Act 17

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Mi sveglio boccheggiando.
Sento sul petto un gran peso che mi schiaccia il cuore e impedisce ai polmoni di riempirsi di aria.

Allora è così che ci si sente quando si muore.

Mi aggrappo alla coperta con i polmoni che bruciano.
Le mie dita disperate trovano qualcosa di duro e tondo, un piccolo ginocchio ossuto.

Uno strillo, una risata acuta e il peso scompare.

Mi metto seduta e sbatto gli occhi, confusa.

C'è un bimbo sul pavimento, e mi fissa con giganteschi occhi grigi.

?:"Mi chiamo Mason"
Cinguetta.
M:"E ho quattro anni"

"Devi pesare almeno venticinque chili"
Dico ancora affannata, massaggiandomi lo sterno, dove lui si era inginocchiato.

Poi arriva una bimbetta con un coniglio di pezza tutto sporco.

M:"Lei è Lila, ha due anni e non sa ancora usare il vasino"

"Io mi chiamo... Bonnie"
Dico riprendendo a respirare normalmente.
"Lieta di conoscervi, tutti e due"

Mason china la testa, timido; e Lila si porta lentamente il pollice alla bocca, iniziando a succhiarlo.

Mi alzo districando le braccia e gambe dalla coperta.
Loro sempre lì a fissarmi.

Seguo il profumo del caffè fino in cucina.

"Buongiorno..."
Comincio, ma mi zittisco subito, perché Chrissy, a piedi nudi e in camicia da notte di seta rossa, ha schiacciato Salvatore contro il mobile e lo sta baciando.

E sembra proprio che lui sta facendo lo stesso con lei.

Faccio dietrofront e mi fermo tremante in corridoio.

Ho davvero visto quello che ho visto?
C'è la possibilità che stia ancora sognando?

Mason mi guarda interrogativamente.

Tossisco e cerco di far sembrare che sto percorrendo il corridoio per andare in cucina.

Sento uno scalpiccio di piedi e un grattare di sedie sul linoleum.

Questa volta, quando giro l'angolo, Salvatore è seduto al tavolo e legge il giornale, come se fosse l'uomo di casa.

Sal:"Buongiorno, luce dei miei occhi"
Dice spingendo verso di me una tazza di caffè fumane.

Ha una guancia un po' sporca.

Ch:"Mi ha cambiato l'olio, ci credi?"
Dice Chrissy, con le gote arrossate.

"Non è una metafora per qualcosa, vero?"
Domando, guardando con insistenza Salvatore.

Lui però ignora la domanda.

Sal:"Mi sono svegliato prestissimo. Ho pensato di fare un favore a un'amica"

Ecco com'è lui.
Non perde mai l'occasione per aiutare qualcuno.
A quanto pare, non perde mai l'occasione per baciare o andare a letto con qualcuna, a meno che quella persona sia io.

Chrissy si siede sul mobile della cucina e lo guarda come se stesse per chiedergli di andare a vivere con lei.

È vero che ha due figli, ma non è molto più vecchia di noi.

Mason mi tira una gamba.

M:"Lo sai che uno scoiattolo morto può mangiarti? Hanno denti affilatissimi. Sono belli, gli scoiattoli morti. Anche i dinosauri, e Batman, e Spiderman"

Comincia a saltellare tutto intorno, mancandomi di poco un piede.

I suoi salti diventano una danza selvaggia.

Chrissy ride.
Ch:"Giuro che non gli do caffè"

"È carino"
Dico a denti stretti.

M:"Io non sono carino. Sono affamato!"

Faccio un passo avanti.

"Posso preparare io la colazione? Così voi vi potete rilassare?"

Chrissy mi guarda sorpresa.

Ch:"Oh... va bene!"

"Tu ci hai ospitati, è il minimo che posso fare"

In realtà sono piuttosto agitata e cucinare mi aiuterà a calmarmi.
Preparo omelette per tutti, con formaggio e pezzettini di erba cipollina, presa da un vaso che Chrissy tiene sul davanzale.

Potrei lasciare la sua omelette mezza cruda, e magari mettergli anche dei frammenti di guscio... ma lei non è la fedifraga.

Le avevo detto che Salvatore non è il mio ragazzo e quindi, per quanto ne sa, lui è disponibile.

Non che l'ho completamente perdonata.

Ch:"Wow, ho avuto una gran botta di culo a portarvi a casa mia"
Dice a bocca piena.
Ch:"Questa è l'omelette migliore che abbia mai mangiato"

Poi diventa improvvisamente seria.

Ch:"I vostri genitori sanno dove siete?"

Sal:"Siamo in vacanza"
Risponde.

Chrissy sospira e si appoggia allo schienale della seggiolina pieghevole.

Ch:"Vi do un consiglio: Andavene da Las Vegas, okay? Perché quando si è qui si rimane impantanati"

E si gira verso la finestra, quella che da sul Neon Boneyard, dove vanno a morire le vecchie insegne.

Qualcosa mi dice che a lei è successo proprio così, è rimasta impantanata.

Mi giro verso Salvatore, che sta mettendo vagonate di zucchero nel suo caffè.

Noi non ci saremo mai impantanati da nessuna parte, nemmeno se lo vorremmo.
O almeno spero.

Ciao non so che dire ciao

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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora