Act 33

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Sal:"E così si parte per la Grande Mela"
Dice mentre torniamo al pick-up, talmente esausti che avremmo voluto fare a turno a trasportarci a vicenda.

"Nessuno la chiama Grande Mela, sai è una cosa per turisti"

Sal:"E noi non lo siamo?"
Mi chiede, inarcando le sopracciglia scure.

"No, noi siamo avventurieri. Esploratori"

Salvatore mi porge il portachiavi che aveva comprato nell'ultimo negozio di souvenir prima dell'uscita. Un piccolo modello in miniatura del Millennium Force, dentro una piccola sfera di vetro.

Sal:"Visto che sei una guidatrice in piena regola"
Dice con un mezzo sorriso.

"Peccato che non abbia chiavi da attaccarci"

Sal:"Ehi, se vuoi lo posso attaccare al mio cacciavite"

Figuriamoci se non lo voglio.
È un regalo del ragazzo che amo.

"Ti voglio regalare qualcosa anch'io"
Dico, scuotendo la palla di vetro per far volare la neve.

Salvatore vuole subito sapere cosa, ma io scuoto la testa e fingo di chiudere le labbra con una zip.

"È una sorpresa"

Mentre mi siedo al volante, mi accorgo che Salvatore sta occhieggiando una BMW nera sportiva parcheggiata qui vicino.

"Non pensarci neanche"
Lo ammonisco.
"E poi non so guidare con il cambio manuale"

Sal:"Sarà la prossima cosa che ti insegnerò. E poi i fuoristrada"

"E magari le moto da cross? Perché no?"

Infatti da adesso in poi andrà tutto bene.
Forse abbiamo davvero tutta la vita davanti.

Con Salvatore come navigatore, raggiungiamo la interstatale 80.
Il tragitto sarà lungo e nessuna strada secondaria lo accorcierà.
Inoltre voglio una linea continua di Starbucks.

Sal:"Ma è vero che più si va veloci più il tempo rallenta?
Domanda, guardando la campagna piatta e verde e le insegne delle stazioni di servizio di servizio Pacific Pride.

"Avresti potuto aprire quel libro di fisica. Il professore te lo ripeteva sempre. Comunque è solo una questione di nanosecondi. E più sei vicino alla terra, più scorre lento."

Sal:"Non sopporto il professore di fisica!"
Replica.
Sal:"Quindi è un beneficio stare a terra e non in montagna. Sai, precipitare per centinaia di metri verso una morte certa non mi ha mai attirato"

Salvatore giocherella con il portachiavi, guardando la neve scendere sulle piccole montagne russe.

Sal:"Ti chiedi mai che succede dopo?"
Domanda all'improvviso.

"Dopo cosa?"

Sal:"Dopo che ci siamo guadagnati le ali"

Salvatore mi guarda, in attesa della mia reazione.
Io tengo gli occhi fissi sulla strada.

"Non scherzare"

Lui si mette a braccia conserte.

Sal:"Non sto scherzando. È una domanda"

"Non so, Salvatore"
Dico, stringendo forte il volante.
"Vorrei credere che c'è qualcosa, dall'altra parte, ma quali prove abbiamo? Nessuno ha mai spedito una cartolina dall'aldilà"

Sal:"Molto villano da parte loro"
Commenta lui.

"Già, è quel che penso anch'io"

Salvatore mi posa una mano sul ginocchio.

Sal:"Non ti preoccupare. Io ti scriverò"

È come aver preso un pugno nello stomaco.
Vorrei ridere, dimostrargli di aver capito lo scherzo.
Ma non sono sicura stia scherzando.

Ehm... trattenete le lacrime

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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora