• Capitolo sedici •

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Jungkook's point of view

Dopo aver augurato buona fortuna a Jimin ritorno col capo tra i cuscini,sbadigliando e stropicciandomi gli occhi ancora assonnato o forse meglio dire ancora mezzo addormentato.

Alzarmi dal comodo letto?
Non ho alcuna intenzione di farlo,è il mio giorno libero senza corsi da seguire e posso restare tra le mie amate lenzuola per tutto il mattino..
Un'ora abbondante a rotolarmi mezzo sveglio e mezzo dormiente tra il tessuto morbido,proprio come ero abituato a fare da bambino,la leggera luce mattutina che filtra dalle finestre ancora chiuse,le lenzuola calde e stropicciate.

Il brontolio allo stomaco mi porta a trascinarmi fino in cucina per preparare la colazione.
Da qualche tempo ho l'insolita abitudine di consumare una sorta di colazione non tipicamente tradizionale,riesco così a non arrivare all'ora di pranzo affamato,inoltre bilancia perfettamente col mio allenamento fisico.

Strapazzo qualche uovo all'interno padella rovente mentre nell'altra abbrustolisco due fette di pane nero,la totale libertà di preparare la colazione in silenzio e in boxer,l'unica cosa positiva di non condividere l'appartamento.

Posiziono il tutto su un vassoio,i due piccoli piatti ed un bicchiere di premuta d'arancia,porto così il vassoio nella mia camera.
È la mia giornata di relax totale e come tale la colazione è da consumare a letto.
Inizio a masticare un boccone consultando di tanto in tanto la mia immagine riflessa allo specchio posto dinanzi il letto,dove assolutamente fare qualcosa per il mio aspetto,togliere questa pulita e banane aria dal mio volto,aria noiosa.

La mia forma fisica non mi dispiace,sono abbastanza alto,l'allenamento tiene i miei muscoli tonici ed asciutti,ho bisogno solo di qualcosa di nuovo..come un nuovo taglio o addirittura un nuovo colore.
Non so..

Il suono improvviso alla porta disturba i miei pensieri e la mia tranquilla colazione a letto,sposto il vassoio dalle mie gambe nude e corro verso la porta guardando attraverso lo spioncino.

Mio padre.

Corro più veloce che posso in camera indossando un pantalone a caso ed una felpa stropicciata.
Schiaffeggio velocemente le mie guance cercando di nascondere l'aria beata di chi era intento a coccolarsi con una buona colazione tra le coperte.
"Papà"
Inchino leggermente il capo in segno di saluto,rispetto e lo invito ad entrare.

È ingessato nel suo solito completo grigio scuro e la sua espressione indecifrabile.
Si guarda intorno,poi passa a setacciare l'intera penisola della cucina,allarga le narici disgustato.
"Uova?"
Chiede con lo sguardo tra i fornelli,indagando.
"S..si,le mangio ogni tanto per il mio allenamento mi danno la giusta carica"
Ammetto nervosamente,perché questa visita improvvisa? Perché durante le ore lavorative?

Apre il frigo,qualche cassetto scrutandolo per bene,so esattamente cosa sta cercando.
"Ho semplicemente acqua,succhi e qualche bevanda energetica..."
Gli dico riacquistando man mano la sicurezza,alza lentamente gli occhi verso di me,tenendo per qualche secondo il contatto con i miei.

"Le sedute? Ci stai andando? Non pago a vuoto spero..."
Richiude il frigo forse con un po' troppa forza.
"Si,sono alla terza seduta sto bene sono pulito"
Meno dettagli possibili,meglio non rilevare i nuovi piani che la Dottoressa Choi ha riservato per me.
Ma la domanda che frulla nella mia testa è sempre la stessa,perché è qui?

"Il perché di questa visita? È successo qualcosa alla mamma?"
Cerco di essere gentile ed ospitale,verso dell'acqua in due bicchieri alti e snelli con aggiunta di una piccola fetta di limone.

"La mamma sta bene,Vien svolge al meglio le sue mansioni,ero qui di passaggio una riunione in centro e ho deciso di passare a vedere come sei messo qui,lo studio?"

 • Electrical Storm • (Jikook•Kookmin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora