Act 8

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Rimango a fissare il buio, sentendo il contrasto tra il terreno freddo e duro sotto di me e il calore morbido di Salvatore al mio fianco.

La mia mente è fitta di pensieri: E se ci arrestano? E se ce la facciamo sotto e torniamo a casa? E se mi bacia in modo più approfondito? E se ci sussurriamo la parola amore? E se lo amassi?

Probabilmente tutte queste cose sono importanti solo per me.

Gli poso esitante la testa sulla spalla, lui non si muove di un muscolo.
E finalmente mi addormento.

Quando i primi raggi di sole illuminano questa piccola radura, Salvatore esce barcollando dalla tenda, tutto scompigliato e adorabile.

Mi ero svegliata molto prima, e ho già preparato i bagagli e tracciato il nostro percorso fino a Bolinas, una cittadina annidata tra le colline della California e l'Oceano Pacifico.

È una cittadina segreta, infatti si dice che gli abitanti abbattono sempre i cartelli per arrivarci, ma ciò non mi impedirà di scoprire cosa c'è di tanto speciale in quel posto.

Quando arriviamo a destinazione, restiamo perplessi.

Sal:"È questo che vogliono tenere per sé?"

Il centro di Bolinas consiste in un incrocio fra due strade. C'è un ristorante, che non affaccia neanche sul mare, e un bar dall'aspetto vecchiotto.

E sono d'accordo con lui, questa cittadina non ha nulla di stimolante.

Ma la spiaggia è un vero splendore.
Ci sfiliamo le scarpe e ci sediamo sulla spiaggia a osservare l'acqua azzurrina, con il sole che ci scalda le spalle.

Con la coda dell'occhio noto il suo sguardo su di me, con un espressione insondabile.

"A cosa stai pensando?"
Domando alla fine.

Spero non abbia colto la mia apprensione nella mia voce.

Sal:"Al cibo"
Risponde come se nulla fosse.

A volte mi viene voglia di ammazzarlo.

Avrebbe potuto pensare a me, a noi, e invece pensava a qualche schifezza da mangiare.

Sal:"Ho voglia di un bel Hot dog, con la maionese che sgocciola dai lati, un bella birra ad accompagnarlo..."

Descrive il tutto con l'acquolina in bocca.

Sal:"Tu non vorresti un bel Hot dog?"

Ridacchio, sentendo la sua sciocca domanda.

"Si dai, un bel panino ci starebbe"

Mi sorride e insieme ci alziamo, dirigendoci verso un negozietto lì vicino.

Sal:"Salve, due birre e due Hot Dog, per favore"
Dice al commerciante.

?:"Documento, prego"

Salvatore porge all'uomo la sua patente falsa.

?:"Okay, Ned Moor"
Dice l'uomo, e poi mi rivolge il suo sguardo.

"Io non devo guidare"
Rispondo alzando le mani.

L'uomo incrocia le braccia grassocce.

?:"Sentite ragazzi, perché non andate a prendervi un gelato al bar di fronte?"

Sal:"A dire il vero io sono intollerant-"

Ma lo interrompo.

"Ah, quindi due ragazzi non possono godersi il tramonto con una birra tra le mani, ma possono andare in guerra?"

Mi aggrappo al bancone e mi sporgo avanti, emanando ondate di ostilità.

Salvatore mi afferra un polso e mi trascina fuori, ridendo poi a crepapelle.

"Che c'è da ridere? Cercavo di intimidirlo e di farci dare un paio di birre!"
Esclamo, scoppiando a ridere anche io, immaginando la scena da un terzo punto di vista.

Salvatore si asciuga gli occhi.

Sal:"Tu? Intimidire un omaccione?"
"So essere molto aggressiva quando voglio"
Rispondo con saccenza, mentre lui si incammina davanti a me sempre ridendo.

Sal:"E dimmi un po', saresti anche capace di uccidere qualcuno?"

Lo raggiungo in fretta e gli do un pugnetto sulla spalla.

Cavolo! ora che ci penso, in questo viaggio potrebbe morire uno di noi due!

Giungiamo al posto in cui avevamo lasciato la moto.
Affianco a essa, un tipo in giubbotto di pelle che le sta dando una bella occhiata, un po' troppo vicino per i miei gusti.

?:"Bella moto"
Dice.
?:"In Oregon ho un cugino che ne ha una identica"

Sento il cuore battere più forte ansiosamente.
Mi aggrappo al braccio di Salvatore, il quale è rimasto impassibile.

Sal:"Suo cugino ha buon gusto"
Risponde semplice.

Il tipo lo guarda da capo a piedi, prendendo le sue misure.
Salvatore è più alto di lui, ma penso che con pugno gli possa fare solo il solletico.
Non è il tipo palestrato, con degli addominali da paura.

Il tipo si allontana da noi, dando un ultima occhiata, una lunga occhiata, e scuote la testa entrando in un bar.

Ci allontaniamo dalla moto, guardando attentamente intorno, alla ricerca di un nuovo mezzo di trasporto.

"Quella"
Esclamo indicando una Pontiac argentata.

Sal:"Noiosa da morire, ma sensata"

Comincio a sentir formicolare braccia e gambe.
Salvatore da una veloce occhiata attorno prima di sedersi al lato guidatore.
Mi siedo al lato passeggero, e lo osservo mentre maneggia con un cacciavite, tirato fuori dal suo zaino.
Ringrazio mentalmente il proprietario che non ha chiuso le porte.

"Sbrigati!"
Sal:"Ci sono quasi"

Il motore prende finalmente vita e sfrecciamo via dalla cittadina.

"Mi mancherà la moto"
Sussurro, con il cuore che gira a mille.

Salvatore annuisce.

Sal:"Anche a me"

"Bolinas invece no"
Aggiungo.

Sal:"Sei stata tu a volerci venire"
Mi ricorda con una smorfia.

Scollo le spalle e sospiro di sollievo.

Guardo fuori dal finestrino, perdendomi nella bellezza di un sole che brucia l'acqua marina.
Vederlo scendere lentamente mi calma il cuore, e la mia mente va lontana dal presente.

Ammette che amate questi doppi aggiornamenti :)

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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora