Act 28

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Sono in piedi sul ciglio della scogliera, con accanto Salvatore che mi tiene per mano.
In teoria dovrebbe dirmi qualcosa di rassicurante, invece sta zitto come un fantasma.
Faccio un passo avanti, pronta a precipitare nell'abisso...

E mi sveglio di soprassalto.

Sento nell'oscurità una musica rock a volume bassissimo provenire dalla radio delle infermiere.

Sto sul punto di chiudere gli occhi e riaddormentarmi quando noto la mancanza di Salvatore accanto a me.

Mi metto seduta allarmata, quando scorgo una sagoma vicino al letto.
Salvatore.

Nonostante l'oscurità, vedo che porta i suoi vestiti, non il camice dell'ospedale.

Sal:"Axi?"

"Mmm?"
Mormoro ancora assonnata.

Sal:"È ora di andare"
Sussurra.

Depone il mio zaino ai piedi del letto e tende la mano per aiutarmi ad alzarmi.

Le sue dita sono calde e rassicuranti, come se la malata fossi io.

"Sei sicuro di farcela?"

Lo vedo sorridere, anche se debolmente.

Sal:"Credo di aver visto abbastanza di La Junta. Direi di proseguire"

Mi cambio con vestiti meno lerci di quelli che ho addosso, mentre lui osserva fuori dalla finestra, dandomi le spalle.

Quando mi infilo i jeans e una felpa spiegazzata, lo raggiungo.

Sal:"Lo sai che il Cancro è la costellazione meno visibile dello zodiaco?"
Mi chiede.

Quando scuoto la testa, indica il cielo nero.

Sal:"È lassù. E non assomiglia per niente a un granchio"

"Non sapevo che fossi anche un astronomo"

Lo vedo sorridere con la coda dell'occhio.

Sal:"Axi, ho delle sfaccettature che tu non immagini neanche"

Quasi mi gira la testa, quando lo dice.

È possibile amare qualcuno più della propria vita, e nonostante questo non riuscire mai a sapere con certezza tutto quello che gli passa per la testa?

Sal:"E la cosa buffa?"
Continua.
Sal:"Ognuna delle stelle che vedi in cielo è più grande e brillante del sole. Sembrano piccole solo perché sono più lontane"

Continua a guardare fuori, come se in cielo ci fosse inciso un messaggio per lui.

Il messaggio è qui vicino a te, Salvatore, vorrei dirgli.

Ma rimango muta. Gli vado un po' più vicina e sbatto goffamente contro contro di lui con il fianco.

Voglio dirgli tutto quello che provo per lui.
Liberarmi di questo enorme peso che ho in petto.

Sembra non accorgersene, così lo urto di nuovo, cercando di non fargli male.
Quanto è diventato fragile?

E questa volta mi da l'idea di essersene accorto.
Sembra di colpo più consapevole di me.
Resta immobile, ma nell'aria tra noi corrono piccole onde di energia.

È il momento, Axi. Carpe diem.

Gli prendo la mano più lontana, e lo faccio voltare verso di me.

"Ti devi dire una cosa"
Bisbiglio timida.

Sal:"Sono tutto orecchi"
Sussurra lui di rimando.

Aspetta in silenzio, dando ai miei occhi il tempo di sondargli il viso.

Apro la bocca, ma non esce nulla.

Cavolo, cosa sto aspettando!?

Gli butto le braccia dietro al collo e... lo bacio.
Le sue braccia mi stringono la vita e le sue mani si infilano tra i miei capelli.

Non uno dei nostri soliti baci, uno diverso.

Un gioco di lingue e labbra che si accarezzano.

Si separa da me improvvisamente, i suoi occhi brillano nel buio.

Sal:"Dimmi che non è un sogno"
Sussurra con un sorriso smagliante.

Lo guardo incredula, e spaventata da un suo rifiuto.

Sal:"Fallo ancora, ti prego"
Mi supplica, e lo ascolto, posando nuovamente le mie labbra sulle sue.

Sal:"Non ci posso credere..."
Sussurra, allontanandosi di nuovo.

"Salvatore... ma cosa sta succedendo?"
Chiedo sempre più terrorizzata.

Sal:"Sono anni che aspetto questo, Axi, tanti anni"

Solo ora mi accorgo dei piccoli dettagli.

Di quei baci rubati, delle carezze, dei numerosissimi abbracci...

Cavolo! sono stata proprio una stupida!

Sal:"Mio dio, Axi..."

Sussurra, sfiorando le mie labbra.

Sal:"Ti amo"
Sussurra facendo combaciare tutti i pezzi del puzzle.

Di nuovo uniti, e questa volta senza interruzioni.

Cazzo se amo tutto ciò.

Amo lui, e solo ora riesco a dire questa parola.
Amore.

Perché ero così convinta che noi fossimo solo ed esclusivamente amici?

Dalla sua gola esce un piccolo gemito e mi bacia sempre più passionalmente, con tutte le sue forze, come se non sia malato... come se sia più vivo che mai.
E lo sono anch'io, in questo momento.

Dopo un minuto, o un'ora, ci separiamo, tutti e due senza fiato.

Mi scottano le guance e sento il mio intero corpo vibrare.
Come se stesse cantando.

Mi appoggio al suo petto, nascondendo il viso nel suo collo.
Inspiro il suo profumo, e mi sento finalmente libera di poterlo fare, senza imbarazzo o paura di una sua reazione.

Mi lascia un bacio sulla testa, e il mio cuore impazzisce.

Se la vita senza parole è così, allora sono pronta a non parlare mai più a partire da questo preciso momento.

Finalmente è arrivato, il tanto atteso bacio!

Ora, amatemi :)

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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora