CAPITOLO 29

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"Bugiarda!" Dissi a Heather mentre camminava al mio fianco, andando verso l'ufficio di William per prendergli i documenti dalla scrivania.
"Sarò bugiarda quanto ti pare, ma non sono una stupida, non ti ha tolto gli occhi di dosso per tutta la durata delle riprese! E sei qui da solo una settimana e mezzo!" Esclamò Heather spalancando gli occhi.
"Shhh vuoi abbassare quella voce Heather!?" Le dissi portando le mie mani alla sua bocca per impedirle di parlare. "E poi non è vero, ogni tanto ci guardiamo ma solo perché non ci sopportiamo, tutto qui!" Strillai.
"Ora sei tu che stai urlando" puntualizzó la mia collega sorridendomi.
Roteai gli occhi verso l'alto sbuffando e iniziando a cercare i fogli di cui William aveva bisogno.
Era vero che ero lì da una settimana e mezzo ormai, ed era vero che avevo notato che Harry mi guardava, ma non lo avrei mai ammesso.
E poi lo faceva in quel modo tenebroso e gelido che sembrava volesse uccidermi, ecco perché ero sicura che fosse il solo ed unico motivo per cui lo faceva: mi odiava, come io odiavo lui.

"Come vuoi, Payton, ma continuo ad essere dell'idea che quel ragazzo abbia una sorta di fissa per te. Insomma, non si guarda una persona in quel modo per più di cinque secondi. E in più lui è Harry Styles!"
Esclamò di nuovo Heather.
"Shhh ma dio, Heather, vuoi farla finita di urlarlo?!" Esclamai esausta e raccogliendo i fogli.

Ce ne tornammo in silenzio in sala riprese: doveva esserci il massimo silenzio mentre si girava, perché altrimenti suoni esterni avrebbero rovinato tutto.
Ormai mancavano pochi minuti alla fine, così mi posizionai al fianco di Will come sempre. Harry non mi stava guardando, per niente.

Era concentrato sulla sua protagonista.
Dio, Melory sembrava una dea mentre recitava. Era così perfetta, come lui.
Ormai credevo di aver iniziato ad abituarmi a vivere una specie di sogno.
Ad essere costantemente circondata da persone famose e talentuose, ad essere nel cuore di Hollywood.
Ci stavo riuscendo.

"Stop! Basta ragazzi, ottimo lavoro. A domani" puntualizzó Will. Raccolsi le mie cose con un moto di delusione misto ad euforia nel cuore; da un lato ero felice perché avevo ragione, Harry non mi stava guardando; dall'altro ero delusa perché in fondo forse ci speravo.

"Ah Payton, soltanto un attimo. Stasera ci sarà un party in piscina nella mia villa a Beverly Hills. Ovviamente non si farà il bagno, è sera, ma sarà tutto allestito lì intorno. Ci saranno miei colleghi, pezzi grossi del cinema e ovviamente, tutto il cast.
È per inaugurare l'inizio delle riprese di 'Passion and distruction' e quindi, visto che anche tu fai parte della mia compagnia ora, voglio che tu sia presente." Mi spiegò con un sorriso.

Quell'uomo mi aveva preso in simpatia, ma era così caloroso e accogliente con me che mi sentivo a disagio.
"Stasera?" Ripetei incerta.
Non mi andava molto di andare in quel posto pieno di sconosciuti, e dove c'era anche Harry.
Ma dovevo farlo per Will, ci teneva così tanto, e in fondo non ci sarebbe stato nulla di male, per cui accettai.
"Ma certo, ci sarò, assolutamente" aggiunsi titubante.
In risposta Will mi diede una pacca sulla spalla e un accenno di capo, poi se ne andò, seguito da Ivy, che mi sorrise.

Una festa in piscina.
Non ci ero mai stata, al liceo non venivo mai inviata quando venivano organizzate.

Una volta arrivata in camera mi fiondai sotto la doccia, con l'intento di lavare via ogni preoccupazione.
Sapevo che anche Harry ci sarebbe andato, e il mio stomaco si rivoltó fra nausea ed euforia allo stesso tempo, al solo pensiero di vederlo.

Scelsi un vestito non troppo lungo di colore blu come il mare, e ci abbinai un paio di tacchi non molto alti.
Decisi di lasciare i capelli sciolti, ma tramite piastra e spazzola, riuscii a dargli il solito aspetto classico e controllato: un po' ondulati e in ordine.
Non mi piacevano i miei capelli veri: erano davvero molto mossi e trovavo che mi dessero un'aria poco professionale, troppo sbarazzina.

Mi allacciai il solito ciondolo con la spirale celtica, che avevo comprato in Irlanda l'anno precedente, e da quel momento, non l'avevo più tolta.

Un'ora dopo scesi di sotto nella hall ad aspettare Drew, con il cuore che batteva troppo forte e una voglia disperata di andarmi a nascondere.
Ma sapevo che non potevo, non dovevo arrendermi. Dovevo affrontare le mie paure, proprio come mia madre mi aveva detto.

Scrissi un messaggio a Brett per rassicurarlo che andava tutto bene e che non vedevo l'ora di tornare, e quando sentii il clacson, rimisi il telefono nella borsetta e mi alzai dalla poltrona.

Buon pomeriggio, qua sono le 17.20, sono in un parco enorme e verde, stesa al fianco delle mie amiche.
Qua sembra tutto diverso, la pace dei sensi, infatti ho trovato subito l'ispirazione per scrivere.
A presto ☘️

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