Act 1

126 9 13
                                    

La giornata passa velocemente, tra una risata e un'altra.
Usciamo dall'aula, ritrovandoci nella folla di ragazzi che corrono verso l'uscita.
Essendo il primo giorno, tutte le classi escono allo stesso orario, per cui il corridoio è stra pieno.
Afferro la manica della sua felpa, cercando di non perderlo.
Potrei prendergli la mano, ma i suoi "amici popolari" lo vedrebbero.

A volte credo che si vergogni di me, e gli do tutte le ragioni del mondo.
Chi vorrebbe una sfigata come amica?

Un paio di ragazzi mi spingono verso il muro e perdo Salvatore.
Sono bassa, non vedo neanche i suoi capelli.

Con il cuore a mille, riesco a uscire fuori dalla scuola.
Mi guardo attorno ansiosa, ma di lui nulla.

I miei occhi ricadono sul gruppo dei "fighi".
Quelli popolari, con vestiti di marca e sempre sorridenti.

Invidio Salvatore.
Lui può stare con loro, andare ai party, e invece preferisce stare con me.

In mezzo a quel gruppetto noto un viso nuovo.
Ha capelli neri e lunghi, labbra carnose e un bel fisico.
Una di quelle classiche ragazze ruba cuori, con mille ragazzi a sbavarle dietro.

Sal:"Mi stavi cercando?"
Dice al mio orecchio improvvisamente, facendomi saltare in aria dallo spavento.

Mi volto verso di lui, dandogli un pugnetto sulla spalla mentre ride di gusto.

"Poteva venirmi un infarto!"
Esclamo scherzosamente.

Salvatore smette di ridere, abbracciandomi teneramente.

Sal:"Scusa, non ho potuto resistere"
Sussurra, scoccandomi un bacio sulla guancia.

"Dov'eri finito?"
Chiedo sciogliendo l'abbraccio.

Sal:"Ero a prendere un libro dall'armadietto"

Il suo sguardo si alza verso il gruppetto dei "fighi".
Mi volto nella sua stessa direzione.

"Chi è quella?"
Chiedo riferendomi alla nuova.

Sal:"Sara, è nuova di qui"

Il suo sguardo è puntato su quella ragazza.
La guarda quasi fosse l'ottava meraviglia del mondo.

"La smetti di guardarla così?!"

Finalmente i suoi occhi incontrano i miei.

Sal:"Che c'è? È bella"

Lo guardo con stupore.
Non si era mai comportato così.

Sal:"Dai su Axi, non essere gelosa!"

Mi poggia un braccio sulle spalle e iniziamo a camminare verso casa sua.

"Io non sono gelosa, sono solo protettiva nei tuoi confronti"

Un sorriso gli increspa le labbra.

Sal:"Ah si? Allora cos'è che di Sara non ti va bene?"
"È una troia spezza cuori, te lo assicuro"
Spiego con nonchalance.

Sal:"Se lo dici te!"

Gli lancio un occhiataccia, sentendo poi le sue labbra sulla mia tempia.

Sal:"Ti voglio bene, gelosona mia"

Sentire quel "mia" dalle sue labbra mi fa venire i brividi.

Giungiamo a casa sua.
Una piccola casa che affaccia direttamente sulla strada.
Apre la porta e, come da abitudine, poggio lo zaino accanto all'ingresso.

Sal:"I miei non ci sono, come sempre"
Dice posando lo zaino accanto al mio.

I suoi genitori lavoro molto, e di rado li vede.
Viaggiano molto all'estero, e durante quei viaggi hanno sempre lasciato Salvatore e suo fratello da me.

Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora