CAPITOLO 5

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6 anni prima

La musica era talmente alta e rimbombante che potevo udirla a kilometri di distanza.

Man mano che le mie gambe si avvicinavano alla casa le mie mani stavano diventando sempre più fredde e tremanti.

"Ci siamo" mi dissi. Ero ad una sola casa di distanza e le grida si stavano intensificando sempre di più. Mi fermai: che cosa stavo facendo? Ormai però, non c'era tempo per pensare, ero lì, e volevo farlo. Mi infilai timidamente la maschera sul viso, che usai come il mio unico scudo: se qualcuno me l'avesse tolta, sarei stata finita. Portavo i miei capelli biondi raccolti in uno chignon, attraversai il vialetto con il cuore in gola, notando già una marea di ragazzi ubriachi in cortile: cavolo, che schifo. Ragazze che già vomitavano disgustosamente alcol nei cespugli, altri intenti a strusciarsi in angolini appartati della splendida villa. Styles viveva proprio in un bel posto.

Arrivata davanti alla porta della villa, la aprii delicatamente: la musica techno era sparata a mille e tantissime persone, forse più di quante la casa poteva contenerne ballavano indisturbate nel grande salone. Avevo la nausea.

"Ehi bellezza!! Perché non ti unisci a noi??" Un ragazzo ubriaco mi venne letteralmente addosso "Io non.." "Su avantiii!! Ehi amici, questa fanciulla vorrebbe unirsi a noi.. che diteee??"  Farfugliò qualcos'altro rivolgendosi ai suoi amici anche loro mezzi ubriachi, ma non quanto lui, e mi condussero verso una stanza più appartata. Stava succedendo tutto troppo in fretta "No, ragazzi so che volete fare, ma non sono una prostituta, quindi levatemi le mani di dosso!" Gridai. Forse un briciolo di coraggio ce lo avevo ancora. In un attimo mollarono la presa e riuscii a fuggire. Bagno. Avevo bisogno di un bagno. Salii le scale ed arrivai davanti ad una porta bianca. Sperai fosse il bagno; la aprii immediatamente e la richiusi alle mie spalle, facendo respiri profondi. Oh merda. Non era il bagno era una stanza, se il proprietario mi avesse trovata lì mi avrebbe cacciata. E sapevo anche chi era.

Mentre stavo per andarmene riuscii a sentire dei.. singhiozzi smorzati... Chi c'era in quella stanza? Non ero sola. Mi avvicinai cautamente e seduto sul pavimento con la schiena appoggiata al bordo del letto c'era.. Harry Styles?! E stava.. piangendo?? Alzò di scatto la testa, aveva gli occhi iniettati di sangue, e una bottiglia di birra in mano. Era ubriaco, e io non dovevo essere lì. Mi ricordai che lui non poteva riconoscermi, così mi chinai al suo fianco, senza nemmeno pensarci. "Harry?" "Chi sei? Vattene via voglio stare da solo!" Biascicò "Stai piangendo?" Continuai, facendo un respiro profondo. "Che ti importa? Non sai cosa significa essere rifiutato da tutti. I miei genitori mi odiano, pensano che io sia una nullità, ma non sanno un cazzo! E ora mia madre vuole trasferirsi in Nuova Zelanda con il suo nuovo amichetto per iniziare una nuova vita e vuole che io me ne vada in comunità o non lo so.. Ma perché proprio a me?!" Non ci potevo credere. Spalancai la bocca per lo stupore.

Spazio autrice:
Che succederà ora??

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