CAPITOLO 2

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6 anni prima

"E questo è ciò che dovete studiare prima del prossimo compito, che sarà giovedì 14 marzo, mi raccomando tutti presenti, non ho voglia di mettere un -impreparato- ai furbi che non si presenteranno" continuava a dire il prof di inglese.

Ma io non potevo prestargli attenzione, stavo scandendo come sempre il tempo dal grande orologio verde posizionato sopra la lavagna, pronta per scappare per evitare guai.

Driiiiinnnn "ok, ora, ora.." mi ripetei mentalmente precipitandomi fuori dall'aula di inglese. "Ah, Payton" mi richiamó il professore,-merda- "potresti portare questi fogli in segreteria più tardi?" "Si ma certo" risposi a voce bassa e annuendo, e corsi via dalla classe andando a sbattere in qualcuno.. "Ehi guarda dove vai merda! Hai già dimenticato come si fa a camminare per caso?" Sbraitó una voce da me conosciuta fin troppo bene. Restai immobile come sempre, mentre ascoltai qualcuno in sottofondo che diceva " Oh questa si che era buona Harry!" E grasse risate a chiudere la vicenda.

Sospirai, ormai abituata a tutto ciò e mi diressi verso la segreteria ignorandoli come sempre, o quasi.
La mia timidezza mi impediva di reagire o fare qualsiasi cosa, ma mi andava bene così, ormai.

*** Due ore dopo ero in palestra a riporre nelle reti i palloni da basket, pensando a come regolarmi per studiare fisica, come facevo sempre. Improvvisamente qualcosa mi colpì forte la schiena. Rimasi impassibile, come paralizzata. "Ehi stronzetta, hai intenzione di lasciarci la palestra per gli allenamenti oppure vuoi continuare a rompere i coglioni restando qui immobile?" Raccolsi immediatamente le cose che mi erano cadute di mano dopo il colpo e cominciai ad incamminarmi, quando un ragazzo della squadra di basket mi afferró il polso con forza. "Ehi tu, guarda che sei tenuta a rispondere alle domande che ti rivolgono gli altri, specialmente a quelle di Harry".. Mi girai e incontrai gli occhi verde smeraldo di Harry che mi fissavano con astio e derisione da dietro le spalle del suo amico robusto "Io...io..."
Iniziai a balbettare, cavolo, ma perché non sapevo mai cosa rispondere? "Ah chiudi quella bocca che sei rivoltante, piuttosto levati dal cazzo", e detto questo, mi spintonó ancora. Ero raggelata. "Ahahahah Harry, scommetto che adesso andrà dritta dai professori" proseguì Matthew "Non lo farà, non è vero piccola Payton?" Disse a sua volta Harry "No i...io devo ehm andarmene" "A fare una ricostruzione facciale? Ne avresti bisogno davvero tesoro" continuava Matthew, con quel sorrisetto malvagio che gli avrei cancellato con un pugno, se solo fossi stata meno codarda "Dai Matt, lascia perdere e alleniamoci per il derby", Harry sorprese tutti i suoi compagni di squadra che ormai si stavano divertendo anche troppo, e fui stupita anch'io.

Non me lo feci ripetere due volte e me ne corsi via, con le lacrime che minacciavano di scendere da un momento all'altro, ma non avrei pianto lì nel parcheggio della scuola, l'avrei fatto a casa, rintanata nel mio letto circondata dalla mia unica salvezza: i libri di scuola.

Spazio autrice:
Buonasera, ho deciso di pubblicare anche il secondo capitolo, so che è un po'noioso, ma se andrete avanti con la storia vi assicuro che non lo sarà.
Ho tante idee in mente! Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio 🌺

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