CAPITOLO 47

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"Vuoi qualcosa da mangiare? Anzi, no mi sono dimenticato che ho una cosa da fare, sì sai con Jhon e..."
"Va bene Harry non preoccuparti, non ho fame e sono molto stanca" lo rassicurai poggiando una mano sul suo ginocchio che non smetteva di muoversi agitato.
"Va tutto bene?" Chiese preoccupata.
"S.. Sí ma certo" annuì.
"D'accordo allora io vado, ci vediamo domattina" cercai insistentemente il suo sguardo ma Harry guardava tutto tranne che me.
"Sì, okay, a domani allora" disse imbarazzo grattandosi la nuca.
Rimasi un po'delusa da quel suo strano comportamento; scivolai verso la portiera, e dopo essere scesa mi voltai un'ultima volta verso di lui, ma il suo volto era rivolto verso il finestrino.
Sospirai e sbattei la portiera, incamminandomi verso l'hotel guardando l'auto sfrecciare via;
per motivi 'di sicurezza' venivo sempre lasciata almeno 500 metri prima dell'hotel altrimenti avrei destato sospetti.

Ero rimasta talmente turbata dall'episodio sulla spiaggia e dal comportamento di Harry che non ebbi nemmeno fame quella sera; mi limitai a stendermi sul letto a riflettere a lungo, sul perché non mi aveva nemmeno salutata quando dovevo scendere, finché non me ne resi conto all'improvviso.
Mi tirai su a sedere sul mio grande letto con il cuore che mi batteva all'impazzata, e dissi ad alta voce: "È perché gli ho detto di amarlo. Dio quanto sono stupida dovevo immaginarlo" mi portai le mani sul volto e ricaddi a peso morto sul materasso. Potevo essere stata più stupida? L'avevo messo in imbarazzo, mi aveva detto di non essere pronto, voglio dire, fino a tre settimane prima andava a letto con qualunque donna, ed io ero stata così cretina da pensare che potesse cambiare in così poco tempo.
Per di più mi misi a pensare con angoscia ai ragazzi che ci avevano visti sulla spiaggia, e iniziai a tremare al pensiero che potesse uscire un articolo o altro, addirittura che Lisa e mia madre avrebbero potuto scoprirlo.
Quella notte non dormii, ma mi strofinai fra le lenzuola tutto il tempo pensando e ripensando a tutto quanto. Quando finalmente riuscii a prendere sonno, verso le tre circa, la mia mente era affollata di sogni, pensieri, angosce e ricordi.
E fu proprio in quel momento, che un episodio si instaurò nella mia mente: c'ero io che portavo una maschera ed ero ad una festa e... E ho baciato Harry. Per lo shock mi svegliai di nuovo, mettendomi a sedere sul letto: il mio respiro era affannato. Guardai l'ora ed erano solo le 4.30 del mattino, ma ormai non c'era più traccia del sonno in me.
Io avevo baciato Harry prima di incontrarlo a Los Angeles? Più ci pensavo più non riuscivo a capire se avevo semplicemente sognato oppure era un fatto realmente accaduto.
In caso, l'avevo completamente rimosso dalla mia mente, ma sembrava così vivido e naturale che non potei fare a meno di pensare che fosse vero. Solo non riuscivo a ricordare altro.
Decisi che per quella notte non avrei dormito, per cui mi misi ad esaminare il copione evitando di riprendere quello strano episodio. Ma Harry se lo ricordava? Lo sapeva? Già ero innervosita per il suo comportamento, non mi andava di pensare ad altro in quel momento.

Harry's pov

Quando arrivai a casa, mi diressi in camera mia per farmi una doccia, evitando di pensare agli ultimi episodi: i surfisti che ci avevano rincorso, Payton che... Payton aveva detto di amarmi, e io come un idiota ero rimasto lì pietrificato, imbarazzato, e non le avevo risposto proprio niente.
Diedi un calcio alla sedia: "Cazzo!" Gridai stringendo i pugni.
Lei aveva detto di amarmi, dopo tutto quello che le avevo fatto, ed io non ero stato in grado di risponderle.
Ma la vera domanda era: io l'amavo? Non lo so, non lo sapevo. O meglio non sapevo nemmeno cosa fosse l'amore.
E se l'avessi fatta soffrire troppo? Dio non ero nemmeno stato in grado di salutarla quando doveva scendere, ma che razza di uomo ero? Ma era più forte di me, io non ci riuscivo, per me era troppo presto.
Ci tenevo così tanto a lei che non riuscivo a pensare ad altro che a come ci poteva essere rimasta male... E il giorno dopo l'avrei rivista, addirittura. Non ero bravo in quelle cose, per niente.
Il lunedì, giorno seguente, mi accertai che online non ci fossero notizie o foto di noi due sulla spiaggia, e tirai un sospiro di sollievo non trovandone.
Quando arrivai agli Studios Payton ancora non c'era, e provai un certo sollievo, poiché ancora non dovevo affrontarla. Quel giorno decisi di buttarmi a capofitto nel mio lavoro per non pensare ad altro, se non a quando il film sarebbe uscito in tutte le sale dei cinema.
Payton era arrivata, l'avevo vista ovviamente, ma avevo cercato di ignorarla per tutto il tempo, fino alla sera, quando terminammo.
Non diedi peso allo sguardo interrogativo di Heather quando le passai a fianco e appoggiai il gomito sulla spalla di Louis, per avere una scusa per tenermi occupato.

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