CAPITOLO 37

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Quando le riprese terminarono anche quel giorno, non potei che tirare un sospiro di sollievo. "Finalmente" mormorai stanca, pronta a sprofondare fra le lenzuola del mio letto. Da quando avevo riportato il caffè a Will, che fra parentesi non lo aveva neanche toccato vista la sua "provenienza", ero rimasta parecchio turbata. In auto Drew non mi aveva fatto domande, ma aveva comunque notato la mia espressione assente e allo stesso tempo accigliata.
Ma non era colpa mia, non riuscivo a smettere di pensare a Niall e a quello che mi aveva detto, con così tanta tranquillità da farmi innervosire in pochi minuti.

Sapevo che lui era un bravo ragazzo, non aveva mai fatto del male a nessuno, ma mi aveva voltato la faccia quando più né avevo bisogno, come tutti gli altri; e certo non poteva saltare fuori all'improvviso a sei anni di distanza in una caffetteria dicendomi: "Eri strana e impacciata, ma ora sei cambiata, prendiamo un caffè insieme". Assolutamente no.

Salutai Louis, che mi fece un cenno prima di avviarsi ai camerini, e iniziai a raccogliere la mia roba dalla sedia a fianco a quella di Will, che se ne era già andato con Ivy ed Heather perché doveva partecipare ad una cena di beneficenza.
"Ehi, tutto bene?" Sobbalzati sentendo la voce di Harry alle mie spalle, e raccolsi la mia borsa.
"Sì, sì sto bene, solo un po'stanca" sorrisi gentilmente mettendomela sulla spalla. Sapevo che non mi avrebbe creduto nemmeno un cieco, ascoltandomi. Ma ero davvero troppo turbata per riuscire a ricompormi.
"No non stai bene, Payton. Che c'è? Hai incontrato qualcuno? Melory ti ha infastidita?" Scherzó togliendosi la giacca elegante che gli era servita per l'ultima scena girata quel giorno.
"No sto bene davvero, sono semplicemente stanca, Harry" dissi ricambiando il sorriso. Ero davvero triste e combattuta: sentivo che dovevo dirgli la verità ma che allo stesso tempo non volevo farlo, volevo vivere in quella specie di bolla e non uscirne più.

"Okay, come vuoi. Allora? Cosa ne pensi? Sono stato abbastanza bravo oggi? Come ti sono sembrato?" Mi chiese fingendo una voce altezzosa che mi fece spuntare d'istinto un sorriso sulle labbra. "Beh..." Dissi guardando in alto, stringendo la mia cartelletta al petto e avviandomi all'uscita. "Non male" dissi.
"Non male? Scusami forse non abbiamo le stesse idee" disse ridendo e sorpassandomi, per essere un paio di passi davanti a me.
"Scherzavo, sei stato fantastico. Soprattutto sulla penultima battuta" ammisi fermandomi di fronte all'entrata dei camerini.
"Lo sapevo, sono stato troppo bravo. Anni e anni di esperienza" mi sorrise grattandosi un po' la nuca.
"Ehi, domani iniziamo a fare qualche ripresa sulla spiaggia per una delle scene principali, verrai giusto? Credo che Will te lo abbia spiegato" disse poggiando la sua mano sulla maniglia della porta. "Sì, ci sarò senz'altro, mi farà bene starmene un po'fuori da queste mura, ormai vivo qui" scherzai guardandolo dritto negli occhi, quegli occhi verdissimi e pienissimi, che fino a poco tempo prima non sopportavo.
Lo salutai e mi incamminai all'auto, dove Drew mi aspettava.
Non riuscivo proprio a capacitarmi di come le cose avessero preso quella piega: lo odiavo all'inizio, ma ora iniziavo ad odiarlo un po'di meno: ero sua "amica" quando fino a poco tempo prima ci saremmo sbranati a vicenda.

Il giorno seguente, era parecchio soleggiato e caldo, ed eravamo tutti pronti con la troupe per andare sulla spiaggia a girare delle scene, accuratamente rimodoficate da me: ero abbastanza orgogliosa di come ero riuscita a svilupparle.
"Okay ragazzi, siamo arrivati" disse William scendendo dalla Limousine, rivolgendosi a tutta la sua squadra.
Tutti gli attori del cast erano arrivati, con le loro limousine private, e diverse guardie della sicurezza erano posizionate lungo la spiaggia per sorvegliare la zona, in modo che nessun estraneo potesse intrufolarsi.
Era una località piuttosto nascosta: ovviamente non potevamo girare su una spiaggia pubblica e piena di persone, per cui Will e io, visto che mi aveva chiesto consiglio, avevamo optato per andare a "Greenbeach", una spiaggia spaziosa e abbastanza isolata, situata dietro a un promontorio.
Di solito era utilizzata dai surfisti, ma per quell'occasione, era stata chiusa appositamente per noi.
In un certo senso mi sentivo importante, parte di qualcosa. Mi piaceva quella sensazione.

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