• Capitolo trentuno •

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'Toccami,portami in un altro luogo.
Insegnami l'amore.
So di non essere un caso senza speranza.'

Jimin's point of view •

06:00

Tasto le tasche per cercare il mio cellulare e far smettere di suonare la sveglia.

Sospiro,sentendo già il peso sul petto e il brutto bruciore allo stomaco.
Classici sintomi che anticipano ogni mio esame.

Riapro del tutto gli occhi e Jungkook dorme profondamente contro la mia spalla,umida probabilmente per la sua saliva scivolata via dalle labbra durante la notte.

"Ok...non sarà un problema alzarmi senza svegliarti,ti ci manca poco per il coma"
Delicatamente allontano il suo palmo aperto dal mio ventre,cerco di scavalcare la sua figura e sgattaiolare via dal divano.

Non so come mi sono addormentato,probabilmente a furia di fissare il soffitto e cercare di ripetere mentalmente tutto il programma d'esame senza libri o appunti,affidandomi esclusivamente alla memoria.
Abbiamo dormito sullo stesso divano,Jungkook mi ha praticamente usato come cuscino e non si è staccato nemmeno per un secondo ed ora sembra dormire beatamente.

Io,dal mio conto,non ho altri pensieri se non quello di dover scappare all'università e superare con ottimi voti l'esame.
Mi dispiace Jungkook di non dedicarti le giuste attenzioni,ma non posso.

Doccia veloce,indosso le scarpe mentre lascio freddare la tazza del mio tè accanto alla finestra.

7:15.
Ho circa un'ora per cercare di ripetere quanto più possibile.
Cammino a passo svelto lungo tutto l'appartamento sorseggiando e leggendo quante più pagine possibili.
Impongo a me stesso di ingerire qualcosa di solido,due bocconi di muffin confezionati e i coniati di vomito dovuti all'ansia aumentano.
Lascio la tazza ed il muffin nel lavello,gli appunti sparsi sul piano.

Scrivo un veloce biglietto a Jungkook,recupero quante più oggetti possibili,utili al suo risveglio e corro via,dritto verso la prima stazione della metro.

Jungkook's point of view •

Mi congratulo mentalmente per tutto il trascorso della scorsa notte,non appena leggo il piccolo biglietto accanto al divano.

'Ho un esame,scusami se sono scappato via,qui hai tutto quello che serve.
Poche ore e sarò di ritorno.
Ho un solo spazzolino qui,quindi usa il dito.'

Sono davvero orribile.
Gli sono piombato sotto casa fregandomene della sua stancante serata al lavoro,dei suoi impegni universitari.
E conoscendo Jimin gli avrò sottratto preziose ore di ripetizione.....

I sintomi sono ormai i soliti,quasi sembrano non farmi più effetto.
Leggero mal di testa,vuoto allo stomaco e tanta frustrazione.

Sono solo qui ed il pensiero di essere solo in un appartamento di un defunto non mi crea così tanta serenità.
Mi guardo intorno iniziando a girare a vuoto.
Sorrido poi alla vista dei fogli sparsi,della calligrafia di Jimin,dei suoi strani evidenziatori e dalla mezza tazza di tè oramai fredda.

Non ha terminato la sua colazione....
Avvolgo il muffin tra le mie labbra per terminarlo,ma desidero decisamente altro,così decido di preparare una colazione sostanziosa con i pochi ingredienti disponibili e salutari...pochi.

È qui che Jimin passava la maggior parte del suo tempo?
Dove ha vissuto momenti felici?
Dove ha amato e si è sentito amato?

Continuo con tutte le paranoie possibili mentre lavo il mio volto e cambio la mia camicia con una t-shirt,forse un po' troppo aderente per i miei gusti,che Jimin ha sistemato accanto al biglietto insieme a qualche telo e qualche pastiglia per il mal di testa.

 • Electrical Storm • (Jikook•Kookmin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora