Act 14

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Stordita e annientata, guardo fuori dal finestrino con una maglietta premuta sulla faccia mentre Salvatore raggiunge il più rapidamente possibile la interstatale 10.

Dobbiamo lasciare la scena del crimine il più in fretta possibile, perché c'erano testimoni.

Sal:"Stai bene, giusto?"
Mi domanda.

"Credo di sì"
Sussurro flebilmente.

Non sono preoccupata per il mio naso, ma per la carrozzeria di un auto rubata.

Sal:"Non ti preoccupare, la polizia locale ha pesci molto più grossi da inseguire"

La sua voce non è del tutto salda, come se non ha idea di quel che sta dicendo.
E continua a sbirciare nel retrovisore, in cerca delle luci lampeggianti.

"Mi dispiace"
Sussurro.

Ma non credo che mi ha sentito.

I suoi occhi vanno continuamente dalla strada allo specchietto e ritorno.

Sal:"Sta tranquilla, sul serio, è tutto ok, cioè sei andata in un parchimetro e non sai nemmeno come, ma siamo qui, e la polizia potrebbe seguirci e..."

"Salvatore, stai straparlando!"

Si volta verso di me, gli occhi fiammeggianti.

Sal:"Cosa?"

Tolgo la maglia dalla faccia e un rivoletto caldo di sangue scende sulle mie labbra.

"Stai straparlando"
Ripeto.
"Te la stai facendo sotto?"

Lui spalanca gli occhi.

Sal:"Chi, io? No! Non me la sto facendo sotto. Figurati! Io!"

"Stai protestando in modo troppo eccessivo, nel mio modesto parere"

Di solito è così calmo, vederlo agitato non mi aiuta di certo a sentirmi bene.

Sal:"Non è vero!"
Risponde, con un tono troppo duro per me.

Intreccio forte le dita delle mani.
Che cosa stiamo combinando?
Che questo viaggio ci stia rovinando?

Forse l'ho detto ad alta voce, perché Salvatore si calma all'istante.

Fa un bel respiro profondo, poi allunga la mano e la posa sulla mia gamba, accarezzandomi col pollice.

Sal:"Abbiamo avuto una piccola disavventura, ma adesso è il momento di andare avanti"
Dice con garbo.

"Non è che ci arrestano?"

Sal:"No"
Dichiara, questa volta con sicurezza.
Sal:"Va tutto bene. Anche se abbiamo un fanalino in meno e tu hai del sangue sul mento, come una vampiressa. Ma va tutto bene, credimi. Qual è la nostra prossima tappa?"

Ha cambiato umore così in fretta.
Ma se lui è di nuovo tranquillo, devo provarci anch'io.
Mi fido di lui, e spero vivamente che tutto vadi per il meglio.

"Bè, a dire il vero, Las Vegas"

Salvatore da un pugno al volante.

Sal:"Las Vegas, arriviamo!"

Dalla sua voce percepisco che è di nuovo felice.

"È tutta colpa tua, sai?"
Dico tamponandomi il naso e il mento.

Sal:"Non sono io quello che ha fatto l'incidente"
Sbuffa.

"Ma sei tu quello che ha cercato di insegnarmi a guidare"

Sal:"È una cosa che nella vita bisogna saper fare, Axi. Può darsi che io non possa scorrazzarti in giro per sempre"

Si volta e mi sorride.
Forse è uno scherzo della luce, ma mi sembra di cogliere una nuova malinconia dietro quel sorriso.

"Ma sì, invece"
Dico in un soffio.

Lui però non mi risponde.

Mh...

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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora