• Electrical Storm • (Jikook•Kookmin)

• Capitolo venti •

'Non sono una persona perfetta,
ci sono molte cose che vorrei non aver fatto,
ma non smetto mai di imparare.
Non ho mai avuto intenzione di fare queste cose a te...
E quindi, devo dirti prima di andare via..
Che voglio solo tu sappia che..'

Ogni mattina mi sveglio con lo stesso pensiero,scusa.
Scusa per non essermi fidato,per essermi chiuso in me stesso ed averti lasciato fuori dal mio malessere.
Scusa,per ogni gesto nascosto,per aver rifiutato il tuo prezioso aiuto.
Scusa per ogni parola non detta,ma soprattutto per quelle dette...quelle sbagliate.
Perdonami.

• Jimin's point of view •

"Sicuro che può restare? Hai parlato con i piani alti?"
La mia collega rotea gli occhi verso il piano superiore,riferendosi al proprietario del locale sistemandosi i lacci del corsetto nero.

"È tutto ok,gli ho detto che non darà problemi mi aiuterà semplicemente con gli ordini ed i bicchieri vuoti ed è qui solo per farmi compagnia,il tutto gratis"
Porto due bottigliette d'acqua accanto al lavello in acciaio posto al di sotto del bancone e guardo Jungkook.

"Una per me,una per te.
I ritmi sono estremamente veloci,credimi ne avrai bisogno,accogli tutti con un sorriso raccogli lo scontrino che hanno fatto in precedenza alla cassa e leggi per me la comanda,tutto chiaro?"
I primi clienti iniziano ad invadere la pista e i diversi divanetti in pelle viola,il solito gioco di luci, il leggero fumo alla fragola spruzzato negli angoli strategici del locale e la buona musica iniziano a diffondersi ad un volume sempre più alto.

Jungkook accarezza nervosamente le sue braccia nude scrutando con lo sguardo la stravagante folla pronta per invadere il locale.
"Lo divoreranno,bel lavoro Jimin sta molto bene così,ma se non provi a scioglierlo sarà un fallimento..."

Forse la mia collega non ha tutti i torti,Jungkook è troppo rigido e serio..esteticamente rientra nell'ottica del locale,mi è bastato il minimo indispensabile per renderlo presentabile e appetibile,un po' di correttore,una spettinata ai capelli e scoprirgli le braccia...non mi sono mai soffermato su di esse,forse perché non ho mai avuto il piacere di vederle nude e libere dal tessuto.

Ha proprio ragione,i clienti apprezzeranno il nuovo arrivato al bancone,forse come lo stavo apprezzando fin troppo anche io...

Gli dona terribilmente quel jeans chiaro strappato sul ginocchio,lasciando intravedere una coscia non del tutto esile,la semplice t-shirt fermata all'interno di esso,il tessuto ormai sfilacciato intorno alla spalla ed i capelli inumiditi.

"Vieni qui hai bisogno di un piccolo aiuto per iniziare"
Inizio a versare in due piccoli bicchierini della semplice vodka liscia,portai il bicchierino ricolmo di liquido trasparente davanti ai suoi occhi contornati dalla frangia spettinata,stacca di colpo le mani dalle braccia nude fissando prima me e poi il bicchierino con uno strano luccichio negli occhi,esitando nel prenderlo.

"Avanti offre la casa,hai bisogno di staccarti un po' dal pavimento ecco se così possiamo dire,dai Jungkook prendilo"
Inclino il volto oltre il bicchierino sorridendo e aspettando una sua risposta.
Porta lo sguardo verso i suoi stivali,scrolla con un movimento secco le spalle ed afferra con poca delicatezza il bicchierino dalle mie mani tracannandolo alla velocità della luce,non ho mai visto una persona berlo con così tanta velocità.
Riappoggia il bicchierino al bancone senza smettere di fissarlo,con una strana espressione amara sulle labbra,accarezza con l'indice l'orlo.

"Facciamo che la casa ne offre due"
Recupera la bottiglia in vetro al mio fianco ricaricando il suo bicchiere,scontrandolo contro il mio ancora pieno.

Asciugo a fronte umida con la manica della mia camicia,Jungkook,come gli avevo detto recupera gli scontrini tra la folla urlandomi man mano le comande da eseguire per poi servirle ai clienti.
Sorrisi,occhiolini e generose mance accompagnate da qualche numero di telefono.
Solita routine che per questa sera toccava anche a Jungkook.