Harry's pov
Una luce accecante colpì i miei occhi, che si schiusero per il fastidio. Mi ci volle un attimo per capire dov'ero e perché. Li aprii lentamente del tutto, guardando l'angelo che si trovava steso al mio fianco: il suo viso era addormentato e rilassato, i suoi capelli biondi erano sciolti e illuminati dal sole del mattino, e la sua pelle morbida era un po'scoperta, visto che il lenzuolo si era attorcigliato intorno al suo corpo bellissimo.
Mi sorressi sui gomiti, studiandola attentamente, con un sorriso stampato sulle labbra: osservai ogni singola curva appartenente al suo corpo, ogni morbidezza, ogni piccola e trasparente smagliatura che si intravedeva ogni tanto: dio, era perfetta. Era una dea greca ai miei occhi, ed era tutta per me.Mi misi nuovamente steso a pancia in su, guardando il soffitto, riflettendo.
Pensai con quante donne ero stato a letto e a come da quel momento in poi avrei voluto solamente stringere lei fra le mie braccia, ogni sera. Pensai di essere diventato pazzo, sì, pazzo di lei.
Non riuscivo a credere a come avesse fatto a perdonarmi, io ero stato il suo incubo al liceo, eppure era lì, stesa al mio fianco, dormendo beata, dopo avermi dato tutta se stessa la notte precedente.
Ero terrorizzato da cosa avrebbe fatto una volta sveglia: magari si sarebbe resa conto dello sbaglio e mi avrebbe cacciato via, magari mi avrebbe urlato di aver approfittato di lei o... Oppure mi avrebbe abbracciato e mi avrebbe sorriso magnificamente, come sapeva fare solo lei, e mi avrebbe ricordato la notte precedente; penso che sia stata la notte più bella della mia vita.Sembrerà strano da dire, ma mentre la riempivo con ogni centimetro di me stesso, era come se in qualche modo potessi farmi riscattare un po'da ciò che le avevo fatto. Non avrebbe mai potuto dimenticare quel 17 marzo, ma forse avrebbe potuto dimenticare una piccola parte del suo passato: quella in cui la trattavo male e non la degnato di uno sguardo.
Un rumore mi distolse dai miei pensieri: Payton si stava svegliando, accecata anche lei dai raggi del sole. Aprì lentamente i suoi occhi, trapiantandomi un blu acceso e infinito negli occhi, che mi fece istintivamente sorridere per lo splendore.
Sorrise guardandomi, scaldandomi qualcosa dentro, qualcosa che ancora non ero riuscito a definire, poi mormorò un "Buongiorno" assonnata.
Mi lasciò un piccolo bacio sulle labbra, prima di alzarsi dal letto con ancora il lenzuolo celeste avvolto attorno a lei, e di dirigersi in bagno.
Per un momento optai per seguirla anche lì, ma mi resi conto che non volevo spaventarla. Era già troppo il fatto che mi avesse perdonato, per cui mi rimisi i boxer e i jeans, e mi avviai nella piccola cucina, dove trovai solo una banana ammuffita.
Decisi di aspettarla girovagando per il piccolo appartamento: non era niente male, dopotutto era mantenuto da Will. Quel giorno visto che era sabato, le riprese inizia a più tardi, avevamo ancora tre quarti d'ora quindi.Dopo pochi minuti di attesa, la porta del bagno si aprì, e Payton uscì con solo un asciugamano avvolto intorno al suo corpo, e i capelli bagnati che le ricadevano lungo le spalle.
"C'è qualcosa per colazione a parte una banana ammuffita?" Chiesi sarcastico, facendole spuntare un sorriso.
"Beh, sì. È rimasta lì da sei giorni, la colazione la ordino la mattina, funziona così qui" disse avvicinandosi a me e prendendomi il frutto di mano, per poi buttarlo nella pattumiera.
Mi diressi verso di lei, che ancora impegnata con la spazzatura non si era accorta che l'avevo raggiunta.Payton's pov
Mi voltai, per ritrovarmi Harry ad un centimetro da me. Sorrisi stringendomi l'asciugamano al petto per evitare di farlo cadere; le farfalle della sera prima svolazzavano ancora nella mia pancia, ero felice come una bambina il giorno di Natale, e stavo cercando di nasconderlo il più possibile, ma non ci stavo riuscendo.
"Ieri sera ci siamo interrotti ad un certo punto... Mi pare che non ci fosse questo asciugamano però" mi stuzzicò con quella voce bellissima, accarezzandomi il seno, facendomi venire la pelle d'oca.
"Forse ti ricordi male, c'era eccome" sorrisi facendo la finta tonta.
Harry alzò gli occhi al cielo per poi lasciarmi un lungo e morbido bacio sulle labbra; 'ci risiamo' pensai fra me e me. Emisi un suono per il piacere che stavo provando, mi stava già mandato in tilt il cervello, e non erano neppure le otto.
"Non è giusto, non puoi fare così Harry" mugugnai staccandomi da lui a malincuore. Lui rise, prima di chiedermi: "Così come scusa?"
"Non puoi baciarmi così, mi mandi in confusione!" Gridai rinunciando ormai a trattenere il sorriso che si era impossessato di me.
"Sì, sì ti manda un tantino in confusione la cosa... Ho notato Payton" mi fece l'occhiolino guardando in basso.
"Merda!" Gridai, accorgendomi troppo tardi che il mio asciugamano era scivolato quasi del tutto, scoprendo completamente il mio petto.Non me ne ero neanche resa conto da quanto ero mentalmente presa, accidenti.
Harry rise di gusto portandosi la testa all'indietro, avendo giusto il tempo di urlarmi: "Non è più una novità vederti senza vestiti, piccola!" Mentre correvo in camera da letto per vestirmi.
****
Qualcuno bussò alla porta del mio piccolo appartamento di lusso: cercai a fatica la maniglia per aprire la porta, ma era così maledettamente difficile con Harry Styles attaccato a me che mi lasciava baci sul collo e sulle labbra, facendomi perdere il lume della ragione.
"S...sí arrivo... Subito!" Riuscì a dire fra un fremito e l'altro, facendo ridere Harry sempre di più. Mi posizionai davanti alla porta, cercando di sistemarmi visto che ero... Stropicciata diciamo, e aprii quanto bastava per non far notate nientaltro e nessun'altro nel mio appartamento se non la mia testa.
"La colazione Signorina Brooks" l'uomo di servizio mi parlò con aria interrogativa, percependo che stavo ovviamente nascondendo qualcosa all'interno. "Oh grazie, può farlo a me, lo appoggerò sul ripiano" dissi tendendo le braccia verso il vassoio, mollando un calcio ad Harry che non la finiva di sghignazzare nascosto dietro alla porta.
"Ma il regolamento prevede che noi glie la serviamo, come tutte le mattine" continuò l'uomo perplesso.
Alzai gli occhi al cielo: "vorrà dire che oggi me la sevirò da sola, grazie Tom" dissi impaziente, prendendogli direttamente il vassoio dalle mani e chiudendogli la porta in faccia, per poi scoppiare a ridere insieme al bellissimo attore che era con me.
Dio ancora non riuscivo a crederci."È stato davvero delizioso, giuro Payton, su tutti i premi Oscar che ho vinto, nessuno supera di gran lunga la tua performance di poco fa!" Disse ridendo e prendendo la brioche dal vassoio.
"Spiritoso" gli feci la linguaccia prendendo lo yogurt e i cereali da mettere in una ciotola.
"È merito tuo se sono sembrata una psicopatica con Tom!" Dissi mettendo in bocca una cucchiaiata di yogurt, gustandomelo fino alla fine.
"Tom se ne farà una ragione" replicò Harry finendo il suo cornetto."Okay, passiamo a cose serie ora: ci saranno sicuramente almeno quindici giornalisti appostati di sotto, mi hanno visto entrare qui ieri sera, e dubito che se ne siano andati, conoscendoli quando si tratta di me hanno sempre pane da vendere, per cui non hanno mollato la presa, probabilmente avranno già scritto articoli" disse Harry con tono pacato, guardandomi fitto, gesticolando.
"Andiamo Harry, non saranno certo rimasti qui tutta la notte, voglio dire, avranno una vita no?" Dissi svogliatamente conducendomi verso l'ampia finestra. Scostai un po'le tende bianche per sbirciare al piano di sotto, e per poco non mi strozzai con lo yogurt quando vidi almeno una decina di paparazzi alle porte del Palace. Mi voltai inorridita verso Harry, che scosse la testa per poi dire: "Il mondo dello spettacolo non è roba da te eh?" Scossi la testa.
"Ma seriamente sono rimasti qui tutta la notte?" Chiesi incredula. Harry non rispose, ma si lavò i denti e iniziò a raccogliere le sue cose pronto per uscire.
"Harry? Che stai facendo?" Chiesi andandogli in contro e posando la ciotola di yogurt sul ripiano in cucina. Avevo solo un accappatoio addosso.
Harry prese un respiro profondo prima di infilarsi la maglietta bianca e prendere la giacca.
"Io me ne vado ora, tu esci fra poco, venti minuti circa, all'ora in cui viene a prenderti di solito Drew. Se uscissimo insieme desteremmo solo sospetti, e fidati, sarebbe un casino, ci sono già passato" mi spiegò fermandosi un attimo.
"Oh, okay, quindi non possiamo farci vedere insieme" mormorai guardandolo.
Lui sospirò: "Payton non intendevo quello. Okay ascolta, faremo questo discorso un'altra volta, con calma, ma devi fidarti ora. Esci venti minuti dopo di me, se non vuoi i riflettori puntati tutta la vita. Ho già chiamato la sicurezza e il mio manager, darò una buona scusa per la situazione e tutto filerà liscio. Ci vediamo sul set" disse lasciandomi un bacio sulle labbra, guardandomi: "Sei bellissima" mormorò sorridendo, poi sparí dalla visuale, costringendomi a chiudere la porta.Da un lato aveva ragione, ma pensai anche che volesse tenere la cosa segreta. Non avevamo parlato di cosa eravamo. Supposi che da lì avremmo iniziato a frequentarci e a stare insieme, ma sapendo quanto era imprevedibile Harry, ero terrorizzata dal fatto che non mi avrebbe più considerata, che mi avrebbe gettata via come con tante altre. Ero stata male troppe volte, e non volevo ricascarci dentro; lo osservai dalla finestra mentre veniva letteralmente assalito dai paparazzi, aiutato a salire in macchina dalla sicurezza, lasciando poche dichiarazioni.
Sapevo che voleva proteggermi ma quello strano terrore si insinuò dentro di me per tutto il tempo, e non riuscì a godermi i bei ricordi della notte che avevo passato con Harry.
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MEMORIES LAST FOREVER
FanfictionProvidence, 6 anni prima: Payton è derisa da tutti a scuola, ma ormai ci ha fatto l'abitudine a piangere e soffrire. Ma il peggiore di tutti loro è Harry Styles, già, lui ce l'ha proprio con lei, e Payton lo odia con tutta se stessa. Poi un giorno u...