The Dreams Traveler

Morfeo

Milioni e milioni di anni prima, nasceva un uomo, divenuto poi una divinità: Morfeo, figlio di Ipno e Notte. Il suo compito era quello di vegliare sui sogni delle persone per proteggerle e, se possibile, renderle felici. Egli infatti, insieme ai sue due fratelli Fobetore e Fantaso, rendeva i sogni quasi reali: il primo dei fratelli popolava i sogni di animali, il secondo di case e paesaggi. Morfeo, essendo il più grande dei tre, in particolare aveva il compito di rendere reali le illusioni generate dai sogni, sopratutto quelle legate alle figure di esseri umani. Si dice che il padre gli fece dono di un mazzo di papaveri, grazie al quale, sfiorando le palpebre dei dormienti, riusciva ad adempiere al suo dovere. Nonostante egli fosse ligio a ciò che fin dalla nascita era stato predisposto per lui, i suoi fratelli non erano dello stesso pensiero. Fobetore un giorno infatti, stanco di dover sottostare alle regole imposte dai genitori, tramutò la sua abilità in incubi, scatenando sofferenze inaudite nelle persone a cui andava a fare visita. Poco dopo, anche Fantaso decide di spezzare le catene che gli impedivano di "volare via": così facendo iniziò a mentire all'interno dei sogni di ogni dormiente, manipolando i soggetti e i paesaggi all'interno di quest'ultimi. I due fratelli disseminarono sofferenze e sciagure senza che il povero Morfeo potesse fare nulla. Benché infatti, fin dalla nascita era stato deciso che egli sarebbe stato il più forte dei tre, non riusciva a contrastare i due fratelli uniti. Furono molti i tentativi di Morfeo per convincere i fratelli a smettere, ma ogni mossa fu vana. Egli provò a chiedere ai suoi genitori, i quali però non fecero nulla. Secondo Ipno e Notte infatti, i loro figli più piccoli stavano seguendo il destino da loro scelto, perciò niente e nessuno avrebbe potuto fermarli, se non il fato stesso. Gli umani però continuavano a morire, chi durante il sonno per colpa degli incubi di Fobetore e chi successivamente, preso dallo sconforto più totale a causa delle bugie raccontate da Fantaso. Morfeo allora decise di non arrendersi, e di "combattere" i fratelli ad ogni costo. Da quel giorno, bei sogni ed incubi si alternarono, benché quest'ultimi fossero sempre maggiori rispetto ai primi... Passarono milioni e milioni di anni, ed ormai tutti e tre i fratelli erano cresciuti, in un modo o nell'altro. Oltre alla loro età, era aumentata la loro astuzia e la loro saggezza: Fobetore e Fantaso infatti, avevano sviluppato un metodo infallibile per non farsi individuare dal fratello maggiore. Quest'ultimo si ritrovò nella stessa situazione di milioni di anni prima: il numero di persone che continuava a morire per colpa dei fratelli aumentava a dismisura. Anche il suo potere, a causa della sofferenza che provava per gli umani, iniziò a tramutarsi in qualcosa di più debole e doloroso. Fu quasi sul punto di non riuscire più a "ricreare" bei sogni all'interno delle menti dei dormienti... Fortunatamente però, la madre Notte gli venne incontro in quel momento di sconforto: <Ragazzo mio, tu sei forte, lo vedo... però i tuoi fratelli sono in due, e continuando di questo passo, perderai tutte le tue energie, e la tua "battaglia" sarà stata priva di significato... Di certo non ti manca l'intelligenza mio caro, perciò fermati e rifletti. Se da solo non puoi battere i tuoi fratelli, perché non provi a chiedere aiuto?> domandò la madre a Morfeo. Quest'ultimo la guardò perplesso e poi disse: <Chiedere aiuto a chi? Noi siamo divinità, non chiediamo aiuto, lo forniamo...>. Subentrò nel discorso il padre Ipno, rimasto in disparte fino a quel momento: <Figliolo, tu e i tuoi fratelli siete nati come umani, ma ho deciso di donarvi parte dei miei poteri affinché voi possiate aiutare gli altri come faccio io. In un certo senso quindi, "ho chiesto" il vostro aiuto. È vero, siamo divinità, ma noi non possiamo aiutare tutti... ma tutti sono in grado di aiutare qualcuno. Perciò ricorda, chiedere aiuto è un'azione lodevole quanto fornirlo> concluse. Morfeo capì la lezione che si celava sotto le parole dei genitori ed adotto una nuova strategia: iniziò anch'egli a donare parte dei suoi poteri a degli esseri umani, i quali lo aiutarono nell'eterna lotta contro i suoi fratelli. Questi umani sono i "viaggiatori dei sogni", di cui John ne fa parte. L'aiuto di questi umani riuscì a ristabilire l'equilibrio tra sogni ed incubi. Morfeo però era, ed è tutt'oggi, una divinità ambiziosa, la quale farebbe di tutto pur di poter sovrastare i suoi fratelli... Ma è possibile avere un mondo senza incubi? Spostare l'ago della bilancia a favore di un solo piatto non è mai la risposta corretta. L'equilibrio è ciò che governa il nostro mondo: il bene si alterna al male, la vita alla morte, il sole alla notte, etc... Nonostante ciò, Morfeo era determinato a portare avanti il suo "misterioso" piano, e per farlo avrebbe utilizzato i suoi "viaggiatori dei sogni"... Ipno e Notte non avrebbero più proferito parola o mosso alcun muscolo, in quanto il destino dei tre figli era solamente nelle loro mani. In particolare Notte, capace di prevedere il futuro, sapeva già cosa sarebbe successo, ma in ogni caso avrebbe lasciato che il fato operasse liberamente... Da li a pochi anni infatti, ciò che Notte aveva predetto si realizzò. Secondo la sua visione infatti, in una notte priva di luna, i tre fratelli si rincontreranno e, a seguito di uno scontro, solo una delle due parti trionferà sull'altra... L'ultima fase della predizione però era confusa, in quanto neanche Notte era in grado di sapere cosa sarebbe accaduto successivamente. <Buffo il destino...> pensò Notte. Magari qualcosa, un caffè rovesciato, una direzione sbagliata o persino un foglio che vola via, tutto cambia il destino di una persona. E quella persona, per un piccolo, banalissimo gesto, non farà più le stesse cose che avrebbe fatto invece se quel gesto non si fosse verificato. E la sua vita prende un altro binario. Magari per sempre... Magari soltanto per un po'... Solo al tempo il destino sussurra la verità...