CAPITOLO 15

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Alle 8.45 uscii di casa pronta a dirigermi verso la Brown, per dare la mia risposta a Brett. Doveva essere infuriato, dato che non gli avevo risposto per tutto il giorno, ma mi ci era voluto del tempo per pensare e riflettere a cosa sarei andata in contro.

Durante il tragitto non avevo fatto altro che pensare a come cavolo potessi essere stata così cieca in questi ultimi 6 anni: Harry Styles era stato sotto i riflettori così tanto a lungo e io non mi ero accorta di nulla? Chiaramente avevo voluto dimenticare tutta quella storia e dovevo ammettere di non essere proprio una vera fan dei film, e forse era per quello che non mi era mai parso di vedere o leggere notizie su di lui ma cavoli, come era possibile che non avessi mai notato niente?

E anche i miei fratelli e mia madre, non si erano mai curati di cercare sue notizie, da quanto lo odiavano, ma la situazione era alquanto bizzarra. A pensarci, che veniva nella mia stessa scuola, mi chiesi per la prima volta che fine avessero fatto tutti gli altri. E Juliette? Dio quella ragazza dov'era finita? Forse a fare la modella per qualche crema per il corpo o cazzate varie, ma al momento non era la mia priorità saperlo.

Alle 9.00 varcai la soglia del mio ufficio, dove appoggiai la mia cartelletta e la mia borsa, poi mi diressi verso quello del mio capo. "Attenta Payton, Brett è talmente su di giri che farebbe concorrenza ad un leone impazzito" mi avvisò Paige, quando la incrociai in corridoio. "Grazie, Paige, spero di riuscire a gestire la situazione!" Esclamai. "Buona fortuna!" Mi fece l'occhiolino di risposta la mia collega.

Bussai alla porta e senza aspettare risposta entrai e cercai di mostrarmi calma e rilassata come al solito, pronta ad una sua solita sfuriata.
"Brooks! Qual buon vento ti porta nel mio ufficio, dopo che ti avevo detto di darmi una risposta entro 24 ore? Ne sono passate 48! Hai idea del casino in cui sono finito? Reese mi sta mandando mail dalla California ogni ora! Ti ho aspettata, ma se ora non mi darai una risposta, puoi considerarti fuori da questa storia!" Strepitó Brett. Aveva il nodo della cravatta allentato, la camicia sbottonata e i capelli potevano fare invidia a un bel cespuglio rigoglioso e disordinato.
Per mia fortuna, sapevo gestire bene la rabbia del mio capo, e non mi faceva paura, lo conoscevo da tanto tempo ormai. "Brett rilassati. Mi rendo conto di averci messo troppo tempo ma... Avevo delle cose da sistemare in casa, scusami tanto. Comunque, sono qui per questo. Nonostante ti confessi che non sono contenta di partecipare a questo progetto, ti do la mia conferma. Puoi contare su di me." Ammisi. Ormai la mia bocca parlava da sola, non sapevo nemmeno da cosa scaturisse tutto quell'entusiasmo.

"C..cosa? Dici davvero? Ah Brooks! Lo sapevo! Ti perdono ma solo perché sei la migliore dipendente della Brown, altrimenti ti avrei già sbattuta fuori, accidenti. Ora sono molto più rilassato. Bene! Ti dirò i dettagli e invierò la conferma a Reese, ero nella merda fino al collo per colpa tua, ah!" inizió Brett freneticamente "Dunque la partenza sarà questo sabato, ovvero fra tre giorni, alle 6.00 di mattina, e dovresti arrivare circa per le 13.30/14 a Los Angeles, se non ci saranno complicazioni. Alloggerai in un hotel cinque stelle pagato dalla compagnia, non so per quanto tempo, ma quando sarai lì, dovrai solo svolgere il tuo lavoro al meglio con il copione. E dovrai tenermi aggiornato ogni due giorni e soprattutto, fai tanti autografi!" Concluse. Ottimo. Solo tre giorni. "D'accordo, Brett, mi farò trovare pronta per sabato mattina. Verrai a salutarmi?" Chiesi facendo gli occhi dolci. "Ma certo, Brooks, non vedo l'ora" mi rispose con un sorriso. Lo congedai e mi ritirai nel mio ufficio per compilare qualche documento.

Avevo una strana sensazione di adrenalina in corpo, e non so a chi o a che cosa era dovuta, ma mi piaceva.

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