CAPITOLO 31

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Salutai cordiale gli amici di William, ai quali mi aveva presentato orgoglioso, e me ne tornai verso le sdraio bianche del giardino.
Sorrisi a Louis e a Julia, membri del cast e controllai il cellulare per leggere l'ultima mail di Brett.

"Anche tu qui?" Il mio cuore fece un sussulto e alzi di scatto la testa, intrappolandomi in quel vortice di verde che erano i suoi occhi.
"Sì Will mi ha invitata. E tu? Sei qui con la tua amica?" Chiesi disinvolta, provando a scacciare a tutti i costi il pensiero che lui mi aveva rovinato la vita anni prima, provando ad ignorare il fatto che non mi avesse riconosciuta.
"Non dovresti chiamarlo 'Will', dato che è il tuo capo, al momento. E comunque Melory è solo un'ottima collega con cui passare il tempo" mi spiegò con voce ferma e divertita.
Giuro che notai un accenno di sorriso nel suo volto.
Spostò il peso da una gamba all'altra, incrociando le sue braccia al petto.
Osservai come i primi bottoni della sua camicia bianca erano sbottonati in cima, e come i suoi tatuaggi si potevano intravedere da sotto la stoffa fina e bianca.
I suoi muscoli non troppo pronunciato si flettevano in quel movimento.

Alzai il mento per guardarlo in faccia, e decisi di cambiare argomento, dato che le parole mi erano morte sulle labbra.
"Non credi che dovremmo spostarci più in là? Siamo abbastanza vicini al bordo piscina, e non mi piace troppo l'idea..." Farfugliai confusa.
Dio quel ragazzo mi mandava in confusione per una serie di cose: il fatto che lo odiassi e che gli volessi dire tutto ciò che pensavo in faccia, oppure il fatto che fosse tanto bello da stare male quanto famoso a livello mondiale. Era una star del cinema, e stava occupando il suo tempo proprio con me.

Le sue labbra si incurvarono un un mezzo sorriso piuttosto curioso, poi mi rispose: "Trovo che ti piace cambiare argomento molto facilmente... Che problema hai con la piscina? Non vuoi avvicinarti? Di cosa hai paura? È solo acqua" aggiunse con tono malizioso. Feci un respiro profondo guardando un punto fisso sul pavimento alle sue spalle, ingoiando la profonda sensazione di nausea che mi stava risalendo dallo stomaco.

'Coraggio piccola Payton, non devi avere paura, è solo acqua, di cosa hai paura?' 'Non ti farai male...'
Quelle frasi disgustose mi tornarono in mente come bombe scagliate violentemente contro di me.
Sentivo la rabbia ribollirmi dentro, ma non era né il luogo né il momento adatto per insultarlo a dovere o per rispondergli.
Lui non sapeva, eppure avrebbe dovuto.
"Non è, solo acqua" dissi a denti stretti, scandendo bene le parole.
Lo sorpassai frustrata e irritata per andare da un'altra parte, lontano da lui, lontano dal bordo di quella maledetta piscina.
Per tutta la sera avevo provato a evitare di pensare a quanto ne fossi spaventata, ma grazie a quello stronzo, stavo tremando come una foglia.

Attraversai a larghi passi il tragitto, stando attenta a rimanere in equilibrio sui tacchi, quando il mio polso venne afferrato con forza. Alzai lo sguardo e mi ritrovai Melory davanti ai miei occhi.
Era bellissima.
I suoi capelli mori e lunghi erano perfettamente ondulati, e le ricadevano in morbide ciocche lungo la schiena. Il suo bellissimo viso era evidenziato dall'accurato make-up che la rendeva ancora più perfetta, ma al momento, non avevo assolutamente voglia di pensarci, ero troppo nervosa.
"Ehi Melory, posso aiutarti?" Dissi fingendomi cordiale quando in realtà avrei soltanto voluto spaccare il mio bicchiere in testa ad Harry. Dopotutto era sempre Melory Dickinson, e non potevo ignorarlo, per cui mi fermai e sorrisi.

"Dove stavi andando?" La sua voce stranamente velenosa mi aveva presa alla sprovvista. Eppure ero sicura che fosse una brava persona.
"Puoi ripetere?" Le chiesi con aria confusa. Ero assolutamente convinta di aver capito male, Melory era una persona davvero dolce.
"Hai sentito bene. Non te lo ripeterò di nuovo. Ho visto che stavi parlando con Harry, e ho visto anche come lo guardavo. Beh sappi che lui ha un'immagine da mantenere, al mio fianco. Non ha bisogno di qualcuno che glie la rovini. Dovresti fare il tuo lavoro e basta" pronunciò quelle parole con aria di sfida e inarcando un sopracciglio.

D'istinto mi voltai verso Harry, ma stava parlando con un uomo a non molta distanza da noi, mentre gli altri ospiti erano impegnati a sorseggiare i loro drink e a guardare il panorama di Hollywood dalla terrazza della villa.
"Scusa, credo che tu abbia frainteso. Non stavamo parlando, ma discutendo, e poi smettetela di dirmi tutti che devo fare il mio lavoro, è quello che sto facendo. Se il tuo ragazzo immagine parla con me non è colpa mia. In più non parliamo, ci diciamo cattiverie a vicenda, tutto qui.
Hai altro da dirmi o posso tornare al mio lavoro?" Le risposi quasi con lo stesso tono.
Ero incredula dal fatto che un'attrice tanto brava e famosa come Melory potesse essere così stronza nella realtà.
La credevo diversa, e già stava incominciando a farmi ribollire il sangue nelle vene.

"Non ne sarei così sicura, Payton.
Guardati le spalle, è solo un consiglio" disse portandosi il bicchiere alle labbra.
"Mi stai minacciando?" Le chiesi piuttosto turbata dal suo atteggiamento. Ma che cavolo voleva da me? Cosa volevano tutti?
Mi girai intorno per vedere se qualcuno ci stesse notando, ma eravamo talmente vicine che sembravamo due amiche che si stavano parlando. Già, magari.

"Prendilo come un consiglio" disse sorridendo a trentadue denti.
Poi senza preavviso e senza alcuna motivazione valida, le sue mani delicate si poggiarono bruscamente sulle mie spalle, e successe tutto talmente in fretta che in pochi secondi mi ritrovai completamente immersa in quell'acqua di quella maledetta piscina, a sguazzare come un pesce con la paura di annegare.

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