37: Minacce.

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Verso le 21:30 Valeria e Valentino uscirono di casa per poi dirigersi da Carlo. Valeria li guardava con un'aria diversa, non riusciva ad avere la stessa serenità che aveva all'inizio, però non aveva paura di loro, solo che non avrebbe voluto più sbilanciarsi come all'inizio della loro conoscenza. Valentino notò qualcosa di strano in Valeria, perciò le chiese:
<< Va tutto bene? >>
<< Sì sì, solo che mi sento strana... Non vorrei che Carlo e gli altri mi guardino con disprezzo dato che tu ho detto di lasciare il clan... >>
<< Valè, stai tranquilla... Hanno compreso tutti la motivazione e Carlo in primis mi ha rasserenato... Comportati normalmente, come hai sempre fatto! >>
<< Vale é che non riesco... Mi sento insicura, non so... E se mi dovesse succedere qualcosa? >>
<< In che senso? >>
<< Carlo, così come tutti, avrà dei rivali... Non vorrei che magari qualcuno, vedendo me con loro, possa cercare di farmi del male per raggiungere lui! >>
<< Ma no, Valè! Che dici! Stai serena... Non succederà nulla! >>
<< Lo spero... Ah Vale, venerdì sera devo partire per casa, mia cugina Silvana e mio cugino Davide fanno la promessa di matrimonio sabato mattina e gli promisi che non sarei mancata! >>
<< Eh va bene! Poi ti accompagno io alla stazione e ti vengo a riprendere quando arrivi. >>
<< Va bene, grazie mille! Scusa se non te l'ho detto prima ma mi era proprio sfuggito di mente... >>
<< Tranquilla amore. Ecco siamo arrivati... Stai serena. >>
<< Sì, tranquillo. >>, lei gli sorrise e attesero  sotto casa di Carlo; lui e Angela salirono in macchina e si salutarono calorosamente:
<< Buona sera... Ciao Valè! Da quanto tempo! >>, esclamò Angela e Valeria:
<< Ciao Angela! Tutto bene? >>
<< Sì sì... A parte che ho una fame! E a te? >>
<< A me tutto bene, il lavoro procede alla grande... Peccato che fra poco meno di due mesi torno a Foggia... >>
<< Va be' ma tanto ci rivedremo no? >>
<< Certo che sì! >>, le due ragazze si sorrisero e poi Carlo:
<< Allora Valè... A lavoro quindi tutto a posto? >>
<< Sì sì, sto assistendo a tutte le operazioni del chirurgo, sto facendo anche le medicazioni più complesse... Diciamo che faccio più o meno i compiti che faceva Diego... É strano lavorare senza di lui! >>
<< Sì, é molto bravo! >>, ci fu un breve silenzio imbarazzante nella macchina che Carlo interruppe:
<< Valè, voglio solo dirti una cosa... So quello che hai detto a Valentino, riguardo il mio "lavoro", stai tranquilla... Rispetto te e lui, é il mio migliore amico ed è il fratello che non ho mai avuto... Non vorrei che, giunti a questo punto, i rapporti fra te e noi come gruppo si raffreddino... Perché Valè, tu ci hai conosciuti come "persone normali", anche se ora sei venuta a conoscenza di questo nostro mestiere, siamo sempre noi. >>, Valeria lo guardava negli occhi, fece un sospiro e disse:
<< Carlo, la mia paura é che mi possa succedere qualcosa, so che non mi potreste mai fare del male... Siete fantastici, uno più simpatico dell'altro... Siamo amici, ma non colleghi... Non per cattiveria Carlo, ma per favore comprendimi. >>, lei gli sorrise, ci avrebbe messo un po' per tornare quella di prima, però, pensandoci, loro l'accolsero accolta a braccia aperte quando arrivò a Napoli, perciò sarebbe stato scorretto nei loro confronti estraniarsi.
