CAPITOLO 32

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L'acqua fredda mi penetrò attraverso la stoffa del vestito e arrivò fino alle mie ossa, facendomi venire i brividi in tutto il corpo.
Riemersi velocemente con la testa fuori dall'acqua, boccheggiando e cercando di non svenire per il panico.
Non sapevo nuotare né tantomeno stare a galla, dopo quella volta non mi ero più avvicinata ad una piscina o all'oceano, per cui non avevo mai imparato a muovermi in essa. In più il vestito che indossavo non aiutava la situazione, era lungo e ingombrante da bagnato.
Provai una sensazione orrenda, penso che ingerii anche dell'acqua, e in quell'esatto momento in cui caddi, tutti gli invitati si girarono preoccupati e scioccati nella mia direzione, sollevando grida e voci di stupore.
L'acqua era alta e William si precipitò subito verso bordo piscina, tendendomi la mano: "Su Payton, fai uno sforzo e afferra la mia mano. Non posso buttarmi anche io in acqua, non riesci a stare a galla?" Gridò Will guardandomi preoccupato.
Il panico si era impossessato di me, avevo acqua da tutte le parti e i ricordi osceni che avevo represso per tanti anni riemersero, letteralmente.

Poi in pochi secondi, anche se non me ne resi conto perché ero troppo impegnata a cercare di restare a galla, due braccia forti mi afferrarono, e mi trascinarono verso il bordo della larga e azzurra piscina. Quel qualcuno mi sollevò di peso e mi trascinò fuori dall'acqua, adagiandomi sul prato accanto. "Stai bene?" Riuscii a sentire la sua voce, preoccupata.
Quel qualcuno era Harry Styles.
Aprii gli occhi stordita, tossendo acqua e tremando per il freddo, che aveva creato la pelle d'oca sulla pelle delle mie braccia, e vidi un ammasso di persone radunate attorno a me, che mi guardava con aria incuriosita e preoccupata; davanti a loro c'era William, che stava piegato sulle ginocchia e cercava di farmi riprendere dallo spavento.

"Santo cielo! Ma come è potuto accadere!? Payton, ti senti meglio? Credi di poterti alzare? Diavolo sei bianca come un vampiro" Sentii chiaramente la voce di Ivy che si era inginocchiata di fianco a me tenendomi una mano; il suo vestito lungo e lilla era sparso sulla parte di prato dove stava seduta, al mio fianco.

"Sto... Bene, è solo che non so nuotare..." Riuscii a dire a fatica, ancora incredula per quanto appena accaduto.
Dio, se avessero saputo che era stata opera di Melory l'avrebbero sbattuta fuori, quella vipera. A proposito, se ne stava fra le persone radunate attorno a me a sorseggiare il suo vino, non curante di avermi quasi affogata.

"Beh, se non fosse stato per l'aiuto di Harry, che è riuscito a portarti fuori, non so come avremmo fatto. In quel punto l'acqua è alta circa due metri e mezzo, la uso per fare addestramento ai delfini nel weekend. È stato davvero in gamba, dovresti ringraziarlo" Mi spiego Will alzandosi in piedi e sistemando il pacco di sigarette nel suo taschino.

Finalmente guardai Harry, ancora con lo stomaco e la testa sottosopra per lo spavento. Era seduto poco distante da me sul prato, completamente bagnato e... Bellissimo. I suoi vestiti zuppi aderivano perfettamente al suo corpo allenato, e i suoi capelli bagnati lo rendevano ancora più perfetto, ricadendogli lungo il viso.

"Beh... Grazie Harry" dissi sinceramente, ancora però turbata da come mi aveva trattata prima, e ancora incazzata per ciò che Melory aveva fatto. Dio l'avrei uccisa a mani nude. "Sì beh.. È stato un piacere" disse con molta non chalance, alzandosi in piedi e asciugandosi il mento con il dorso della mano.

"È meglio che voi due andiate a cambiarvi, altrimenti vi prenderete un accidente" disse Will squadrandomi dall'alto.
Harry si spostò davanti a William e mi tese la sua mano, umida, che decisi di afferrare. In quel momento una scarica elettrica si instaurò all'interno del mio corpo, al solo aver stretto il palmo della sua mano.
Mi alzai in piedi sentendo i brividi aumentare: ero fradicia, dalla testa ai piedi, e il mio vestito bagnato non aiutava certo a migliorare la situazione.
"Bene, a dopo. La mia cameriera vi darà dei cambi asciutti per sistemarvi. Bene signori, lo spettacolo è finito, ora torniamo a noi!" Urlò William. Lo ringraziai mentalmente per aver spostato l'attenzione degli ospiti da un'altra parte.
Sempre con le nostre mani congiunte, con Harry che faceva strada poco più avanti di me, attraversammo il passaggio a bordo piscina, facendo attenzione a non scivolare sulla pozzanghera d'acqua che si era formata dopo che Harry mi aveva trascinata fuori. Passammo davanti a Melory, che se ne stava in un angolo a sorseggiare un altro drink, sorridendomi raggiante. In risposta le tirai un'occhiataccia micidiale, poi vide le nostre mani unite, e quel perfido sorriso le scomparve dalle labbra.

'Bene' pensai. Il mio corpo tremava, e non vedeva l'ora di mettersi dei vestiti asciutti e andarmene a casa, coperta di imbarazzo e di rabbia.
"Eccoci Signori. Questo è il bagno padronale, i vostri abiti asciutti sono questi, purtroppo nelle altre stanze non è possibile entrare, per questioni di sicurezza, perciò dovrete entrare uno alla volta." Disse la giovane cameriera, porgendoci i cambi di vestiti perfettamente ripiegati,e sorridendomi gentilmente. Non aveva mai staccato gli occhi di dosso da Harry, che però sembrava non essersene accorto.
"Non importa, entriamo insieme, nessun problema" le parole di Harry mi sorprese di facendomi restare a bocca aperta. Che cavolo aveva appena detto?
"Aspetta cosa? Io non voglio-" ma in un attimo mi aveva già spintonata dentro a quel bellissimo bagno di lusso e si era chiuso la porta a chiave.

"Mi spieghi che diavolo hai in testa? Sei impazzito? Sto tremando di freddo, e vorrei cambiarmi. Da sola" sputai le parole arrabbiata, incrociando le braccia al petto.
Harry prese un respiro profondo prima di parlare: "Senti... Penso di doverti delle scuse, ti ho fatto arrabbiare io, dicendoti qualcosa sull'acqua che probabilmente non avrei dovuto dire, vista la tua reazione. È chiaro che hai qualche problema sull'argomento. Però mi sentirei meglio se accettassi le mie scuse, Payton" Le sue parole mi presero alla sprovvista, ma troppi ricordi dolorosi stavano tornando a galla.
"Accetto le tue scuse. Ma non sei tu che dovresti farlo, ma la tua ragazza immagine" spiegai nervosa.
"Cosa? Melory? Sei seria?" Si passò una mano tra i capelli bagnati sorridendo di gusto.
"Non mi credi? Mi ha spinto lei nella piscina, quella ragazza è pazza, non scherzo!" Alzai la voce turbata. Harry non la smetteva di ridere con quel sorriso bellissimo accompagnato da due fossette, e io gli diedi uno schiaffo sulla spalla. "Non sto scherzando!" Dissi con un tono isterico, facendo aumentare le sue risate sonore.

Buongiorno a tutteee finalmente sono tornata da Dublino, beh in realtà so o tornata giovedì sera, ma non ho avuto tempo per aggiornare.
Ho deciso di fare capitolo più lunghi da adesso in poi, perché mi sono accorta che stavo andando troppo veloce! Qua il tempo è brutto, da voi?✳️🌧️

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