CAPITOLO 39

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Uscii dalla zona riservata alle riprese, ormai era quasi buio. Quando raggiunsi l'asfalto riuscii a fatica ad appoggiarmi alla staccionata di legno che circondava quella spiaggia bellissima: avevo il respiro affannato e la rabbia in circolo in tutto il corpo; avrei voluto urlare, gettare in terra qualsiasi cosa con forza, ma non potevo.
L'unica cosa che riuscii a fare fu scoppiare in un pianto che, provai a fare nel modo più silenzioso possibile;
Ero con la schiena rivolta verso l'oceano, e con una mano cercai di coprirmi il viso per non lasciare sfuggire singhiozzi, mentre l'altra era impegnata a tenere il mio paio di sandali.

C'era ancora qualche passante in zona, che stava tornando al parcheggio principale, ma non aveva fatto caso a me che piangevo disperata. Ero stata una stupida, avevo fatto infuriare Harry e soprattutto ero stata incapace di formulare delle frasi di senso compiuto: non avevo fatto altro che girare intorno all'argomento principale.

"Non ci credo. Payton Brooks sei tu?"
Una voce mi fece sobbalzare all'improvviso. Alzai la testa: "Zayn!" Lo riconobbi. Era il ragazzo moro che avevo incontrato sull'aereo all'andata, sul quale avevo sbavato e dormito per tutto il viaggio. "Malik" aggiunse sorridendo.
Indossava dei calzoni con disegni floreali e il suo petto era nudo, lasciando spazio alla vista dei suoi addominali scolpiti e dei suoi numerosi tatuaggi; portava una tavola da surf bianca sotto braccio.
"Hai fatto surf oggi?" Chiesi cercando di far finta che non stessi piangendo fino a un minuto prima, ma dalla sua espressione preoccupata capii che non avevo speranze.
"Sì beh, oggi siamo tutti dovuti andare dall'altra parte del promontorio, Greenbeach oggi era occupata, credo che abbiano girato delle riprese di un film tutto il giorno, così mi hanno detto" mi spiegò, e gli fui grata per essere stato al gioco nonostante fosse palese che stavo veramente male.
"Sì lo so, ero sul set. Ricordi che sono venuta qui per seguire le riprese e il copione di un film? Beh ero qui oggi, ad occupare la spiaggia" tentai di sorridere.
"Ah sì? Beh sappi che avete fatto incazzare metà dei surfisti di Los Angeles, Greenbeach è il migliore posto per surfare della città" scherzó.
Apprezzai che provava a tirarmi su di morale, era davvero un bravo ragazzo. I suoi capelli scuri erano un po'cresciuti dall'ultima volta che l'avevo visto, ma gli stavano bene anche così, era proprio un bello,
'Mai quanto Harry' mi ricordó la mia coscienza.

"È davvero strano che ci siamo rincontrati in una città enorme come questa, ma mi ricordavo di te. Sei divertente pure nei momenti di disagio anche ora che ti ho rivisto. Su, raccontami, cosa ti fa stare così male?" Mi chiese prendendomi alla sprovvista. Sbarrai per un attimo gli occhi, ma volevo parlarne con qualcuno, e lui si era messo in ascolto, perciò decisi di farlo.
"Diciamo che le cose non stanno andando bene ultimamente. Ho rivisto una persona nell'ultimo periodo, che conoscevo già da tempo e che in passato mi ha fatto del male. Ora non mi ha riconosciuto, ma sono sicura che se gli dicessi la verità cambierebbe tutto. Mi ha fatto stare davvero d'inferno una volta, ma ora è cambiato e... Oggi stavo per sputare il rospo ma non ci sono riuscita perché Dio... È diventato troppo importante per me, e non sono pronta a perderlo.
Non so cosa fare Zayn, io voglio avere la mia rivincita ma ora non ne sono più sicura" dissi tutto d'un fiato, con il cuore a mille. Mi odiavo per quello.

"E lui ora è arrabbiato, no ma che dico, infuriato con me perché non gli ho dato una spiegazione!" Quasi gridai.
Zayn mi scrutava con occhi attenti e comprensivi: "Ti capisco Payton. Le persone a volte possono essere crudeli ma non rimarranno così per sempre. Ma se questa persona vuole delle spiegazioni tu glie le devi, non sai come reagirà, magari si allontanerà, ma avrai fatto la cosa giusta. So che è strano il fatto che sia diventata importante per te ma se come dici ci tiene davvero al vostro rapporto, allora non hai nulla da perdere. Non devi avere paura delle conseguenze, perché più si mente, più si va a fondo" mi disse sistemandosi meglio al mio fianco, mantenendo comunque le distanze adeguate. Poi proseguì.

"Non sono un santo nemmeno io: un anno fa ho tradito la mia ragazza Gigi, l'amavo così tanto che quando si è trasferita non vivevo più per il dolore della distanza, così l'ho tradita, e credimi mi sono sentito una merda, ma ho avuto il coraggio di dirglielo" Rimasi davvero sconvolta dalla sua confessione. Zayn sembrava un ragazzo d'oro e non pensavo davvero che fosse capace di fare una cosa del genere. Ma forse era vero, che il dolore spesso ci porta a compiere cose che non vorremmo. "E poi... Poi com'è finita?" Chiesi con un filo di voce.
Zayn strinse le spalle prima di parlare: "Beh mi ha lasciato. Ha detto che non c'era fiducia e amore fra noi, così, dopo lunghi mesi di riflessione e dolore, mi sono svegliato e ho deciso che dovevo combattere per lei. Perciò ho preso il primo volo per Los Angeles, dove lei vive, e l'ho raggiunta sotto casa. Non era vero che andavo dai miei zii quando ci siamo incontrati sull'aereo, ero lì per lei. Credimi, era sconvolta, ma quando mi sono dichiarato le si è sciolto il cuore, e mi ha perdonato, e ora conviviamo. Ho ritrovato la serenità dopo tanto, tanto tempo, e per fortuna Gigi ha capito che l'amavo sul serio" seguì una lunga pausa prima che riprendesse.
"Ascoltami Payton:" disse sospirando.
"Sembra impossibile ma due persone trovano sempre la forza di perdonarsi, fidati"

Ero rimasta senza parole per la sua storia, ma lui aveva ammesso i suoi sbagli ma si era rialzato, e ora aveva compiuto un gesto di vero amore e viveva sereno.
E io dovevo farlo con Harry.
"Hai ragione Zayn, credo che sarà quello che farò, ho deciso: devo smetterla di pensare e fare la cosa giusta. Nessuno merita tutta questa sofferenza.
Comunque sono contenta che tu abbia sistemato, e grazie per l'aiuto. Ci siamo visti solo due volte ma sei già un buon amico per me" sorrisi, le lacrime erano svanite magicamente dopo aver chiaccherato con lui.

"È stato lo stesso per me, ed è un piacere aiutarti. Magari ci sentiamo per vedere come va, puoi contare su di me comunque" Mi prese la mano e la strinse con delicatezza.
"Ma certo, ti darò il mio numero" sorrisi. Mi abbracciò prima di salutarmi e mi sussurrò qualcosa all'orecchio prima di andarsene: "Miraccomando, sei forte, non piangere. Quel ragazzo capirà" e poi svanì nella penombra del sentiero che conduceva al parcheggio.

Non so come avesse capito che parlavo di un ragazzo, ma andava bene comunque, ero così contenta di averlo conosciuto.
"Signorina Brooks, l'ho cercata ovunque! Ero preoccupato, ormai è buio!" La voce di Drew attirò la mia attenzione, era in auto con il finestrino abbassato, e fui dispiaciuta per averlo fatto stare in pensiero.
Salii in macchina con un nuovo proposito in mente, e questa volta non me lo avrebbe impedito niente.

Il mattino dopo era venerdì, e chiesi a Drew di passarmi a prendere prima del previsto, perché dovevo fare una cosa importante. Volevo arrivare agli Studios prima che iniziassero le riprese e parlare finalmente ad Harry.
Indossavo una maglietta a righe blu e bianche di un morbido cotone, e jeans chiari. Per la fretta mi ero scordata di legarmi i capelli, ma ero troppo indaffarata, la mia mente era una macchinetta, avevo già progettato il mio discorso, come facevo sempre.

Durante il tragitto ignorai le chiamate di Brett, ero troppo impegnata per rispondere, e prima ancora che Drew fermasse la macchina scesi velocemente, ed entrai. Sapevo che lui era già nei camerini, gli attori arrivavano sempre sul presto per il trucco e parrucco. Sfortunatamente, dopo aver bussato per ben tre volte alla sua porta, constatai che il suo camerino era vuoto, per cui optai per la sala riprese. Probabilmente ce l'aveva ancora con me, ma non potevo dargli torto.
Quando arrivai lo vidi immediatamente: era in piedi, mi dava le spalle, ma stava digitando qualcosa al cellulare, stava sicuramente aspettando il suo turno per il trucco e parrucco. Ingoiai il groppo in gola e a passi lenti lo raggiunsi. Sapevo che non mi aveva vista, ma ero sicura che avesse capito che ero lì.
"Dobbiamo parlare" dissi scandendo bene le parole, prendendo un respiro profondo.

Bene bene, qui sembra che qualcuno stia per confessare... So che attendete la reazione di Harry, ma è più vicina di quanto immaginate...

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