Il mattino seguente mi svegliai con un dolore lancinante alla spalla e un mal di testa martellante. Le tende della grande finestra della mia stanza erano scostate e deboli raggi di sole filtravano dall'esterno. Quel giorno non sarei andata al lavoro, cosa che non succedeva da anni.
A fatica mi alzai dal letto e arrivai a preparare una tazza di caffè nella mia ampia cucina. Svogliata e strofinandomi gli occhi con le dita mi avvicinai al divano dove la sera prima avevo abbandonato il mio telefono. 9 chiamate perse. Da mia madre, una da mia sorella e alcune da Brett. Le ignorai come avevo fatto il giorno prima e una volta sorseggiato il caffè andai al bagno per darmi una sistemata.
Avevo l'aspetto di uno zombie, letteralmente. I segni del nervosismo si erano impossessati della mia faccia, sembravo una pazza isterica. Decisi che era inutile darsi tanto da fare, per cui mi buttai a peso morto sul mio divano grigio, come il mio umore e appoggiai la testa su un cuscino. Incredibile come i ricordi di un passato lontano potessero raggiungerti ed avvolgerti come mostri, dandoti il tormento.
Mezz'ora dopo ero seduta sul tappeto morbido del mio salotto a riflettere sulla proposta del mio capo,non sapevo cosa fare, e se non avessi accettato? Cosa sarebbe successo? Brett aspettava la mia risposta da due giorni ormai, probabilmente era già impazzito, ma mai quanto me. Poco dopo il campanello del mio appartamento iniziò a suonare ininterrottamente. Ma chi diavolo era? Il vicino Morris che si lamentava ancora delle sue piante rovinate? Il portiere?
Aprii svogliatamente la porta e le facce preoccupate di mia madre e di mia sorella Lisa fecero capolino. "Che volete?" Dissi sbadigliando. "Possiamo entrare tesoro?" Fece mia madre. Mi scostai di lato per permettere loro di varcare la soglia del mio appartamento.
"Tesoro siamo preoccupate per te. Non rispondi alle chiamate, sembri scomparsa, e Brett ci ha detto che ieri te ne sei andata perché non stavi bene. Ora dicci che succede. Cosa ti ha sconvolto tanto?" esordì mia madre entrando nel mio appartamento. I suoi occhi erano preoccupati e mi scrutavano con attenzione. Mi conosceva fin troppo bene. Sospirai facendogli strada nel mio piccolo soggiorno. Rimanemmo tutte e tre in piedi l'una di fronte all'altra, in attesa di avere risposte e spiegazioni.
Mi convinsi a spiegargli la situazione e presi una grande boccata d'aria prima di iniziare. "Brett vuole darmi quella promozione. Ma prima vuole mettermi alla prova un'ultima volta: devo andare a Los Angeles e assistere alle riprese di un film di William Reese, il quale ha richiesto il mio aiuto per il copione eccetera. E devo stare a contatto con gli attori e tutto il personale e questo è..." "Assolutamente fantastico!" Mi interruppe Lisa. Ora sembravano molto più rilassate, come se niente e nessuno avrebbe potuto rovinargli l'entusiasmo. Ma non avevo ancora finito. "Vacci piano, Lisa. Non ho ancora finito di parlare Fra gli attori del film, ci sarà anche..." Presi un respiro profondo prima di parlare. "Ci sarà anche Harry... Styles". Dissi con voce ferma, ma non ero nemmeno sicura di averlo detto senza lasciare trasparire segni di agitazione.
Di colpo gli occhi di mia madre e mia sorella si incupirono. Loro sapevano tutto, e beh, le loro reazioni erano più che normali. Mia madre si sedette sconvolta sul mio divano, portandosi una mano alla bocca. "Harry.. Quel Harry Styles?" Ripeté. "Sì mamma, proprio lui.. Ma non ho ancora accettato la proposta, potrei sempre rifiutare e.." "E non otterresti quella promozione che sogni da anni" si intromise Lisa. "E quindi, Payton? Vorresti rinunciare a tutto per? Cosa? Un idiota che ti ha rovinato la vita quando facevi il liceo? È acqua passata, ormai, tu devi essere forte. Sei diventata una donna dura e coraggiosa, e ti fai buttare giù al primo colpo da uno stronzo simile? Fossi in te accetterei." Proseguì mia sorella. Era rimasta in piedi di fronte a me, a differenza di mia madre che per la sorpresa si era dovuta sedere. Aveva un'espressione accigliata e potevo leggerle la determinazione negli occhi. I suoi capelli castani erano raccolti in una coda, che oscillava ad ogni parola che diceva, da quanto era nervosa "Non è così semplice, Lisa. Payton ha sofferto troppo e se non vuole ricadere in quella fossa è giusto che faccia la sua scelta, senza esserne giudicata." La richiamó mia madre che ora sembrava persa nei suoi pensieri. Accidenti non volevo che succedesse di nuovo. Non volevo che stesse di nuovo male per causa mia. Io non sapevo cosa dire. Ero davvero combattuta.
"E quindi? Capisco la sofferenza ma Payton é andata avanti, quindi perché dovrebbe farsi abbattere in questo modo? Non può rinunciare, sarebbe come perdere in partenza, mamma."
La voce di Lisa era arrabbiata e dura, sapevo che ci teneva a me, ma non aveva vissuto in prima persona ciò che avevo vissuto io.
"Io.. ho bisogno di tempo, per pensarci, sí insomma. Non è facile." Farfugliai camminando nervosamente per la stanza. "Non è facile? Sarà difficilissimo Payton, ma Tu devi farcela. Non hai bisogno di tempo, hai 23 anni ormai, e dovresti essere in grado di non farti distruggere dal passato. So che i ricordi restano per sempre, ma se ci tieni, a ciò che sei diventata, allora non pensarci e buttati. È questo che fa di te una donna forte cambiata e matura.
Ora devo andare comunque, ho un turno al Caffè, ma promettimi che ci penserai."
Prese le sue cose e se ne andò, senza guardarsi indietro.
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MEMORIES LAST FOREVER
FanfictionProvidence, 6 anni prima: Payton è derisa da tutti a scuola, ma ormai ci ha fatto l'abitudine a piangere e soffrire. Ma il peggiore di tutti loro è Harry Styles, già, lui ce l'ha proprio con lei, e Payton lo odia con tutta se stessa. Poi un giorno u...