Scommessa

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La sera giunse. Mi affacciai ad una delle tante sontuose finestre. Il paesaggio al di fuori della reggia era spettacolare: lo stradone, che portava direttamente alla porta principale, era completamente illuminato grazie a delle apposite fiaccole poste lungo i bordi. La fauna inoltre era libera negli immensi giardini laterali, che quasi davano l'impressione di poter contenere ogni specie animale appartenente a questo mondo. Le siepi sembravano celare un mistero, in quanto ognuna di esse rappresentava un numero o una lettera, disposte però casualmente. Iniziai ad intravedere qualcosa che lentamente stava uscendo dall'oscurità della notte per farsi illuminare dalla luce artificiale del percorso. Prima comparvero due folte criniere, successivamente intravidi un cocchiere ed in fine la carrozza. Probabilmente era li che si trovava il fatidico "ospite misterioso". Cambiai finestra per avere una visuale migliore. Come avevo giustamente dedotto, dalla carrozza fuoriuscì Dylan. I suo vestiti erano simili a quelli di Desmond, se pur con qualche rifinitura in meno. Cercai di trattenere una risata, ma il risultato fu un attacco di tosse: vedere Dylan vestito in quel modo mi aveva riportato alla mente l'immagine di un pagliaccio da circo, in quanto i suoi abiti erano così colorati da far invidia persino ad Arlecchino. <Vai alla porta ad accogliere l'ospite> mi disse un cameriere da dietro le spalle. Giunsi alla porta ed aprii il portone. Di nuovo cercai di trattenere le risate, sta volta con maggior successo, ma notai che Dylan era abbastanza irritato dalla mia reazione. Non credo che gli facesse piacere essere vestito in maniera così elegante ed antiquata, visto il modo in cui continuava a toccarsi i vestiti per cercare di allargarli. <Buonasera Messere> dissi facendo un piccolo inchino, in segno di scherno più che di rispetto. <Sbrighiamoci a far finire questa buffonata> borbottò Dylan. Lo accompagnai al tavolo dove Desmond lo attendeva, poi andai in cucina a prendere le varie pietanze per la cena. <Ben arrivato, spero che il viaggio sia stato il più confortevole possibile> disse Desmond. Dylan si limitò a fare un cenno con la testa, non era un uomo con cui fare grandi discussioni... Desmond continuò: <Ebbene, l'ho chiamata qui per un motivo. Purtroppo per lei, non si tratta di quadri, mi prendo la responsabilità per averle mentito. Non spenderei un soldo per quella "roba" neanche se fosse fatta da Michelangelo in persona. Il motivo della mia chiamata è un altro... Sà, noi persone ricche molto spesso ci annoiamo... è vero, siamo circondati da oro e gioielli, ma questo non basta... Sono venuto a conoscenza del fatto che lei è un uomo molto astuto, persino geniale. Ebbene questa sera voglio proporle una scommessa. Se riuscirà a risolvere il mio... enigma... potrà fare quello per cui lei e il suo amico siete venuti...>. Fui colto completamente di sorpresa. Come faceva a sapere che eravamo entrati nel suo sogno? E come che eravamo due? Era stato avvisato da qualcuno? Da Morfeo forse... oppure da un altro "viaggiatore"... del resto se oltre a me anche Dylan aveva questo potere, nulla escludeva la possibilità che ce ne fossero anche moltri altri. Ma chi? E perchè? Dylan nonostante questa rivelazione era rimasto calmo e immobile, come se non fosse cambiato nulla per lui. Desmond continuò: <Ovviamente può partecipare anche lui... perchè non lo chiama?>. Dylan mi fece un cenno con la mano e mi apprestai ad avanzare verso la tavola. <Bene, ora che siamo tutti, vi spiego cosa succederà se invece a perdere sarete voi. Nel caso in cui infatti, il risultato della vostra "partita" sarà negativo, sarete obbligati a rimanere qui con me... per sempre> ci disse. La sua richiesta non aveva alcun senso, del resto questo era solo un sogno, prima o poi si sarebbe svegliato anche lui... Mi guardò sorridendo e disse: <Oh ragazzo, so a cosa stai pensando, ma ti rispondo subito. Mi sono informato sai? A quanto pare esiste un certo... Morfeo, una qualche tipo di divinità dei sogni, o almeno credo... il quale, grazie ai suoi poteri, è in grado di farmi dormire per l'eternità. Capite l'eccitazione che ho provato appena ho saputo di questa notizia?! In ogni caso, per voi invece non ci sarebbe nessun problema, poichè fin quando rimarrete nel mio sogno, i vostri corpi saranno in uno stato quasi vegetativo... o almeno nella realtà. Perchè quindi non scommettiamo? Mi annoio qui tutto da solo sapete? E la realtà... puff... è così noiosa... Tranquilli che terrò fede al mio patto, come vedete, Lui ci osserva...> ci disse, indicando una statuina a forma di corvo sopra al camino. <Se accetterete la mia scommessa, continuerò con la spiegazione della sfida... in caso contrario, per voi sarà impossibile avvicinarvi a me o utilizzare i vostri poteri, per cui sarebbe opportuno che usciste dal mio sogno> concluse Desmond. Mi avvicinai a Dylan per sapere cosa ne pensasse. <Cosa dovremmo fare secondo te? Vale la pena rischiare le nostre vite per una singola persona?> gli dissi. Dylan mi guardò con occhi giudiziosi e severi, poi aggiunse: <Secondo te, quando un pilota guida un aereo con un malfunzionamento e che da un momento all'altro potrebbe precipitare, si mette per caso a pensare se i passeggeri del volo sono buoni o cattivi? O se vale la pena rischiare per altri, quando piuttosto potrebbe salvarsi la vita? La risposta è no, perchè il pilota fà di tutto per salvare più vite possibili, non pensando minimamente alla sua. Se noi iniziassimo a pensarla diversamente, ci arrenderemmo subito ogni volta, in quanto non saremmo pronti a rischiare il tutto per tutto... e del resto, non eri tu quello che voleva salvare le vite delle persone ad ogni costo? Se lasci fare a me, nel caso in cui superassi questa sfida, sai già come andrà a finire... Io perteciperò, che tu ci sia o meno non mi fà differenza, ma rifletti sulla tua scelta, perchè ti dirà che tipo di persona sei realmente> concluse. Dylan aveva ragione, mi ero fatto spaventare inutilmente da quelle "clausole" senza neanche sapere di cosa trattasse la sfida. Il pericolo era grande, è vero, ma del resto cosa non era stato rischioso nell'ultimo periodo? Fu così che accettammo entrambi di partecipare alla sfida. Desmond ci sorrise ed iniziò ad applaudire: <Bene bene, ottima scelta... rischiare è la risposta esatta>. Il suo sorriso era così agghiacciante che per un attimo mi sembrò di vedere il volto di Morfeo. Volsi il mio sguardo alla statuina sopra al camino... fissa e immobile ci osservava, godendosi la scena. <Se siete pronti, inziamo...> ci disse Desmond.

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