Act 13

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C'è un limite al successo di qualche sodalizio, e scopriamo il nostro la stessa sera, quando Salvatore decide che è arrivato il momento di insegnarmi a guidare.

"Salvatore, non posso imparare su un auto rubata"
Dico.

Lui scrolla le spalle.

Sal:"È una macchina come un'altra. Acceleratore a destra, freno a sinistra. Quattro marce avanti, una indietro"

È sempre così sicuro di sé.
Ma forse solo perché gli riesce tutto facile.

Io non sono così sicura di me stessa. Su niente.

"Non so se sono pronta"
Dico a bassa voce.

Salvatore reclina il sedile del passeggero e finge di chiudere gli occhi.

Sal:"Me la sento io per tutti e due. Adesso ho voglia di rilassarmi e di farmi scorrazzare un po'."

Stringo le mani attorno al volante.

Sal:"Pronta?"
Domanda.

Anche se non lo sono affatto, annuisco.

Muove il cacciavite e la macchina prende vita.

Sal:"Okay. Controlla negli specchietti se la strada dietro di te è libera. Poi premi il pedale del freno e sposta la leva del cambio su drive"

A sentire lui sembra così semplice, come se non fossi io al volante.

"E se sbatto contro qualcosa?"
Chiedo in ansia.

Sal:"Axi siamo in un parcheggio deserto, che danni puoi fare?"

"Non ne ho idea. Vedremo"

Inspiro profondamente e in qualche modo riesco a inserire la marcia.
Schiaccio debolmente il pedale dell'acceleratore.

La Pontiac si muove. Lentamente. Sobbalzando. Ma si muove.

"Oh, mio Dio, sto guidando"

Salvatore sorride.

Sal:"Visto? Non era così difficile come credevi"

Vado a venti miglia all'ora e mi sembra di volare.
Rapidamente sto raggiungendo la fine del parcheggio.

"Cosa devo fare ora?"

Sal:"Perché non provi a curvare?"
Mi suggerisce.

Sal:"Per non finire, come dire, a tutta birra in mezzo al traffico?"

Schiaccio di colpo il freno e mi volto di scatto verso di lui.

"Non credo di riuscirci"
Sussurro agitata.

Mi posa una mano sul braccio, ciò mi calma subito.

Sal:"Axi"
Dice con dolcezza.
Sal:"Ci sono io qui, non devi aver paura"

Mi sorride, e tutta la paura svanisce in un attimo.

Tutto quello che devo fare è proseguire.

E dopo aver guidato nel parcheggio per un oretta, grazie alle sue parole riesco a lanciarmi in strada, dopo aver guardato per bene da tutte le parti.

Sal:"Pedale a tavoletta, Axi!"
Esclama.

Eccitazione, esaltazione, paura.
Tutte insieme girano nel mio corpo.

Sono al volante di una fantastica auto a Los Angeles, seduta accanto al ragazzo che forse è l'amore della mia vita.

Sal:"Ehi, hai tagliato la strada a quel tizio"
Mi avvisa.

"Davvero?"

Sal:"Non guidare come se la strada fosse tua. Guida come se la macchina fosse tua"

"Questo è proprio buffo,"
Ribatto, controllando dallo specchietto e poi accelerare.
"Perché la macchina non è mia e nemmeno tua"

Una legge di Newton dice:

Un corpo mantiene il suo stato di moto rettilineo uniforme, finché una forza esterna non agisce su di essa.

La forza esterna è un parchimetro.

Non so come, ma mi ritrovo col naso sanguinante e l'auto contro un parchimetro.

Non morite, leggete e commentate
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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora