CAPITOLO 25

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Harry's pov

"Stop! Basta così per oggi, grazie ragazzi, ci vediamo domattina presto per girare" concluse Will dandoci finalmente il permesso di andarcene dagli Studios. Ero stanco morto, ed erano passate otto fottute ore da quando avevamo iniziato, ma amavo il mio lavoro.
Ci pensavo sempre, a quanto fortunato fossi stato, ad aver incontrato quella ragazza sei anni prima: lei mi aveva capito perfettamente, e mi aveva dato un consiglio magnifico: "vivi per te stesso, dimostra ai tuoi che puoi diventare qualcuno, puoi farcela, e devi sbattergli in faccia ciò che sei diventato, così che potranno capire cosa hanno perso", e infatti ero diventato un attore di fama mondiale grazie a quelle parole, che mi avevano risvegliato qualcosa dentro, aiutandomi ad arrivare fino a quel momento.
E ancora, a distanza di sei anni, il ricordo di quella sera alla festa era vivido nella mia mente, ma ormai ci avevo fatto l'abitudine ed ero andato avanti, ma non avrei mai finito di ringraziare quella misteriosa ragazza, a lei dovevo tutto.
In ogni caso i rapporti con i miei genitori li avevo tagliati del tutto; più volte avevano provato a mettersi in contatto con me, avendo saputo chi ero diventato, ma non gli ho dato la possibilità di farlo, ero troppo arrabbiato.

Afferrai la bottiglia d'acqua dalla sedia più vicina e la svuotati in un solo sorso; non me ne ero ancora andato dal set da quando avevamo finito di girare. Tutti gli attori se ne erano andati in camerino, soltanto gli addetti erano rimasti a mettere a posto.
Sospirai e decisi di avviarmi anch'io, poi me ne sarei andato a casa, nella mia villa spaziale a Beverly Hills, e me la sarei spassata con qualche modella, che sicuramente il mio manager John mi aveva rifilato.

Feci un passo veloce in avanti ma mi bloccai di scatto. Osservai di nuovo quella ragazza nuova che era venuta da New York per aiutare Will con il copione: 'che lavoro di merda' pensai.

Già non mi ricordavo più il suo nome ma quegli occhi blu... Li avevo in mente, erano bellissimi. Sembravano contenere tutte le acque del mondo e guardandoti ti avrebbero trascinato giù nell'abisso. Mi avevano preso da subito quando William mi aveva richiamato perché non lo stavo ascoltando. Avevo alzato lo sguardo su di lei, e senza sorprendermi, lei ce l'aveva già puntato su di me: del resto era quello l'effetto che suscitavo sulle donne.
Ma quando l'avevo guardata avevo notato un non so che di familiare in quello sguardo penetrante e... Sconvolto, tanto che avevo perso la concentrazione per ben tre volte durante le riprese, soffermandomi ad osservarla di nascosto e a cercare di capire cosa mi fosse familiare in lei, senza mai riuscirci.

Era una bella ragazza, non potevo negarlo. Anche per quel motivo l'avevo guardata spesso senza farmi notare, anche durante le pause, ma mi aveva beccato solo una volta, da quanto era impegnata a scrivere su quell'orrendo taccuino. Quando mi bloccai a guardarla stava parlando con Will, probabilmente a proposito delle modifiche che aveva apportato al nostro copione: annuiva, sorrideva, parlava e ascoltava ciò che lui le rispondeva: aveva proprio un bel viso, sì.

Will del resto era come rapito dalla sua bravura, la trattava come una di famiglia, infatti le sorrideva e le stringeva le spalle con le mani, come se fosse suo padre, e notai come quell'atteggiamento caloroso e affettuoso la mettesse a disagio.
Doveva essere una a cui non piacevano tanto il contatto fisico e i rapporti sociali. L'avevo notato perché anche io ero così: per me il rapporto fisico significava soltanto una cosa, poi finiva lì. E soprattutto mi mettevano a disagio l'affetto e le persone troppo gentili e amorose.

La guardai come... Rapito, immobile, cercando di capire cosa si stessero dicendo; poi lei spostò lo sguardo su di me e notò che la stavo fissando. Lo fece con quello sguardo curioso e allo stesso tempo malinconico che aveva usato quel mattino stesso.
Ma che cavolo mi stava prendendo? Ora mi mettevo anche a studiare come una donna guardasse gli altri?
Non si scompose di un centimetro, comunque, proprio come non aveva fatto quella mattina quando durante le riprese l'avevo guardata, senza neanche farlo apposta.

Il fatto che neanche per la seconda volta non avesse avuto la solita reazione che avevano le donne al mio sguardo penetrante, mi fece innervosire da matti. E ancor di più mi fece innervosire il fatto che mi importasse tanto di tutto ciò.
Tirai dritto con uno sbuffo e mi avviai verso il mio camerino, imbarazzato per essere stato beccato in pieno da lei e incazzato nero con me stesso.

Dovevo calmarmi. Poco tempo dopo sarei stato nella mia bellissima e lussuosa villa a spassarmela con due modelle bellissime, e ovviamente, non avrei mai pensato a quella bella ragazza che si era stranamente insinuata nella mia testa.

Ehhh sì, vi avevo promesso che avrei aggiornato anche da qui, anche se molto meno frequentemente. Volevo ricordarvi che qui in Irlanda siamo un'ora indietro, quindi mentre da voi è l'1.30, qua sono le 00.32.
Beh, sono stanchissima e non vedo l'ora di andarmene a letto, un saluto da Dublino🌧️🌧️☘️

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