Act 11

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La mattina seguente, a colazione, Salvatore mi dice di dovermi confessare qualcosa.

Siamo allo Starbucks, mangiando panini artigianali con bacon e Gouda.

"Sputa il rospo!"

Sento un vago sfarfallio dentro la gabbia toracica.
Lui mi guarda con aria tutt'altro che rassicurante.

Sal:"Io... bè..."

Il suo sguardo si abbassa.

"Salvatore, sai che puoi dirmi tutto"
Lo rassicuro.

L'ansia cresce in me ogni secondo che passa.

Sal:"Mi sono fatto Sara."
Ammette di punto in bianco.

Rimango a fissarlo per un po', scioccata dalla sue parole.
Mi alzo rumorosamente dalla sedia, e mi precipito fuori dal locale.

"Cazzo cazzo cazzo!"

Mi passo le mani tra i capelli nervosamente.

Sal:"Lasciami spiegare, Axi, ti prego"
Mi supplica alle mie spalle.

Sospiro, e mi giro verso di lui a braccia incrociate.

Sal:"Si era trasferita una settimana dopo dalla tua partenza. Stava alla casa affianco alla mia e... insomma abbiamo iniziato a parlare, poi mi ha baciato e siamo finiti per farlo... Cazzo Axi, sentivo troppo la tua mancanza!"

"Quante volte?"
Chiedo con aria seria.

Sal:"Troppe"

Il suo sguardo vaga attorno, fuggendo al mio.
Che codardo!

Sal:"Cercavo di colmare la tua mancanza con lei, ma... ho solo fatto un grande errore"

La sincerità percepibile dalle sue parole mi rincuorano.
Eppure, sento un fuoco bruciare arduamente dentro di me.
Che sia gelosa?

Sal:"Io ho capito il mio sbaglii solo quando siamo partiti... scusami Axi..."

Prendo un gran respiro, e mi avvicino a lui.
Perché mi sento tradita anche se non stiamo insieme?

Siamo amici, migliori amici, e il mio compito è dirgli che la cosa non mi fa né caldo né freddo, no?

Lui può stare con chiunque, perché sento una rabbia incontrollata dentro?

"Fa nulla..."
Sussurro abbracciandolo.

Sal:"Non sei... ehm... fa nulla"
Sussurra a sua volta, stringendomi.

"Tranquillo, va tutto bene"

Sal:"Quindi tutto come prima?"

Vorrei rispondergli con un "forse", ma è meglio sistemare le cose e non far trasparire la mia gelosia nei suoi confronti.

"Sì"
Rispondo semplice mentre sciogliamo l'abbraccio.

Sal:"Quindi che facciamo oggi?"
Chiede passando una sua mano tra i miei capelli.

"Ho comprato dei biglietti per un tour in pulmino per le principali attrazioni qui a Hollywood"

Annuisce con un sorriso.

Ci prendiamo il giro con comoda.
Saltiamo giù da un pulmino, facciamo un giro a piedi e saliamo su quello successivo.

Quando cominciamo a salire su per le colline di Bel Air è tardi pomeriggio.

?:"Alla vostra sinistra vedrete la villa che un tempo apparteneva ad Arnold Schwarzenegger"
Spiega la guida.

Salvatore non fa altro che guardarmi e sorridere.

Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora