Payton's pov
Salutai William e poi andai verso Heather ed Ivy, che stavano discutendo di qualcosa nel corridoio.
"Ragazze me ne torno in hotel. Ci vediamo domani mattina" esordii provando a mostrarmi calma.
Non ero brava a fare conversazione, e in più la mia stupida mente continuava a pensare a quel maledetto ragazzo."Va bene tesoro, ci vediamo domani!" Urlò Heather mandandomi un bacio 'volante'. Ivy mi sorrise e riportò l'attenzione sulla sua amica castana.
Erano le 18.30 e non vedevo l'ora di andarmene all'hotel a riposarmi e a fare un bagno caldo; mi portai le ciocche di capelli sfuggite dalla mia coda di cavallo dietro alle orecchie, quando mi ricordai di una cosa: "merda" dissi a bassa voce. Non avevo passato a William gli appunti sul copione che avevo modificato, e gli avevo promesso che glie l'avrei consegnati prima di andarmene.
Sbuffando feci retromarcia, e mi incamminai alla ricerca del suo ufficio o camerino.
Heather ed Ivy se ne erano andate in quei cinque minuti, e tutto il resto del personale era indaffarato a sistemare le sale, per cui mi convinsi a trovarlo da sola.Aprii la grande porta con la scritta 'Camerini, riservato agli attori e agli addetti'. Mi guardai intorno: nessuno mi avrebbe notata, per cui feci uno strappo alla regola ed entrai.
Attraversai l'ampio corridoio soffermandomi a leggere i nomi scritti su ogni porta. Ero emozionata dal fatto che dietro ad ogni porta c'erano così tanti attori famosi.
Proseguii lentamente, quando i miei occhi non poterono non notare uno degli ultimi camerini, quello di Harry Styles.Mi bloccai e strinsi la cartelletta fra le mie mani fredde. Ero proprio lì davanti: 'se ci entrassi anche solo un attimo per dare semplicemente una sbirciatina non succederebbe nulla' pensai. E poi se ne era probabilmente già andato quando l'avevo sorpreso a guardarmi a fine riprese.
Senza pensarci due volte, d'istinto aprii quella maledetta porta e me la richiusi alle spalle. Non so che cosa esattamente mi attirasse così tanto lì dentro, ma era così, e non potevo farci nulla.
Un inebriante profumo da uomo mischiato a quello di menta invase le mie narici. Era davvero spazioso e poco illuminato, visto che non tutte le luci erano accese. C'era un grande divanetto nell'angolo con un tavolino davanti, mentre sulle sedie erano sparsi dei vestiti, i suoi vestiti.Mi avvicinai facendo attenzione se ci fosse stato o meno qualcuno, ma sembrava vuoto. Mi avvicinai alla maglietta nera stropicciata e lasciata sulla sedia più vicina. La presi in mano e me la rigirai. Era dei Rolling Stones, e profumava davvero tanto.
Sospirai, pensando al guaio in cui mi ero cacciata, ma per il momento sembrava che Harry non mi avesse riconosciuta. Quindi avevo due opzioni: o lasciavo correre e mi sarei mimetizzata per quei sette lunghi mesi, oppure l'avrei affrontato e gli avrei detto tutto ciò che mi ero tenuta dentro fin troppo, come volevano mia madre e mia sorella.
Mi arrivò un messaggio, che probabilmente era di Brett, ma prima ancora che potessi afferrarlo dalla borsa per rispondere la porta dietro di me si spalancò.
"Tu. Cosa ci fai qui? E soprattutto ti rendi conto che un camerino è un posto privato, dunque la domanda mi sorge spontanea: perché cazzo stai toccando le mie cose? Vattene subito" la sua voce chiara e forte tuonò alle mie spalle. La maglietta che tenevo in mano mi cadde sul pavimento; sentivo un calore salirmi dalla pancia ed espandersi in tutto il mio corpo, tingendosi di un colore violaceo le guance. Il cuore mi batteva all'impazzata, ma decisi di fare un respiro profondo, ingoiare la vergogna e rispondergli educatamente.Mi voltai di scatto, ma come lo guardai persi del tutto la concentrazione. Puntai gli occhi nei suoi, quegli stessi occhi che anni prima mi guardavano con odio e derisione, quegli stessi occhi che mi facevano rabbrividire ogni volta che li guardavo.
Immagini sfocate del liceo, e di quel maledetto giorno riaffiorarono nella mia mente come un fiume in piena, come se per tutto quel tempo fossero stati troppo rinchiusi dentro ad uno scrigno, e ora sentivano il bisogno di uscirne.'No no no. Non adesso' diceva la mia mente. "Io... Stavo solo... Cercando William, si ehm proprio lui. Devo lasciargli una copia degli appunti e-" "Beh questo non è il suo ufficio, né tantomeno il suo camerino, dato che sulla porta c'è scritto il mio nome a caratteri cubitali. Quindi presumo che tu ti sia sbagliata... Qual era il tuo nome?" Mi chiese in tono maleducato, facendo un passo avanti verso di me, ampliando il suo sorriso strafottente, senza mai spostare lo sguardo dai miei occhi, che stranamente, erano incollati ai suoi.
Provai un forte senso di nausea al solo udire il suo tono e le sue parole, proprio come al liceo, quando mi derideva e sentivo il bisogno di scomparire sotto terra.
'No' mi dissi. 'Non questa volta. Non farò gli stessi sbagli di quel tempo'.Qualcosa si mosse dentro di me, e la nausea si trasformò in adrenalina.
La mia bocca si piegò in una smorfia quando gli risposi: "Potrei chiedere la stessa cosa a te: sai non tutti sanno chi sei, anche se guadagni i milioni e vivi in una villa da un miliardo di dollari.
Non tutti ti conoscono. Dunque, ti faccio le mie presentazioni, per l'ultima volta, visto che quando era il momento non stavi ascoltando. Payton, Payton é il mio nome, magari salvalo in memoria per la prossima volta. Non sono una di quelle modelle che ti porti a letto un giorno sì e un giorno no di cui poi dimentichi il nome, quindi il mio dovresti ricordartelo" incrociai le braccia al petto mostrandogli un sorriso sicuro e strafottente. Qualcosa ardeva dentro di me, e la situazione mi piaceva.Buonaseraaa qua sono le 22.37, da voi un'ora avanti. Questo capitolo è un po'lungo ma finalmente questi due si sono parlati! A presto.
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MEMORIES LAST FOREVER
FanficProvidence, 6 anni prima: Payton è derisa da tutti a scuola, ma ormai ci ha fatto l'abitudine a piangere e soffrire. Ma il peggiore di tutti loro è Harry Styles, già, lui ce l'ha proprio con lei, e Payton lo odia con tutta se stessa. Poi un giorno u...