Arrivati alla pizzeria, tutti si sedettero alla loro tavolata, ordinarono e iniziarono le chiacchiere e le risate, d'altronde erano tutti molto simpatici e divertenti. Dopo la pizza, Valeria preferí tornare a casa dato che il giorno dopo avrebbe lavorato di mattina, mentre Valentino rimase ancora un po' con i suoi amici dopo aver accompagnato la sua ragazza a casa. Quando tornò, Carlo lo prese da parte per parlargli:
<< Tu dici che le passerà questo pensiero? >>
<< Ma sì, è che non se lo aspettava e quindi è rimasta stupita... >>
<< É che Angela si è affezionata a lei, poi teniamo tutti a te e ci dispiacerebbe se ci dovessimo allontanare... >>
<< Mi è venuta un'idea! Valeria la settimana prossima va a casa dai suoi per la promessa di matrimonio dei suoi cugini sabato mattina... Prenotiamo un bed and breakfast e le facciamo una sorpresa? >>
<< Bello! Sì! Ci sto! Vediamo chi può venire, ma conta su di me e Angela! >>
<< A posto! Domani cerco un po'... Ora che facciamo? >>
<< Andiamo al white? >>
<< Va bene. >>, tutti si diressero al bar.
Entrarono per una birra e Valentino al bancone trovò Enzo Esposito, il signore che aveva adocchiato Valeria in ospedale; si sedette accanto a lui al bancone e ordinò una Guinness, Enzo lo salutò:
<< Ciao Valentino. >>
<< Ciao Enzo... >>
<< Tutto bene? >>
<< Sì, grazie... A te? >>
<< Bene bene... La tua ragazza ha fatto un miracolo a mio padre. >>
<< Come sai che Valeria è la mia ragazza? >>
<< Ho chiesto in giro... Sai é davvero in gamba, professionale... Bella. >>, Valentino si stava irritando:
<< Le riferirò dei complimenti... Ora se vuoi scusarmi... >>
<< Sai Valentino... È molto, forse troppo, per stare con te, sa quel che sei? >>
<< Non lavoro più nel clan, l'ho lasciato per lei, ma tranquillo, hai la mia parola che terrò la bocca chiusa fino alla fine dei miei giorni. >>
<< Me lo auguro. Caspita, abbandonare il proprio clan per una donna... Devi essere davvero innamorato! Be' tante buone cose Valentino, mi raccomando, attieniti alla tua parola, non vorrei che a Valeria succedesse qualcosa, é così intelligente e non vorrei che qualcuno o qualcosa le rovini la carriera o quel bel viso che ha. >>, Valentino stava per picchiarlo, era davvero rosso in viso dalla rabbia, con i pugni stretti, poi arrivò Carlo a calmare la situazione:
<< Enzo... Buona sera. Che succede? >>
<< Ma niente Carlo, stavamo solo scambiando due chiacchiere. >>
<< Avete terminato? >>
<< Sì, credo che il messaggio sia arrivato a Valentino... Sì? >>, lui annuì e Enzo:
<< Bun accussí... Buona notte ragazzi. >>; Carlo chiese a Valentino:
<< Che cazzo fai? Che succede? >>
<< Quello stronzo mi ha minacciato... Si è informato su Valeria, ha scoperto che è la mia ragazza e ha detto che se non tengo la bocca chiusa se la prenderà con lei. Come se non sapessi che io debba stare zitto! >>
<< Valentí, stai tranquillo... Non accadrà niente a Valeria. Ora calmati... >>
<< Le ha messo gli occhi addosso Carlo! In ospedale la fissava di continuo, l'ha trovata casualmente alle macchinette e le ha offerto il caffè. Quel verme schifosi, deve solo provare a sfiorarla e lo ammazzo. >>
<< Sh! Valentí, stai calmo! Respira... Non le farà niente, ci pensiamo noi, ok? Cerchiamo di mantenere le acque calme! >>, ma Valentino era troppo nervoso, bevve la sua birra e andò a casa sua. Le parole di Enzo rieccheggiavano nella sua testa, aveva paura per Valeria; troppo il nervoso, trascorse una notte insonne.
Valeria si recò a lavoro la mattina successiva; la situazione in ospedale sembrava più tranquilla, solo con le medicazioni dei pazienti che erano stati operati il giorno precedente.
Valeria tornò a casa sua per pranzare; dopodiché mise un po' in ordine e chiamò Valentino per capire cosa dovessero fare la sera:
<< Ehi! Cosa ti va di fare questa sera? >>
<< Ehi amore... Dimmi tu, quello che vuoi fare, facciamo! C'è una serata al Tropical, andiamo lì? >>
<< Ci sto! Prendiamo un privè! >>
<< Va bene, però questa sera cucino io! Ti faccio fare la regina. >>, lei rise un po'
<< Va bene, come vuoi tu. Stupiscimi! >>

L'infermiera. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora