CAPITOLO 34

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Il giorno seguente mi alzai con un forte mal di testa e rimasi cinque minuti fra le lenzuola a contemplare il soffitto.
Scherzo, in realtà stavo pensando alla sera precedente.
Quando ero uscita dal bagno Harry non c'era più da nessuna parte, Melory nemmeno, così ero andata da William a scusarmi per l'accaduto e gli avevo detto che dovevo tornarmene in hotel, e lui comprensivo com'era, mi aveva subito assecondata.
Poi una volta arrivata all'auto, non feci nemmeno in tempo a salire che mi ero già buttata fra le braccia di Drew, ed ero scoppiata in singhiozzi.
Mi vergognavo per la mia azione, ma come avevo visto l'espressione gentile del mio autista che mi stava aspettando pazientemente davanti all'auto non potei fare a meno di reagire così. Inizialmente era rimasto colto di sorpresa dal mio gesto, ma poi si era ammorbidito subito ricambiando l'abbraccio e stringendomi forte, confortandomi accarezzando la mia schiena. Non potevo resistere ai suoi occhi dolci e stanchi, per cui le lacrime aumentavano, e avevo soffocato i singhiozzi sulla sua spalla, coperta dalla sua divisa professionale.

Era stato così comprensivo quella sera, che non potei fare a meno di stamparmi un sorriso sulle labbra, e di raccontargli tutto: la piscina, la mia fobia dell'acqua e ogni cosa del mio passato. Mi ero praticamente aperta con lui, senza fare il minimo sforzo, ed ero orgogliosa di questo.
"Non si preoccupi, Signorina Brooks. Il suo segreto è al sicuro con me" aveva risposto sorridente.
Ma se iniziavo a ricordare la caduta in piscina, il freddo, i brividi e la paura provati, il panico si impossessava di me.
Se pensavo ad Harry e al fatto che stessi per baciarlo il mio stomaco iniziava a contrarsi.
Non volevo neppure vederlo o rivolgergli la parola, eppure sembrava che il mio corpo ne fosse tanto attratto da avvicinarsi sempre a lui in qualche modo.

Quel giorno al lavoro decisi di indossare jeans e camicetta, avevo chiuso per un po'con i vestiti.
Dopo aver fatto colazione ed essermi lavata e truccata quanto bastava uscii in quella calda giornata di Los Angeles. Non avevo raccontato a nessuno dei miei familiari l'incidente con la piscina, altrimenti si sarebbero preoccupati troppo, e io non volevo.

Erano ormai passate due settimane da quando ero arrivata e il tragitto lo conoscevo a memoria.
Una volta entrata nella sala riprese trovai subito Heather ed Ivy parlare animatamente fra loro, e quando mi videro, dei sorrisi di compassione comparirono sulle loro labbra.
"Ehi tesoro, tutto a posto? Ho saputo di ieri, credimi avrei voluto essere lì ma ho avuto dei contrattempi" sospirò Heather abbracciandomi.

Ed ecco che tutto ricominciava ad instaurarsi nella mia mente: la paura di annegare, l'angoscia, tutto.
"Sono okay. Va tutto bene" le sorrisi cordiale. "Ma devo parlarti" le dissi prendendola per mano. Non so perché, ma sentivo di essere più legata ad Heather, Ivy era un po'più assente, infatti ci lasciò parlare tranquillamente e se ne andò da William.

"Dimmi pure, Payton. Forse ho già capito. È per caso coinvolto un attore superfico di fama mondiale o è solo una mia impressione?" Disse cercando di sdrammatizzare.
"Mi ha salvata lui quando sono caduta in piscina. Si è buttato e poi siamo andati a cambiarci nel bagno di Will e..." Iniziai a gesticolare sentendo i muscoli tendersi sotto ai miei vestiti.
"Frena frena frena, mi stai dicendo che eravate nello stesso bagno? E che lui ti ha salvata mentre stavi ingerendo acqua come una foca nella piscina da duemila dollari di Will?" La sua voce acuta mi fece d'istinto mettere le mie mani sulla bocca della mia amica, sperando che nessuno ci avesse sentite. "Sì, sì Heather. Comunque, stavamo per baciarci, cioè lui stava per farlo e anch'io ma poi mi sono frenata. Io non potevo farlo" sospirai frustrata.
"E perché no? Voglio dire, so che Harry Styles non è conosciuto per essere un santarellino ma insomma, perché hai rinunciato?" Mi domandò sistemandosi la sua frangia castana.

