiò sul divano a guardare un film, ma nel frattempo Valentino era a casa di Carlo, ma non a giocare alla play, bensì era ad una riunione del clan, con Carlo e tutti gli altri di Forcella, per scegliere i prezzi e le quantità di cocaina da vendere, parlarono anche della sparatoria della notte scorsa:
<<Quei bastardi ora ci penseranno due volte prima di fotterci! Forcella é nostra! >> esclamò Carlo, a cui seguí un urlo dai suoi compagni.
Si fecero le undici e mezza, Valeria era ancora sul divano e stava per addormentarsi, dopo una mezz'ora scrisse un messaggio a Valentino:
<<Valentí, io vado a dormire. Buona notte... >>, dopo dieci minuti, lui le rispose:
<<Sto arrivando piccola, aspettami. >>
<<Vale é mezzanotte, io domani devo lavorare e devo andare un po' prima perché devo aiutare il chirurgo con le operazioni! Ci vediamo domani. >>, subito dopo, Valeria andò a dormire, mentre Valentino rimase ancora con i suoi compagni e andarono a prendere una cosa da bere. Tornò a casa sua verso le due, trovando suo padre ancora sveglio:
<<Che fine hai fatto? Tua madre ha provato a cercarti in tutti i modi! >>
<<Niente papà, ero da Carlo con gli altri e poi siamo andati al bar. >>
<<E Valeria? >>
<<Valeria é rimasta a casa, non è uscita. >>
<<Vai a dormire ora però? >>
<<Sì, non ti preoccupare. Buona notte.>>.
Il mattino seguente, Valeria andò a lavoro verso le undici, doveva affiancare il chirurgo in un'operazione programmata per quell'ora; Valentino avrebbe voluto portarla a fare colazione insieme, ma non fece in tempo ad alzarsi, ne approfittò per scrivere la tesi, dato che gli mancava poco per terminarla.
Valeria terminò il lavoro alle nove e mezza, era stanchissima e aveva fame, anche quel giorno non pranzò e cenò, tardi, con riso patate e cozze. Valentino scese giù a casa sua verso le undici, ma Valeria stava già dormendo, era stata una giornata stressante.
Il mattino seguente, turno dalle 8:30 alle 13:30 e poi il pomeriggio dalle 14:30 alle 19:30. Valentino andò a stampare la tesi verso le 19:00 e ne approfittò per riaccompagnare Valeria a casa sua, infatti l'attese nel parcheggio. Quando terminò il suo turno, Valeria vide la macchina di Valentino:
<<Ehi! E tu che ci fai qua? >>, disse lei salendo in macchina, lui le prese il viso e la baciò, le mancavano le sue labbra:
<<Sono venuto a stampare la tesi e ti sono passato a prendere.>>, si avviarono:
<<Non mi hai pensata per niente in questi giorni, che è successo? >>
<<Scusami é che Angela sta lavorando e Carlo sta da solo a casa sua, perciò sono andato a fargli compagnia...non ci siamo resi conto dell'ora... Ieri sono sceso da te ma credo che tu stessi già dormendo, erano le undici più o meno... >>
<<Sì, ieri sono crollata... Ho fatto tutta una tirata, dalle undici fino alle nove e mezza di sera! Infatti ho mangiato e poi sono andata a dormire. >>
<<Oggi hai pranzato almeno? >>
<<Sì, oggi sì, anche se poco... >>
<<Allora, per farmi perdonare, ti porto a cena stasera. Dimmi dove vorresti andare? >>
<<Non lo so, vedi tu. Io vado a prepararmi e poi andiamo, va bene?>>
<<Sì, non ti preoccupare ci penso io... Ti porto nel ristorante più elegante di Napoli. >>, disse Valentino prendendole la mano e baciandola.
Valeria scelse un outfit molto elegante: un abito con lo scollo dritto, aderente, con lo spacco posteriore, nero, Louboutin nere a punta, il completo di swarovski e una giacca bianca; Valentino l'avrebbe portata in un locale molto elegante sulla spiaggia. Passò a prenderla alle nove e mezza e arrivarono nel ristorante. Mangiarono tutto rigorosamente a base di pesce, accompagnato da un ottimo Chardonnay. Accanto al loro tavolo, c'era un gruppo di uomini di cui uno, spesso, osservava Valeria; lei se ne accorse e disse:
<<C'è un tipo che mi sta osservando da prima... >>
<<Diciamo che è un po' difficile non notarti... Tanto può solo guardarti, non può fare altro... Tu sei la mia.>>, si sorrisero e si baciarono. Ogni tanto, squillava il telefono di Valentino e si allontanava per parlare, poi tornava dicendo che fosse Carlo, questo però fece insospettire parecchio Valeria, perché lui non era mai stato telefonato così frequentemente quando loro due stessero insieme. Terminarono la cena e andarono a fare una passeggiata sulla spiaggia. Faceva un po' freddo, però non eccessivamente; i due camminavano abbracciati, quando Valeria chiese, dopo l'ennesima telefonata:
<<Vale ma che sta succedendo? É da prima che sta suonando il telefono e non è mai stato così... Devi dirmi qualcosa? >>, Valentino era un po' titubante, non riuscì a dirle la verità:
<<Ma no, piccola! Nulla di grave...>>,allora si inventò una scusa:
<<È che un amico di Carlo ha un'azienda qui a Napoli e ha bisogno di personale, lui gli ha fatto il nome mio e mi sta aggiornando sulla vicenda... >>
<<Sicuro Valentí? >>
<<Certo piccola! Va tutto bene, tranquilla... >>, le diede un bacio sul collo e inalò il suo profumo:
<<Mh... Mi piace il tuo profumo... Sei stupenda... E il mio regalo di compleanno lo metti? >>
<<Scoprilo, no? >>, e gli fece l'occhiolino:
<<Allora andiamo a scoprirlo. >>, così andarono a casa di Valeria. Mentre erano nel letto insieme, lei si addormentò, mentre lui si rivestí e andò a casa sua.

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