13: Seconda settimana.

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*Suona il telefono*
<<Pronto? >>
<<Valé, sò Diego! Ma ando cazz sta?(ma dove cazzo stai?) >>
<<Scusa ma che ora è? >>
<<Valè sono le 8!>>
<<Ma porca miseria! >> gridò Valeria, saltando giù dal letto:
<<Ya fa sobt! Stc abbasc! (Dai fai subito! Sono giù!) >>.
Valeria si buttò giù dal letto, corse a lavarsi i denti e a vestirsi...si era dimenticata di impostare la sveglia. In 7 minuti riuscì ad essere pronta, ma non fece colazione. Salita in auto, Diego corse alla clinica:
<<Che è successo? Non hai sentito la sveglia? >>
<<No Dié, ho dimenticato di impostarla! Non hi nemmeno fatto colazione... Dopo poi mi fermo a prendere qualcosa alle macchinette... Ah buon giorno e ben tornato! >>
<<Eh buon giorno! Be' com'è andata?>>
<<Bene, ci siamo divertiti sabato sera, era da un po' che non mi sentissi così spensierata...tu invece? Che avete fatto tu e Monica? >>
<<Abbiamo visto un po' di cose per la casa... Poi domenica siamo stati in giro per Torino, abbiamo pranzato fuori e poi nel tardo pomeriggio sono ripartito. Tu domenica hai fatto qualcosa? >> Valeria, a questa domanda, accennò un lieve sorriso e Diego, spalancano gli occhi, esclamò:
<<Non mi dire! Sei stata con Valentino?! >> e lei annuì, poi lui riprese:
<<Dopo alla pausa mi racconti TUTTO! A dopo babbia! >>. Iniziò così la seconda settimana di Valeria, stesso posto, stessi orari, ma nuovi pazienti: nella notte ci fu un incidente grave che coinvolse diverse persone e sarebbe dovuta partire da loro, per poi proseguire per tutto il reparto, aveva molto lavoro da fare. Quando arrivò il momento della pausa, era ancora a metà dei pazienti totali, perciò probabilmente avrebbe preferito riprendere prima delle 15:30; appena si sedettero, Diego iniziò con il terzo grado:
<<Raccontami TUTTO! Sono tutt'orecchi! >>
<<Praticamente abitiamo nello stesso palazzo, anzi il palazzo è della sua famiglia... Abitano all'ultimo piano. É venuto a bussare nel primo pomeriggio, io avevo appena finito di fare tutti i servizi e di mangiare un'insalata, non avevo molta fame... Appena è entrato mi ha detto che saremmo andati a prendere un caffè nei bar più antichi di Napoli; mi sono vestita e poi siamo usciti... Abbiamo girato un po', siamo venuti a trovare Carlo, poi mi ha riaccompagnata a casa, ma mi ha detto di aspettarlo e di non cambiarmi perché mi avrebbe fatto una sorpresa... Ceh, Dié, questo ha uno yacht, piccolino, ma è spettacolare! Mi ha fatto vedere questa barca e mi ha proposto di festeggiare lì il mio compleanno... Poi siamo stati per un po' a guardare il panorama su Napoli, però siccome faceva freddissimo, siamo tornati a casa... Mo viene il pezzo forte: mi ha presentata ai suoi! >> al suono di quest'ultima frase, Diego stava per strozzarsi, poi ricomponendosi:
<<Come presentata ai suoi?! >>
<<Stavamo salendo le scale del garage per tornare al piano terra e abbiamo incontrato suo padre, lui imbarazzatissimo perché mi ha detto che i suoi non l'avessero mai, e dico mai, visto con una ragazza! Poi il padre ci dice che sua mamma avesse fatto la pizza e che, se avessi voluto, sarei potuta salire pure io a casa sua! Io, ovviamente, non volevo, ma Valentino mi ha presa per il braccio e mi ci ha portata! Mi ha presentata a sua madre, una bella donna devo dire, abbiamo cenato e poi sono tornata giù... Tu non puoi immaginare l'imbarazzo! >> Diego rimase per tutto il racconto con gli occhi spalancati, era incredulo! Poi aggiunse:
