Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)

Act 20

Salvatore si allontana un poco dall'agente, accennando con la pistola alla portiera dell'auto di pattuglia.

Sal:"Bonnie, tu dovrai guidare quella"

Mezzo annebbiata dallo choc, mi metto al volante della macchina bianca e nera.

Acceleratore, freccia, accensione.
Sembrerebbe tutto al posto giusto.

Nel frattempo Salvatore spinge gentilmente il poliziotto sul sedile posteriore.

Grazie al cielo tra di noi c'è un vetro, perché il tizio mi terrorizza anche ammanettato.

Sal:"Te la senti?"
Chiede, sporgendosi dal finestrino del passeggero.

Poso le mani sul volante e cerco di non dare a vedere che sto per avere una specie d'infarto.

"Bè, qui almeno non ci sono parchimetri da abbattere"

Salvatore accenna un sorriso.

Sal:"Seguimi"
Dice semplicemente.

Monta sulla Porche e lo seguo per un paio di miglia, in mezzo a nient'altro che arbusti bassi di salvia.

Ho una tale agitazione dentro me, che se incontrassi gli occhi del poliziotto, per dare uno sguardo dietro di noi, darei di matto.

Stringo il volante con tanta foga che le dita mi sono diventate bianche.

Quando Salvatore si ferma, freno troppo bruscamente e mi lancio fuori dall'auto.

Sal:"Ehi"
Dice afferrandomi per un polso quando stavo per inciampare e per poco non gli cadevo addosso.

Sal:"Tutto bene? È ancora chiuso là dentro?"

"No, l'ho fatto uscire"
Dico incazzosa, liberando il polso con uno strattone.

Ho bisogno di calmarmi.

"Scusa. Sono un po' tesa"

Sal:"Andiamocene di qui"

"Ma..."

Lancio un occhiata all'auto della polizia.
L'agente è seduto immobile sul sedile posteriore, muove le labbra come se stesse imprecando o lanciandoci mille maledizioni.

Sal:"Lo troveranno, non ti preoccupare"

Intorno a noi è tutto piatto.
Il deserto è così vuoto.
Non c'è nemmeno un cactus.

Salvatore mi prende per un braccio e mi conduce verso la Porsche.
Allacciamo le cinture, lui accende il motore e partiamo in un nuvolone di polvere che si leva così in alto da nascondere del tutto il nostro crimine.

Sal:"Dobbiamo mollare la Porsche"
Dice, riprendendo la strada asfaltata.

Per qualche motivo, stiamo tornando verso la città.

A un tratto sento tutto tremare.
Ho le gambe che sussultano e guizzano e mi battono persino i denti.
Lo abbiamo davvero fatto?

"Salvatore..."
Comincio.

Lui mi guarda preoccupato.

Sal:"Cosa?"

"Non me la sento di rubare un'auto adesso. Potrei avere una crisi isterica"

Sal:"Nessun problema"
Ribatte lui.
Sal:"Possiamo tornare al tuo Piano A"

"Non ricordo nemmeno quale fosse"

Sal:"Il pullman, naturalmente"
Dice un sorriso da pazzo.

"Dimmi la verità, Salvatore. Sei uscito fuori di testa?"

Come al solito ignora la mia domanda, e si infila invece in una stazione degli autobus nella periferia cittadina.

Prendiamo gli zaini e abbandoniamo la Porsche nella corsia riservata ai pompieri.

La stazione dentro è buia, fresca e sporca.
Tutto il mio coraggio adrenalinico si è spento e voglio solo rannicchiarmi a palla in un angolo.

"Dove andiamo? Potremmo vedere le Grandi dune sabbiose"
Sussurro.

Salvatore esamina il cartellone delle partenze.

Sal:"Quindi ad Alamosa in Colorado"

Annuisco, e lo osservo andare verso la biglietteria, già con una mano sul portafogli nella tasca dei pantaloni.

Davvero sarebbe stato così semplice?

Lo raggiungo e gli poso una mano sul braccio.

"Ma il poliziotto? Non possiamo lasciarlo là. Dobbiamo avvisare qualcuno"

Sal:"Davvero ci tieni? Vedrai che lo troveranno, sta tranquilla"

"Voglio solo evitargli di crepare d'infarto"

Mi allunga un quarto di dollaro.

Sal:"Basta che tu stia tranquilla"

Gli sorrido riconoscente e vado verso un vecchio telefono a monetine lì vicino.

Risponde una donna.
Le racconto che ero fuori a cavallo quando in mezzo al nulla mi sono imbattuta in un auto della polizia.
Mi chiede il nome.

"Carole Ann"
Rispondo.

?:"Hai fatto la cosa giusta, Carole Ann"

Signora, se solo sapesse...

Salvatore, Salvatore... cosa mi combini Salvatore...

Ah, avete notato che è molto assente sui social?🤔

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