43: La festa.

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Il mattino seguente, Valeria andò a lavoro regolarmente, con i soliti controlli di routine e, dopo una breve pausa pranzo, riprese il suo lavoro. Verso le 17:00 fece una breve pausa per prendere un caffè e sentí una voce alle sue spalle che la chiamava, era Maria, la signora della hall:
<< Valè, vedi che c'è un uomo nel cortile che chiede di te. >>
<< Chi è? >>
<< Non lo conosco, non l'ho mai visto. Vieni, ti indico chi è. >>, Maria l'accompagnò nel cortile e glielo indicò, era un uomo seduto su una panchina, all'ombra che, come vide Valeria balzò in piedi, ma nemmeno lei sapeva chi fosse. Si avvicinò a lui e chiese:
<< Mi stava cercando? >>
<< Sì, Valeria Viola? >>
<< Sì, lei chi è? >>
<< Io sono Giuseppe, mi manda un'altra persona. >>
<< E chi? >>
<< Enzo Esposito, vorrebbe dirvi una cosa, seguitemi, è nel parcheggio. >>
<< Senta, Giuseppe, io sto lavorando, non posso assentarmi. >>
<< Le ruberá cinque minuti, stia tranquilla. >>
<< Andiamo.. >>. Lei seguí l'uomo e la condusse nel parcheggio da questo Enzo Esposito.
<< Buon pomeriggio, signorina Viola. >>
<< Buon pomeriggio, signore. Che succede? >>
<< Volevo darle questa. >> le porse una scatoletta trasparente di vetro con dentro una rosa rossa e Valeria:
<< Sono lusingata, la ringrazio... Ma non posso accettare. >>
<< E perché? >>
<< Sono impegnata, signore. Perciò, se non le dispiace, sarei felice se lei mi lasciasse stare... Ho il mio compagno e sto bene così. Ora scusate, ma devo tornare a lavoro, spero di essere stata chiara...buona giornata, signor Esposito. >>
<<... A lei. >>, disse Enzo, facendo un lungo respiro e fissandola mentre rientrava. Terminato il lavoro Valeria rientrò a casa e corse a lavarsi. Non avrebbe voluto dire a Valentino di quel che era accaduto prima a lavoro, era il giorno del suo compleanno e quella notizia gli avrebbe solo rovinato la giornata.
Valeria si stava provando il vestito di Gucci che Valentino le aveva comprato, le stava davvero d'incanto, era molto sofisticato ed elegante nonostante fosse semplice; lui entrò nella camera da letto e, alla vista di lei con quell'abito:
<< Mamma mia... Come sei bella amore! >>
<< Grazie amore. >> e si diedero un bacio, poi Valeria gli ricordò di non aver aperto l'altro regalo.
<< Tu sei matta... Grazie, davvero. >> disse Valentino appena vide l'orologio.
<< Non sono finiti qui i regali. >>, rispose lei, porgendogli l'altra busta.
<<... É bellissimo, Vale. >>, disse Valentino, sorridendole, alla vista del bracciale con l'incisione sopra.
<< Ora muoviamoci, se no facciamo tardi! >>.
Andarono in questo antichissimo casale, davvero chic e raffinato, specchi, fiori, pareva di essere nella dimora di un nobile. Aveva un ampio cortile, con un giardino ben curato e la postazione del dj, era tutto perfetto. Arrivarono tutti, amici, parenti, dopo aver fatto le fotografie con la torta, presero posto all'enorme tavola nella sala più grande, dando inizio alla cena; Valentino aveva un palato molto delicato, infatti il menù era composto prettamente da assaggini, tanti assaggini, di varie pietanze di pesce e di carne, con accostamenti gourmet, ma per alcuni piatti ha preferito rispettare la tradizione. Al termine della cena, con le pance gonfie, si diressero all'esterno, per iniziare le danze; il dj iniziò con un lento per lui e Valeria:
<< Be', nemmeno oggi possiamo darci un bacio. >> osservò Valeria.
<< E perché? >> chiese Valentino.
<< Ci sono tutti i tuoi parenti... >>
<< E quindi non potrei? >> chiese lui, ma subito dopo le tirò su il mento e la baciò, davanti a tutti, diventando entrambi rossi come due peperoni.
Al termine del lento, diedero inizio ai balli con musica house e qualche pezzo napoletano.
Verso le due, venne aperto il piano bar, con drink e liquori di ogni tipo, i parenti di Valentino andarono via e rimasero solo gli amici; un'ora dopo, circa, si presentarono anche Pietro e Salvatore con le loro mogli, per porgere i loro auguri a Valentino, continuarono poi a festeggiare tutti insieme. Dopo la festa, alcuni amici di Valentino si misero in disparte nel giardino, alcuni ubriachi marci e altri solo un po' brilli:
<< La tieni? >>
<< Eccola! >>
<< Dai passa un po' qua! >>, era cocaina, nonostante Valentino avesse espressamente vietato di portare droga al suo compleanno.
Valentino e Valeria andarono in giro per il casale, era molto grande e ne approfittarne per smaltire il cibo e per fare due chiacchiere:
<< Be', piaciuta la festa? >>, fece lui.
<< Sì, é molto bello qui. Era tutto perfetto. >>, rispose lei.
<< Ah, dimenticavo un dettaglio... Seguimi. >>, la portò in una camera da letto che aveva fatto allestire per il loro pernottamento, Valeria rimase meravigliata:
<< Vale...è bellissimo! >>
<< Stanotte dormiamo qui. >>
<< Ma non ho portato niente...>>
<< E che fa, non credo che dormiremo vestiti. >>, risero e si baciarono, poi all'improvviso sentirono delle grida provenienti dal giardino, così corsero a vedere cosa fosse successo.
<< Che diamine succede qui? >> chiese Valentino, poi vide Pietro e Antonio, un amico di Valentino, litigare.
<< Ma siete impazziti!? Che cazzo fate?! >> urlarono Carlo e Valentino, cercando di dividerli.
<< Questo drogato ha cercato di baciare mia moglie! >> urlò Pietro, mentre Antonio era steso a terra con la faccia piena di sangue.
<< Antò che cazzo combini?! >> chiese infuriato Valentino, senza avere risposta.
<< Non mi dire che... >> riprese, fece una breve pausa e, guardando Ciccio e un altro ragazzo, con ancora il naso bianco:
<< Avete portato la roba?! Io vi avevo detto che non vi sareste dovuti permettere! Andate via! Subito! >> urlò Valentino contro lui e gli altri due, che subito andarono via, portando Antonio sulle spalle.
<<... Dove si trova sua moglie ora? >> chiese Valeria.
<< Dovrebbe essere dentro, nella cucina. >> rispose Pietro.
<< Vado da lei. >>, disse Valeria, correndo dalla donna.
Era nella sala da pranzo, a piangere e Valeria:
<< Lisa! Sono Valeria... Che succede? >>
<< Valè...ero venuta a prendere qualcosa da mangiare che era avanzata e Antonio è venuto da dietro e ha cercato di mettermi le mani addosso! >>, Valeria l'abbracciò cercando di tranquillizzarla, quando all'improvviso si udí uno sparo.

L'infermiera. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora