CAPITOLO 49

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Per i tre giorni successivi io ed Harry ci scambiammo soltanto qualche occhiata veloce o qualche cenno, ma non avevamo più avuto occasione di parlare veramente di quello che era successo tempo prima.
Onestamente, non so nemmeno se volevamo ancora parlarne, viste le circostanze.
In ogni caso quello che sembrava guadagnarci di più dalla situazione sembrava Jhon, il quale non poteva essere che sollevato dal fatto che la cosa sembrava essere morta lì, senza essere andata avanti; ovvio, gli articoli e i post online sull'argomento c'erano tutti i giorni, ma erano decisamente diminuiti rispetto a quando era venuta fuori la notizia della "nuova fiamma di Harry Styles".
Heather diceva che dovevo sentirmi fortunata ad esserlo diventata, ma la realtà era che non me lo sentivo per niente: da quando Harry aveva lasciato il mio appartamento tre sere prima provavo un senso di vuoto e delusione enormi dentro, ma Heather non voleva saperne ovviamente, era convinta che si sarebbe risolto tutto.

Sospirai cercando di scacciare quei pensieri negativi dalla testa, scrivendo sul mio taccuino poggiato sulle mie gambe accavallate.
Eravamo nel bel mezzo delle riprese, ed io ero come di consueto alla mia classica postazione a fianco a William.
Stavo cercando di concentrarmi sul lavoro ma mi riusciva impossibile, ma poi per mia grande fortuna William ordinò di fare la pausa.

Tirai un sospiro di sollievo quando la situazione si "allentò": i tecnici accesero le luci, sistemavano il set, gli attori riprendevano fiato mangiando e chiaccherando, altri si facevano ritoccare il trucco...
Harry parlava con Louis come al solito, e non potei fare altro che sbuffare infastidita.
Scrissi un messaggio a mia madre per chiederle come stava andando a New York e riposi il cellulare nella borsa;
incrociai per un attimo lo sguardo penetrante di Harry, che mi fece ovviamente rimanere immobile, ma fui fiera di me stessa quando riuscii a distoglierlo per prendere la bottiglietta d'acqua.
Lessi il messaggio di mia madre che mi confermava che a New York andava tutto bene anche se le mancavi, e per la prima volta dopo due mesi iniziai a pensare con nostalgia a New York, la mia adorata città.
Quando ero arrivata a Los Angeles non facevo altro che pensarci, detestavo stare lì, ma poi dopo che io ed Harry... Beh dopo tutto il resto, avevo iniziato a tollerare quella città, senza sentirne il peso.
Ma adesso la nostalgia iniziava a farsi sentire, e ancora mancavano cinque lunghi mesi; senza contare il senso di colpa che provavo per aver mentito a mia madre, ovviamente.
Sospirai quando beccai nuovamente Harry a guardarmi, così decisi di allontanarmi definitivamente da lì.

Anche quel giorno le riprese finirono, e mi preparai per uscire dagli Studios.
Mentre stavo per raggiungere Drew Heather mi venne in contro: "Ehi Payton credo che dovresti dare un'occhiata a questo" mi passò il suo iPhone preoccupata.
"Dopodomani Harry Styles rilascerà un'intervista al 'Pop Times' dove finalmente ci parlerà della sua relazione segreta" lessi ad alta voce.
"Ma cos'è uno scherzo?" Chiesi infuriata guardando Heather che purtroppo scosse la testa.
Arrabbiata più che mai feci retro fronte e aprì velocemente la porta degli Studios, cercando Harry in ogni angolo. Spalancai la porta del suo camerino, proprio mentre stava piacevolmente conversando con Jhon.
"Cos'è uno scherzo Harry?" Gridai sconvolta sventolandogli il telefono di Heather davanti alla faccia.
"Ti prego dimmi che lo è perché altrimenti c'è da preoccuparsi" dissi sarcastica.
Harry fu prima sorpreso, ma poi riassume immediatamente quel controllo solito che aveva sempre.
"Jhon puoi scusarci un attimo?" Chiese tranquillamente..
Jhon storse il naso prima di rispondere: "Ricordati che stasera hai la cena da Mendes"
"Certo" rispose lui accompagnandolo alla porta, poi si girò verso di me: "Payton non dovresti fare queste scenate, per favore. Ascoltami, non è vero che farò quell'intervista: "Pop Times me l'ha chiesto ma io ho rifiutato, visto come stanno le cose, ma devono sempre inventarsi scuse per fare aumentare i lettori. Devi credermi" disse facendo un passo verso di me.
"È difficile crederti Harry, dopo l'ultima volta. Dimmi, perché non mi rivolgo parola da tre giorni?" Chiesi fingendomi curiosa.
Lui scosse la testa e si mise a giocare con il suo anello di metallo, prima di prendere fiato per parlare: "Payton to prego non fare così cerca di capirmi. Senti riprendiamo da dove eravamo rimasti e basta d'accordo? Non dobbiamo per forza esporci al pubblico. Rivoglio le cose com'erano" mi spiazzò quando pronunciò l'ultima frase.
Per un attimo valutai l'opzione di accettare, ma mi ricordai di tutto quanto: "Harry io non riesco più a capirti. Ormai la cosa è venuta fuori, per cui o ci siamo dentro oppure no. Non riusciremmo mai a tenere la cosa segreta perché è pieno di paparazzi là fuori che non vedono l'ora di mangiarci vivi con stupide domande, e io non sono pronta a mentire così" dissi indicando la porta alle mie spalle e poi scuotendo la testa.
"Lo so, e dio solo sa quanto ci sto provando, sono un idiota ma lascia che mi faccia perdonare. Dammi questa possibilità e ti giuro che mi impegnerò per ammettere la cosa e..." Alzò gli occhi al cielo, poi si passò le mani sul volto strofinandoselo per il nervosismo; e anche quel gesto non potei fare a meno di trovarlo sexy.
Okay dovevo rimanere con i piedi per terra: "Mi sembri piuttosto confuso, da quando la storia è iniziata. La possibilità te l'ho data, ma non l'hai colta. Ci vediamo domani, visto che hai una cena importante stasera" sorrisi per finta prima di voltarmi e aprire la porta, ma Harry fu abbastanza veloce da afferrarmi il polso: "No Payton devi credermi. Posso disdire la cena, se accetti di venire con me" mi supplicò.
"Potrei, ma, tu per primo non riesci ad accettare i tuoi sentimenti" ribattei per poi uscire velocemente dal suo camerino, con le lacrime che minacciavano di scendere da un momento all'altro. Gli avrei detto di sì, ma la mia coscienza aveva avuto la meglio, e ne fui contenta.

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