Nella notte attraversiamo il Golden Gate, passando su una baia di San Francisco immersa nell'oscurità fino alle stradine di Presidio.
Visto che la macchina ci fornisce un solido tetto sopra la testa, decidiamo di dormire dentro la Pontiac.Mi raggomitolo sul sedile posteriore, Salvatore con qualche difficoltà su quello anteriore.
Con tutta questa tappezzeria il problema di toccarsi, o non toccarsi, non si presenta.
Una piccola parte di me ne è sollevata, ma una molto più grande rimpiange la piccola tenda claustrofobica.Ascoltiamo la radio, canticchiando qualche nota, fin quando il sonno non ci viene a chiamare.
La mattina, uno strato fitto di nebbia circonda la baia.
Sbircio da sopra il sedile le membra aggrovigliate di Salvatore."Alzati e splendi!"
Esclamo.Lui apre un occhio e mi mostra il dito medio.
Non tutti al mattino sono persone civili.
Decido così di lasciarlo dormire, e andare a fare un giro nei dintorni.
La nebbia si schiarisce man mano, lasciando spazio a una flebile luce del sole al mattino presto.
L'aria è leggermente fredda, punge sulla pelle del mio viso.Penso alla mia città, a mia madre.
Sentirà la mia mancanza?Forse non dovevo scappare così.
Forse le sto lasciando un vuoto.Sto seguendo ciò che ha fatto mia padre, con la sola differenza che io tornerò.
E se lo incontrassi?
E se fosse tornato in mia assenza?Troppe speranze su un uomo sparito dalla mia umile vita.
Se non fosse per Salvatore probabilmente ora sarei nel mio letto, a ripassare per qualche interrogazione.
È riuscito a tirarmi fuori dalla mia vita, mi sta portando verso qualcosa di nuovo.
Il tutto con la sua magnifica compagnia.Mi ritorna alla mente quel martedì sera.
Quando venne da me scomposto, freddo.Perché aveva ritardato?
Cosa aveva di così importante da fare?Giunta alla fine della strada, torno indietro da lui.
Salvatore è appoggiato alla macchina, a guardare l'orizzonte con sguardo pensieroso.
A un certo punto si abbraccia da solo, come se avesse freddo.
O come se avesse bisogno di rassicurare se stesso per qualcosa.Appena lo raggiungo, lo accolgo tra le mie braccia.
Lui ha fatto fin troppo per me, ora tocca a me esserci fin in fondo per lui.
Mi stringe a lui e affonda il viso nella mia spalla.
Sal:"Grazie"
Sussurra, sentendolo tremare appena."Hai freddo?"
Domando, mentre strofino dolcemente la mano sulla sua schiena.Sal:"Un po', ma sto bene"
E in quella parola, in quel "bene", troppe parole nascoste si abbattono furiose contro di me.
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Con te sarà per sempre||Salvatore Cinquegrana (surry)
FanfictionAxi Morrison è una "brava ragazza": studiosa e riservata, che non ama essere al centro dell'attenzione. Salvatore è il suo unico amico, di cui è follemente innamorata, e l'unica persona a conoscenza del suo desiderio più grande. Riuscirà a esaudirlo...