"È questo il punto. Lui non è un santarellino. Un giorno ti racconterò credo, ma fidati non ho potuto farlo, ed è stato meglio così." Le spiegai guardando in basso verso il pavimento, poi in quell'esatto momento, Harry e Louis fecero il loro ingresso in sala, ridendo e scherzando, seguiti da tutti gli altri attori del cast. Le mie labbra si separarono, il mio cuore mancò di un battito, Heather mi diede una gomitata che a malapena sentii. Tutto intorno girava.

"Ragazzi iniziamo a girare per favore? Tutti in posizione!" Gridò Will dalla sedia. In risposta corsi da lui e gli consegnai i nuovi appunti del copione. "Grazie cara" mi rispose dandomi una pacca sulla spalla.
"Tutto a posto dopo ieri?" Mi domandò preoccupato, facendo aumentare il mio mal di testa.
"Ma sì, certo" gli sorrisi.

Sentivo qualcosa bruciarmi addosso, mi voltai istintivamente e senza sorprendermi Harry mi stava fissando, mentre Louis gli parlava di qualcosa, e una ragazza sulla trentina gli stava aggiustando i capelli.
Mi voltai dall'altra parte trovando invece Melory intenta a guardarmi con aria assassina, finché si avvicinò ad Harry per parlare di qualcosa. Ma cosa avevano tutti? Dio, era stata lei a spingermi, e non l'avrebbe passata liscia.

Guardai l'orologio: cinque minuti e le riprese sarebbero iniziate, ma avevo comunque tempo per dirle in faccia come stavano le cose. "Payton, Will ti vuole parlare!" Mi urlò Ivy venendomi in contro. "Mmm? Oh certo arrivo subito" dissi prontamente.
Ci avrei pensato dopo.

Harry's pov

Per tutto il tempo delle riprese mi ero trattenuto dal guardarla, ma era più forte di me, quella ragazza bionda era come una calamita, cazzo. Le escort del giorno prima non avevano cambiato un bel niente. Avevo quella strana ossessione di dovermela portare a letto che non riuscivo a pensare ad altro. Era così innocente e bella che stavo perdendo la ragione.

Infatti il mio piano era quello di riuscire nel mio intento, soddisfarmi in modo che mi sarei finalmente tolto di dosso quella strana ossessione e sarei tornato a fare la mia vita normalmente. Peccato che quella ragazza era inavvicinabile, e troppo fissata col lavoro per i miei gusti. Dovevo distoglierle l'attenzione. Ma c'era qualcos altro che mi frenava: la sera prima l'avevo vista talmente spaventata e distrutta che mi ero bloccato. Aveva troppo dolore dentro, e io avrei scoperto di cosa si trattava.

Nel momento della pausa decisi di andare a cercare Melory per mettere un punto a quella situazione una volta per tutte. Uscii dalla porta degli Studios e la trovai come al solito appoggiata al muretto bianco intenta a fumarsi una sigaretta.
Aveva ancora i vestiti e il trucco di scena addosso, visto che di lì a poco avremmo ricominciato a girare.

Era bellissima come al solito, e quando arrivai al suo fianco non notò nemmeno la mia presenza.
"Melory, dobbiamo parlare" esordii con tono serio. Girò la testa verso di me e mi sorrise maliziosa come suo solito. "A proposito di cosa esattamente? Non ho molto tempo prima che le riprese inizino di nuovo" mi rispose, prendendo un altro tiro dalla sigaretta.
"A proposito della festa in piscina" dissi. La mia risposta la fece sussultare per un attimo, poi si ricompose, portandosi una ciocca di capelli scuri dietro all'orecchio, addobbato con un paio di orecchini che probabilmente le erano costati tremila dollari.

Mi posizionai meglio di fronte a lei per parlare chiaramente. Con lei era sempre così: non sapevo mai se ti stava prendendo sul serio, non era per niente matura.

Ciaoooo a tutte! Come vedete da quando sono tornata sto pubblicando di nuovo di frequente!
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