<<Pazzo! Ahahahah! Ma gli sei piaciuta secondo te? >>
<<Dié che ne so! Ahahah... Ero diventata un peperone, mio Dio che imbarazzo! >>
<<Bene...a quando le nozze? >>
<<Diego!>> entrambi scoppiarono a ridere, poi guardando l'orologio, i due tornarono a lavoro prima del dovuto per via dell'elevato numero di pazienti. Valeria andò prima a prendere un caffè ai distributori; mentre beveva, sentí una voce familiare, ossia quella di Valentino:
<<Buon giorno pummarol! >>
<<Buon giorno paparul! (peperone) >>
<<Come stai?>>
<<Diciamo bene, non mi sono svegliata in tempo oggi e stavo per fare tardi... Tu invece? >>
<<Io bene, stamattina ho studiato che a breve ho un esame... Ma ci avete abbandonati tu e Diego? >>
<<Mai! Ahahah... Ci sono molti pazienti nuovi, alcuni gravi, perché stanotte c'è stato un grave incidente e sono molte le persone coinvolte... Carlo e Angela? >>
<<In stanza, stanno bene tutti e due.>>
<<Meglio così, dopo dobbiamo passare per forza... Ci vediamo più tardi... Ah Valentí, ma i tuoi hanno detto qualcosa? >>, Valentino fece un lieve sorriso e rispose:
<<Mamma ha detto che sei molto bella. >>Valeria divenne di nuovo rossa, poi lui riprese:
<<Senti, stamattina mia zia è venuta a casa, che questa sera riparte per Gorgonzola, e ha detto che le servirebbe una ragazza che faccia la modella... Lei lavora in una casa di moda a Milano e stasera hanno una sfilata, ma la modella si è fatta male alla caviglia e mamma le ha parlato di te... >>
<<Oddio Valentí! Ma io mi vergogno! Poi domani lavoro... >> disse Valeria, con la mano sulla fronte, poi Valentino rispose:
<<Andiamo con l'aereo, non ci mettiamo nulla ad arrivare... Ma vieni, non me la voglio stare a sentire, per piacere.. >>
<<... Va bene... Scusa Vale devo tornare a lavoro, a dopo! >> e Valeria corse al suo piano per riprendere il giro. Arrivò il turno di Carlo giusto in tempo per la medicazione, ma quel giorno sarebbe stata ancora più delicata del solito: Diego avrebbe inserito l'occhio di vetro e Carlo avrebbe dovuto tenerlo bendato per almeno altri dieci giorni. Diego era molto concentrato e teso, ma alla fine riuscì a completare il tutto con successo. Nella stanza, Angela stava già preparando le cose di Carlo dato che la mattina successiva avrebbe lasciato la clinica. Dopo aver riportato Carlo in stanza, Diego venne chiamato in sala operatoria, mentre Valeria stava facendo gli ultimi controlli della giornata:
<<Be' Carlo, direi che ci siamo. Domani mattina il medico farà l'ultima visita e poi potrai tornare a casa. >> disse Valeria e Carlo, facendo un sospiro, la ringraziò:
<<Grazie Valè, davvero. Forse sarei diventato completamente cieco se non fosse stato per te e Diego. Vi devo molto! >> e abbracciò Valeria, poi lei disse:
<<Ci vediamo dopo, ora devo controllare gli ultimi due pazienti e per oggi ho finito... Domani pomeriggio ho il turno, perciò non ci vediamo domani mattina... >>
<<Però domani sera usciamo! Andiamo a fare un giro tutti quanti da qualche parte, ho bisogno di uscire e vorrei che anche tu e Diego veniate con noi. >> disse Carlo e Angela aggiunse:
<<Sappiamo che domani finite un po' più tardi, ma almeno una birra tutti insieme, prendiamocela.>> e Valeria accettò:
<<Per me va bene e credo che ci sarà anche Diego... Purtroppo lui sabato mattina andrà via, perciò sarebbe bello stare insieme. >>
<<Sabato scade il contratto? >> domandò Valentino:
<<Sì, andrà a lavorare su a Torino con la sua ragazza. Ha già tutto pronto. >>
<<Allora dobbiamo salutarlo per bene. Ci pensiamo noi.>> disse Carlo, sorridendo alla fine. Valeria lasciò la stanza per terminare il suo giro e poi, verso le 19:45 terminò il tutto. Mentre Diego e Valeria uscivano, incontrarono Valentino e Angela, proposero l'idea dell'uscita anche a Diego, che accettò. Saliti nelle rispettive macchine, Diego chiese a Valeria:
<<Valè, ma dimmi la verità... Ma c'è qualcos'altro che mi devi dire? Intendo riguardo Valentino. >>
<<Che cosa intendi? >>
<<Nel senso vi siete baciati, é successo altro, intendo sia in positivo che in negativo... >>
<<Perché? >>
<<Ti mangia con gli occhi, ti guarda sempre... Direi che le piaci parecchio... E che anche lui piace a te. >>
<<Certamente è un bel ragazzo, é intelligente, molto disponibile, ma no, non è successo altro...>>
<<Stai attenta comunque, Valé. Tu vieni da una storia un po' delicata... Sai che io sono il primo a dirti di fare nuove conoscenze, soprattutto dopo tutto quello che è successo, ma stai attenta... >>
<<Stai tranquillo fr... Grazie. Ah, a proposito, mi hanno detto chi ti sostituirà, un certo Matteo Levante... Non so minimamente chi sia. >>
<<Io sí, è in gamba, ma ho notato che è molto spavaldo; abbiamo lavorato insieme in una clinica ad Ancona e ci provava con un'infermiera, ma dal punto di vista lavorativo, é bravo. Ha la mia età... Tieni però gli occhi aperti e non dargli troppa confidenza. >>
<<Va bene, Dié. Grazie! Ci vediamo domani! Ah fr, stasera vado a Milano, ho una sfilata! Che imbarazzo... Ho il volo fra un'ora. >>
<<Davvero?? E per chi sfilerai? >>
<<È una casa di moda dove lavora la zia di Valentino, é rimasta senza modella e sua madre le ha parlato di me... >>
<<Buona fortuna allora! Spacca! A domani! >>. Valeria preparò il tutto in venti minuti, telefonò ai suoi genitori e spiegò il tutto:
<<E riesci a rientrare in tempo per domani? >> domandò sua madre, Valeria rispose:
<<Sì, mamma. Il volo dura un'ora e venti minuti. Il luogo dove devi sfilare è a 10 minuti dall'aereoporto di Linate e il volo di ritorno è alle 4:00, perciò quando arrivo mi riposo un po' e poi torno a lavoro. >>
<<Va bene, Valè stai attenta per piacere e avvisami! Ti voglio bene! Un abbraccio e buona fortuna, so che lascerai tutti a bocca aperta. >>
<<Lo spero, mamma. Vi voglio bene. Mi mancate tantissimo! Meno male che sabato sono da voi! Ora devo andare, credo che siano venuti a prendermi. Ciao mamma! >>. Valentino era dietro la porta e rimase colpito dallo stile di Valeria, elegante ma semplice: tutone aderente nero con scollo a V profondo, décolleté trasparenti a punta, con questa di colore rosa, cintura di Gucci nera con la fibbia in oro, borsa rosa con chiusura in oro e un cappotto nero; il ragazzo esclamò:
<<La nuova Chiara Ferragni! Hahaha.. Stai benissimo, corri andiamo che sono già le otto e mezza! >>. Salirono in macchina tutti e quattro: Valeria, Valentino e i due genitori di Valentino; la mamma, Giovanna, riempì di complimenti Valeria e la tranquillizzò per la sfilata: ovviamente era in ansia, non aveva mai sfilato per una casa di moda prima di quel momento, ma aveva fatto solo qualche shooting per qualche negozio d'abbigliamento in Puglia. Giunti all'aeroporto, arrivarono giusto in tempo per il volo.

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