Act 38

30 4 0
                                    

Sal:"Dobbiamo fare un salto da Philly"
Annuncia Salvatore.

"Dici?"

Lui annuisce.

Sal:"Non sto dicendo che questo viaggio è diventato una lista delle cose da fare prima di morire, ma è estremamente importante che io mangi uno dei loro cheesesteak"

Porgo le chiavi del nostro cubicolo a quello stordito del portiere e usciamo nel sole.

"Dimmi che stai scherzando"
Sospiro.

Non riesce a tenere giù un hot dog, quindi perché diavolo adesso parla di cheesesteak?

Salvatore scuote la testa.

Sal:"Oggi voglio fare di tutto, Axi. Ogni singola stupidata che mi viene in mente"

Gli metto una mano sul fianco e infilo le dita sotto la maglia per sentire la sua pelle.
Il mio tocco lo fa rabbrividire.

"Al contrario di ieri, o dell'altro ieri, quando hai fatto il bravo e hai fatto solo quello che ti ordinavano gli altri?"

Lui ride e mi abbraccia.

Sal:"Uno a zero per te, Axi"

Non voglio guastare l'atmosfera, ma devo dirgli come la penso.

"Ci siamo divertiti un sacco, e possiamo continuare. Ma io credo proprio che dovresti farti vedere, per sicurezza"

Salvatore scuote la testa di nuovo, questa volta con più determinazione.

Sal:"Non si può. Ci sono troppi posti dove andare, gente da vedere..."

Lo scruto attentamente, soppesando la sua e la mia ostinazione.

Se insistessi con tutte le mie forze, lo potrei convincere.

Solo una controllatina, gli direi, ti fai auscultare cuore e polmoni, magari ci ficchi dentro anche una piccola radiografia...
Io sarei rimasta in sala d'aspetto a sfogliare vecchie riviste in attesa di buone notizie.

Magari può funzionare.
Chi sono io per escluderlo?

D'altra parte, se Salvatore finisce in ospedale non me lo perdonerebbe mai.
Il suo risentimento sarà intenso, e forse anche eterno.

Di chi è diventato questo viaggio, Axi?
Tuo o suo?
Perché alla fine qualcuno deve prenderla, la decisione.

Sal:"È a meno di due ore da qui"
Dice, interrompendo i miei pensieri.

Sal:"Non è che ti sto chiedendo di portarmi a Daytona"

"E non è che dopo vorrai andare anche lì, eh?"

Sal:"Nossignora. Parola di scout"

Sospiro.

"E va bene. Hai vinto"

Fa il suo bellissimo sorriso.

Sal:"Mi piace quando alzi gli occhi al cielo in quel modo. Sei adorabile"

"Oh, smettila"

Sal:"E anche quando arricci il naso come se avessi sentito uno strano odore, e invece stai solo decidendo se ridere o incavolarti"

"Questa poi! Che cos'altro ti piace di me?"

Sono arrabbiata, ma con me stessa, non con lui. Più che arrabbiata direi... spaventata.

Siamo alla macchina e io mi sto per mettere al volante.

"Sentiamo"

Esco dal parcheggio e punto verso Holland Tunnel.
Sembra quasi che ho la patente.

Sal:"Bè, mi piace tutto"
Risponde.
Sal:"Vuoi sapere cosa in particolare? È un elenco piuttosto lungo"

"Sei un adulatore"

Per un po' Salvatore rimane in silenzio.

Siamo dall'altra parte del fiume quando parla, e ormai credevo che si era addormentato.

Sal:"Mi piace quando ti tocchi la punta del naso quando pensi intensamente a qualcosa"
Dice, fissando lo sguardo su di me.

Sal:"Mi piace quando ti svegli con i capelli da tutte le parti. Mi piacciono i tuoi occhi e le tue labbra perfette. Mi piace quando indossi le tue felpe extra-larghe. Mi piace quando rabbrividisci ogni volta che ti accarezzo. Mi piace quando diventi rosso peperone. Mi piace quando..."

Non ho bisogno di sentire altro.
Lo devo assolutamente baciare.
Così accosto e lì, con la skyline di New York City alle nostre spalle, lo bacio.

Sal:"Di questo passo ci vorranno secoli per arrivare a Philly"
Dice lui, parlando, baciandomi e sorridendo insieme.

"Abbiamo tempo. Tutto il tempo"

Ecco qui, dopo un po', un nuovo capitolo!

Social
Instagram: surrycutevids
Twitter: CaciottaGialla
Wattpad: CaciottaGialla

Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora