Act 25

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Sal:"Vieni, ti spingo sull'altalena!"
Mi urlò, e io gli corsi incontro a braccia aperte.

Sentivo l'aria passare attraverso le mie dita, sfiorarmi il viso.
Mi sentivo così libera, così innocente.

Ero quasi arrivata da lui, quando scivolai a terra.
Mi venne incontro e mi tese la mano.

Sal:"Ti sei fatta male?"
Chiese con la vocina innocente.

Scossi la testa e mi alzai in piedi.
Aveva le gianciotte paffute, degli occhiali rettangolari posati sul naso.

Sal:"Sicura di non esserti fatta male?"

Alzai di poco il vestitino di lino, che la mamma mi aveva comprato dicendomi che ero una principessa.

Un piccolo graffio sul mio ginocchio bruciava leggermente.

Salvatore alzò le sopracciglia osservandolo.

Sal:"Forse serve un cerrotto"

"No! È piccola"
Dissi, riferendomi alla ferita.

Sal:"Per me è troppo grande"

Sorrisi innocente, e mi abbracciò.

Le sue braccia mi trasmettevano sicurezza.

Primo abbraccio.

Mi rintanai nel bagno della scuola.
Quel coglione di John mi aveva lasciata.
Le lacrime scorrevano sulle mie guance.

Sentì la porta aprirsi alle mie spalle, e due braccia avvolgermi da dietro.

Sal:"Va tutto bene, Axi"
Sussurrò tra i miei capelli.

Mi girai verso di lui, il suo respiro sul mio viso.

Accenni di barba sul suo viso, gli occhiali rotondi ornavano il suo viso.

Mi asciugò le lacrime con la manica della sua felpa gialla, la sua preferita.

Sal:"Non ti merita"
Disse duro.
Sal:"Non merita le tue lacrime"

Lo guardai intensamente.
I suoi occhi scesero sulle mie labbra.
Si avvicinò lentamente, e creò solo uno sforamento.

Ma a me non bastava.

Lo attirai a me e gli lasciai un bacio stampo sulle labbra.

Rimase sotto choc per quel movimento.

"Bacio di amicizia"
Dissi abbracciandolo.

Primo "bacio".

Ci ritroviamo stesi sulle coperte, a parlare del più e del meno.

Sal:"Tra pochi giorni finisce il primo anno di college"
Disse, guardando il soffitto.

"Già"
Risposi al suo fianco.

Sal:"Sei vergine?"
Chiese improvvisamente, dopo un momento di silenzio.

Arrossìi violentemente.

"Cosa?"
Chiesi incredula.

Mi rotolò addosso, il suo corpo schiacciava il mio sul materasso del suo letto.

Sal:"Hai capito bene, su avanti rispondi"

Annuì spaventata da lui.

Sal:"Quindi non lo hai fatto mai con i tuoi odiosi ex..."
Ragionò ad alta voce.

"Salvatore che succede? Mi fai paura"
Sussurrai.

Sal:"Ehy, non potrei mai farti del male"
Rispose, accarezzandomi la guancia.

Fece toccare le nostre fronti.

Sal:"Mai"
Ripeté.

La sua mano scese dalla mia guancia all'orlo della mia maglietta, e si infilò sotto di essa.

La pelle bruciava al suo tocco, e saliva pian piano.

Un gemito roco uscì dalle mie labbra.
Cazzo se era bella quella sensazione.

"Sal..."
Sussurrai aggrappandomi a lui.

Sal:"Ssssh, Axi. Non facciamoci sentire dai vicini"

Risi alle sue parole e lasciai che comandasse il mio corpo, che mi facesse provare cose nuove.

Prima volta.

Ora siamo qui, con lui appoggiato alla mia spalla a La Junta, anni dopo alle nostre prime volte.

Prendo una monetina.

"Testa vive"
Sussurro.

Non oso sussurrare cosa significa croce.
Lancio la monetina e, quando la riprendo, faccio un gran respiro prima di guardarla.

Testa.

Ma cosa può cambiare il lancio di una monetina.

Mi giro leggermente verso Salvatore.
Mi sembra persino di vedere il pulsare debole e prezioso del suo cuore sotto la sua pelle.
È così bello, così vivo.

Per quanto ancora?
Non mi serve un medico per sapere che Salvatore probabilmente sta morendo.

La fortuna sarà da noi, almeno questa volta?

Capitolo flashback :)
Che malinconia raga...

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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora