14: La sfilata.

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<<Ansia? >> domandò Valentino a Valeria, che rispose:
<<Non immagini quanta... Ho fatto qualcosa di simile in Puglia, ma erano boutique e, soprattutto, non erano città come Milano, ma erano Cerignola, Lecce, Bari, qualche negozio a Foggia, qualche altro a Taranto... Ma cose così, tipo nelle notti bianche o per presentare i nuovi arrivi... >>
<<C'è sempre una prima volta, Valè. Vedrai che andrà benissimo! Ne sono più che sicuro. >>
<<Ma poi, ma ti sembro una modella? Ho il cofano di un furgone al posto del culo! >>
<<No, non sembri una modella, é vero... Sei molto meglio! Le modelle sono tutte secche, poverine, non mangiano e non possono avere forme accentuate... Tu ce le hai e sei fortunata! Pensa a tutte quelle ragazze che farebbero l'impossibile per essere come te... >> Valeria non aveva la taglia di una modella perché, avendo sempre fatto sport, aveva una massa muscolare sviluppata, ma non tanto da sembrare una body builder, era nella norma, poi essendo molto alta era molto slanciata, ma non le mancava nulla: un bel viso, dei bei lineamenti e un portamento talmente elegante da far invidia; questo Valentino lo aveva notato dal primo giorno che lei entrò in quella stanza d'ospedale. Cercò di farle pensare ad altro:
<<Hai un corpo molto tonico, Valè e si vede. Hai fatto sport? >>
<<Sì, ne ho fatti parecchi, ma quello che mi è rimasto nel cuore è il nuoto... Infatti è stato l'unico sport che non ho mai lasciato, ma ho sempre associato un altro sport, tipo nuoto e pallavolo, nuoto e danza moderna, o nuoto e ginnastica artistica... L'ultima combinazione è stata nuoto e palestra, alternavo attrezzi e cardio... Per questo mi trovo questo cofano. >>
<<Un delfino... Preferisco una ragazza con un corpo tonico, con la "carne" ad una che è più piatta di una tavola da surf... Infatti mi piacciono le ragazze con le giuste forme...e un bel culo!>> entrambi iniziarono a ridere, ma Valeria, sentendo così, da brava stronza, allora lo provocò:
<<Mi stai indirettamente dicendo che ho un bel culo? >> e Valentino, stronzo come lei, rispose provocandola:
<< Mh... Ne ho visti di migliori!>> facendole l'occhiolino e ridendo, mentre Valeria gli tirò uno schiaffo sul braccio:
<<Ah dimenticavo, ho fatto anche kick boxe, perciò attento a non farmi arrabbiare. >> e gli fece l'occhiolino. Valeria notò che Valerio si toccava il braccio che lei aveva colpito:
<<Ti ho fatto male? >>
<<Pff, sei una femminuccia. >>
<<Ah sì? Se vuoi ritento eh. >> si dissero, sorridendo:
<<Mi vuoi così male? >>
<<Mh... Sono un'infermiera, so come curarti caro. >>
<<Ah sì? >> e fecero una pausa, fissandosi; i loro volti erano molto vicini, forse troppo; in quell'istante, le hostess invitarono i passeggeri a prepararsi per l'atterraggio e fu allora che i due si allontanarono di nuovo. L'aereo atterrò e una volta scesi ed usciti dall'aeroporto, trovarono una limousine ad attenderli fuori. La sfilata sarebbe cominciata a mezzanotte ed erano le 22:30 quando salirono nell'autovettura. Valeria avvisò la sua famiglia che fosse appena arrivata a Milano e, guardando le storie su instagram, vide che anche una sua cara amica, che oramai viveva a Milano, era diretta alla sfilata di quella sera; Valeria la telefonò:
<<Pamé! >>
<<Valè, amore! Come stai? >>
<<Bene bene, tu tesoro? >>
<<Bene, grazie! Come va il tirocinio? Hai conosciuto qualcuno? >>
<<Bene, senti una cosa... Ma tu stasera vai alla sfilata di Mary's creation? >>
<<Sì, perché? >>
<<Ci sono pure io!>>
<<No! Veramente? Madò amò, sono troppo felice! E ti aspetto all'ingresso e ci sediamo vicine? >>
<<Eh tesò, non posso... >>
<<Perché amò? >>
<<Eh, è una sorpresa, tranquilla che mi vedrai... Cerca di metterti il più avanti possibile, dopo ti spiego! >>
<<Va be', mi fido di te. Vengono anche Marina, Denise, Letizia e Grazia, ci vediamo tutte dopo! >>
<<Ah mbe', c'è lo squadrone oggi! Va bene, a dopo Pamé! >>.
Chiuse il telefono poco prima di arrivare davanti l'edificio; andarono nell'ufficio della zia di Valentino:
<<Carmela... Lei è la ragazza che ti ho detto. >>
<<Che bella ragazza! Piacere, Carmela! >>
<<Buona sera! Piacere, Valeria! >>
<<Ah, che stile! Mo, fatti guardare un po'...>> Carmela girò intorno a Valeria, studiandola bene, poi le chiese di sfilare un po' ed infine, dopo che Valeria camminò un po' di volte avanti e dietro terminando con delle pose, chiese:
<<Hai avuto altre esperienze come modella?>>
<<Non professionalmente... Ho solo partecipato a qualche shooting e a qualche sfilata per dei negozi in Puglia, tipo nelle notti bianche o per lanciare la nuova collezione, ma nulla di serio. >>
<<No perché hai portamento, sai posare e soprattutto hai un fisico perfetto. Io non cercavo una ragazza troppo magra, infatti noterai che le modelle scelte da me sono molto simili a te, perché stiamo lanciando una campagna che va contro gli "scheletri" in passerella.>>
<<É un bel messaggio. >>rispose Valeria sorridendole, poi Carmela le chiese:
<<Che lavoro fai? >>
<<Io sono un'infermiera. >>
<<I miei più sinceri complimenti. Non ti trattengo di più, vai a prepararti... Lei è Iris, affidati a lei e alle sue indicazioni. Ci vediamo nei camerini!>>
<<Va bene e grazie per l'opportunità! >> Valeria uscì dall'ufficio e si diresse dietro le quinte per trucco, parrucco e per provare l'abito di punta che avrebbe indossato, nel frattempo:
<<Valentí, ma è la tua ragazza? >>
<<No zí, è una mia amica. >>
<<E come vi fate a conoscere se lei è pugliese, si sente dall'accento. >>
<<Fa l'infermiera a Napoli e ci siamo conosciuti in ospedale perché sta curando un mio amico. >>
<<Valentí, sicuro che non state insieme? >>
<<Sì! >>
<<Almeno ti piace? >>
<<Zia, e jamm! >>
<<Questo lo sa lui. >> rispose il padre di Valentino, aggiungedo:
<<Andiamo ai nostri posti? >>
<<Sì, ci vediamo dopo allora.>> mentre stavano uscendo dalla stanza, Carmela disse a suo nipote:
<<Valentí, se vuoi andare un po' da Valeria, é in un camerino a parte. Vai di qua e chiedi di Iris, dille che sei mio nipote e che vuoi stare con Valeria. >>
<<Va bene, grazie. >>. Valentino andò a cercare Iris e, una volta trovata, la portò da Valeria. Prima di entrare, si accertò che Ruggiero avesse preso il pacco al posto suo e, ricevuta la conferma, entrò nel camerino; Valeria stava provando il vestito e le varie acconciature:
<<Valè, tranquilla sono qui. >>
<<Meno male... Ho l'ansia! >> il parrucchiere stava finendo di provare l'ultima possibile acconciatura: capelli sciolti e lisci, leggermente gonfiati sulla chioma e ben tirati ai lati della testa; guardandola poi esclamò:
<<Perfetta! Va bene così, Valeria, puoi spogliarti e preparati per dopo, ci vediamo verso l'una e un quarto, uscirai per le due! >>
<<Va bene, Franco. A dopo! >> e uscì il parrucchiere dal camerino, lasciando soli Valeria e Valentino:
<<Be'? Come sto? Valentí la verità eh!>> lui poi rispose, avvicinandosi:
<<La verità è che sí troppa bell. >> lei sorrise, ma si sentiva molto insicura: era un tutone molto aderente sul busto, ma morbido sul resto del corpo, con un cinturone in vita con la fibbia in oro raffigurativa del logo dell'azienda, scollo a V e le maniche erano lunghe, ma molto larghe ed aperte sui lati, in modo da sembrare una mantella, la parte di sopra era bianca mentre quella inferiore era turchese; Valentino le disse:
<<Esco un attimo, spogliati e, quando posso, rientro. >> e uscì. Dopo cinque minuti, rientrò in camerino; Valeria indossava solo una vestaglia:
<<Be'? Come ti senti? >> chiese Valentino e Valeria, con un sorriso nervoso, rispose:
<<Sono in crisi! >> mettendosi le mani sui capelli:
<<Vale é l'abito di punta, nonché il più importante della linea e un ippopotamo in calore ha più grazia di me! >>
<<Valé ma che dici? L'hai sentita mia zia, sei perfetta!>> disse Valentino, tirando su il viso di Valeria dal mento:
<<E sarai perfetta anche su quella passerella. >> In quell'istante entrò Carmela, per dare le ultime disposizioni a Valeria:
<<Valè, allora, la modella avrebbe dovuto cantare una canzone mentre sfilava... Tu canti? >>
<<Ehm...no...cioè non so se sono brava, ho l'ansia mi scusi!>> disse Valeria, mettendo le mani sugli occhi:
<<É normale, cara... Ti capisco! Ma dopo vedrai, quando sarai sulla passerella, tutti avranno occhi solo per te e ti sentirai talmente ammaliata e lusingata da questa cosa che non sbaglierai nulla... Li avrai in pugno! >> Valeria fece un profondo sospiro e poi rispose:
<<Grazie, signora! Ora mi dica, quale canzone dovrei cantare? >>
<<We are the champions, dei Queen, la conosci? >>
<<Io amo i Queen, so tutti i loro brani a memoria... Posso provare qui se vuole. >>
<<Okay, seguitemi nel mio ufficio. >>. Tutti e tre andarono nel'ufficio e Carmela mise la base, Valeria iniziò a cantare mentre camminava:
<<I've paid my dudes... Time after time... >> fino a terminare la canzone e allora Carmela urlò:
<<Perfetta! Ho i brividi! Brava, brava e ancora brava! >> Valeria si sentiva tesa, ma i Queen le hanno sempre fatto l'effetto "calmante", perciò si stava rilassando molto lentamente; ringraziò Carmela e tornò nel camerino perché a breve avrebbe dovuto iniziare i preparativi, lasciando zia e nipote da soli in ufficio:
<<Valentí, se non ti sbrighi, la perdi. Cazzo è perfetta! Ma dove l'hai pescata? Crede molto in te, si fida, si vede nei modi in cui ti guarda! >>
<<Zí, a piacere, sì, mi piace, anche parecchio! Ed è strano, perché nessuna mi aveva mai colpito in modo particolare prima di lei... Ma viene da una relazione che non si è conclusa nel migliore dei modi, perciò non voglio essere invadente o oppressivo! Avrà difficoltà a fidarsi di nuovo totalmente di un'altra persona, dopo quel che quello stronzo le ha fatto passare... Tempo al tempo e se son rose fioriranno... Andiamo ora, voglio vedere l'ultima parte della sfilata. >>. La sala era stracolma di giornalisti, fotografi e altri spettatori di ogni genere;Valentino si sedette in seconda fila, in modo che riuscisse a vedere bene Valeria, dato che era quasi il suo turno. Dopo un po', ecco che parte la canzone e si sente una voce che la canta: era Valeria, ma che lentamente saliva sulla passerella e con grinta cantava e sfilava, era spettacolare. Appena arrivò al centro della passerella, tutti iniziarono ad applaudire e un gruppo di ragazze iniziò ad urlare il suo nome, infatti erano le amiche di Valeria. Arrivata alla fine della passerella, tutte le modelle precedenti salirono sul palco e poi, per il gran finale, accanto a Valeria arrivò anche Carmela e quando venne intonato l'ultimo verso della canzone:
<<We are the champions! We are the champions! No time for losers, 'cause we are the champions... of the world!>> tutti si alzarono in piedi ad applaudire, caddero coriandoli e Carmela e Valeria si abbracciarono; le sussurrò all' orecchio:
<<Aveva ragione, Carmela! Grazie! >>. Terminato il tutto, i giornalisti fecero domande a Carmela inerenti alla collezione e soprattutto a Valeria:
<<Lei è nuova? Non l'abbiamo mai vista alle sfilate della Mary's creation, é un nuovo volto?>>
<<Sì é nuova, é una ragazza molto talentuosa, bella ed intelligente...sono felice di averla trovata! >>
<<Grazie, Carmela! >>
<<Qual è il suo nome? >> e Valeria rispose:
<<Io sono Valeria Viola. >>
<<Carmela, lei è sempre stata una donna molto controcorrente e determinata, ci spiega perché ha scelto modelle più in carne? >>
<<Questo è un messaggio che vorrei mandare a tutte quelle ragazze che non si accettano, soffrendo di anoressia nel peggiore dei casi... E poi... Guardatele! Sono meravigliose! Sono donne! Basta con questi scheletri in passerella! Le donne devono essere libere! Libere di sentirsi sé stesse! Libere di mangiare! Libere di stare bene! Ed è questo l'obbiettivo mio e dei miei fantastici colleghi: miriamo al benessere delle donne! >> inutile dire che gli applausi non finivano più. Il tutto terminò per le 2 e mezza, ma Valeria, prima di andare a cambiarsi, corse dalle sue amiche:
<<Piaciuta la sorpresa? >>
<<Tu sei matta! Amore mi sei mancata tantissimo! >>
<<Anche tu amore! Mi siete mancate tutte! >> si abbracciarono tutte insieme; erano amiche dalle superiori e, da allora, non si sono mai più separate se non fisicamente: loro scelsero design a Milano e Valeria venne presa in infermieristica a Foggia, ma nonostante la distanza, sono sempre rimaste unite. Valentino era dietro di loro, le guardava e sorrideva, o meglio, guardava Valeria e il sorriso che aveva stampato in faccia. Dopo essersi salutata con le sue amiche, andò da Valentino, abbracciandolo:
<<Sei stata bravissima! Non avevo dubbi! >> disse lui, dandole un bacio sulla guancia:
<<Grazie Vale! Grazie per avermi sopportata nell mia crisi d'ansia! >> i due risero, senza smettere di guardarsi negli occhi; Franco, il parrucchiere, stava chiamando Valeria per struccarla, perciò si dovettero separare:
<<Ci vediamo fuori dai camerini. >>. Smontato il tutto, Valeria tornò "normale" e si diresse, con Valentino e la sua famiglia a salutare Carmela:
<<Valeria! Sei stata magnifica! Bravissima! E non sottovalutarti mai! Vali molto più di quel che credi! Fatti abbracciare! Ci vediamo a Napoli! >>
<<Grazie davvero per questa opportunità! E grazie per i consigli! A presto! >>. Arrivarono in aeroporto poco dopo, erano in anticipo per il volo, considerando che fossero le 3 in punto. Giovanna e suo marito lasciarono da soli i due ragazzi per prendere delle cose nel terminal; Valentino disse:
<<Stai meglio ora? >>
<<Molto... Oddio, mi sento come se avessi perso sette kili! Ahahah! >> poi riprese:
<<Senza te non sarei riuscita a calmarmi, grazie Vale... >> e sorridendo, Valentino le rispose:
<< È il minimo. Grazie a te per aver accettato. >> i loro volti si facevano sempre più vicini... Valeria aveva il cuore a mille: si guardavano, intensamente, lui voleva lei e lei voleva lui, i loro sguardi se lo urlavano a vicenda; però lei non si sentiva pronta, non riusciva ancora a celare la costante paura di essere di nuovo tradita, presa in giro e umiliata.

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